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venerdì, marzo 31, 2006
Potpourri elettorale in salsa Gay
Prendete una campagna elettorale infuocata, Una issue politica molto dibattuta, un bacino elettorale appetibile a molti piccoli partiti, qualche banners multicolore e un pizzico di "fascisti".

Versate il tutto in un portale web molto frequentato, descritto come il punto di riferimento di moltissimi gay italiani.

Ecco a voi un favoloso Potpourri elettorale in salsa Gay o più semplicemente Gay.it

Il risultato è più o meno questo: un home page dove campeggiano: un banner della Rosa nel Pugno, almeno due banner dei Verdi e rifermimenti a varie interviste a politici, tra cui negli ultimi giorni Santanchè, Mussolini e Bertinotti; inoltrandosi poi nelle varie pagine si trova anche il banner dei DS.
Quest'ultimo a me sembra il più contraddittorio e demagogico: le posizioni dei DS riguardo ai PaCS le conosciamo tutti, tanto più che sono stati loro i primi a togliere di mezzo quel nome ed acconsentire alla proposta di Rutelli che non prevede pubblicità della coppia ed ora scrivono: "SOSTIENI IL PACS. Il Patto Civile di Solidarietà concede identità giuridica, diritti fiscali, sanitari, di lavoro e previdenziali a tutte le coppie che hanno scelto di stare insieme."

Scrivere "identità giuridica" è la più grossa mistificazione demagogica che potessero fare. Tutto (o niente) prevede il programma dell'Unione tranne che dare identità ad una coppia visto che si parla di persone!
Pubblicare un banner del genere è "favoreggiamento" alla disinformazione.

Rispettando poi la libertà di informazione è giusto che si propongano interviste anche a esponenti di destra o estrema destra, ma sul serio ho dubbi sulla loro utilità. Che tipo di discussione si vuole aprire? Che tipo di informazione si vuole veicolare?

Ricordiamoci che già in occasione delle precedenti elezioni Gay.it fu accusata da molti per l'esposizione di banner pubblicitari per Forza Italia. Ci si difese in nome del guadagno economica. Per un sito di informazione è giusto pubblicare tutto in nome del ricavo economico? Io non credo.

Tutto ciò considerando che il capo redattore ed un redattore di Gay.it hanno aderito all'appello GLBT per la Rosa nel Pugno dichiarando cioè di votare e sostenere la Rosa. Che tipo di sostegno stanno dando?
posted by Andreas Martini @ 1:39 PM   5 comments
mercoledì, marzo 29, 2006
Rigurgiti
Leggo ora su Corriere.it:

Luxuria: «Mi hanno lanciato finocchi»

Durante un comizio a Guidonia esponenti di An hanno mostrato uno striscione offensivo. «La polizia è intervenuta in ritardo»

ROMA - Vladimir Luxuria, candidata del Prc alle politiche, ospite a «Era la Rai 21.15» ha denunciato un'aggressione: «Era già successo ad Ardea, ma a Guidonia si è trattato di una cosa più grave. Sono arrivata dove dovevo tenere il comizio e c’erano una quindicina di uomini, tra cui Cipriani e Lombardo, ex consiglieri di Alleanza Nazionale - ha detto Luxuria -. Hanno srotolato uno striscione con la scritta «Ieri falce e martello, oggi falce e pisello e poi avevano dei finocchi che hanno lanciato come se fossero dei sassi. Io ho schivato per un pelo uno di questi finocchi volanti e non c’era la polizia. Le forze dell’ ordine sono intervenute dopo 45 minuti».



Sul blog di Anellidifumo e di SeSuccede vedo un'altra scempiaggine:




Berlusconi ci dice di essere tranquilli, la Mussolini al grido di "meglio fascisti che froci" garantisce democraticità nella sua formazione neonazifascista e tutti i froci di centrodestra stanno tranquilli e li votano.

E voi? State tranquilli? Io no.

Oliari, hai avuto l'ennesima dimostrazione che il lungo ed apprezzabile impegno di GayLib non ha portato riscontri positivi. Sei ancora in tempo per cambiare idea almeno fino a che questa Destra non cambia.

Upgrade: Fini appresa la notizia del "lancio di finocchi" ha sospeso i due membri del partito. Si sa, Fini ci ha abituato a piacevoli gesti di coraggio. Tranne se poi non l'abbia fatto per dimostrare qualcosa.... un pò di malizia ci vuole sempre :-)

posted by Andreas Martini @ 10:59 PM   0 comments
Là nell'Abruzzo.... era tutto d'or (upgraded)
A pensar male si fa peccato... ma spesso ci si azzecca!

Lo scorso weekend Gaynews, il quotidiano di informazione omosessuale gestito da Franco Grillini, ha deiffuso una notizia sulla vicenda PaCS in Abruzzo.
Una notizia che mi colpisce doppiamente perchè si parla dell'Abruzzo, la mia regione, e della Rosa nel Pugno, il partito che sosterrò e voterò alle elezioni del 9 e 10 aprile.

L'agenzia DIRE in un suo lancio parlava del veto del presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano del Turco, ad un emendamento dei Verdi per l'estensione di alcuni benfici fiscali ed economici anche alle coppie di fatto. In pratica i Verdi proponevano l'istituzione dei "Pacs" sull'esempio di regioni come la Toscana, il Lazio, la Puglia ed altre. (Ruini le conosce meglio di me. le ha elencate durante il suo discorso programmatico alla CEI)

Quello che lascia perplesso è la poca chiarezza della vicenda. Può un Presidente di Regione mettere un veto su un'emendamento? non è il Consiglio regionale che caso mai lo può bocciare?
Certo anche la sola contrarietà del Presidente sarebbe comunque importante e singolare. Singolare perchè Ottaviano Del Turco, "vecchio socialista" dopo la fusione del suo partito con i radicali è dirigente nazionale della Rosa nel Pugno. Con il suo ruolo è anche una delle massime cariche istituzionali che la RnP può vantare.

Pensare male, perchè. Perchè l'agenzia DIRE nel suo lancio non descrive bene come sia avvenuto questo scontro tra i Verdi e Del Turco lasciando però molto spazio agli attacchi che addirittura la segreteria nazionale dei Verdi ha fatto a quest'ultimo.

Si legge:
Ad attaccare Del Turco per conto del Sole che Ride oggi ci ha pensato il coordinatore della segreteria Paolo Cento: "Il presidente della regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco, non faccia come Ponzio Pilato e risponda positivamente alla richiesta dei Verdi di estendere la tutela dei diritti sociali e sanitari alle coppie di fatto". Spiega il deputato Verde: "La bocciatura dell'emendamento alla finanziaria presentato dal capogruppo dei Verdi alla regione Walter Caporale in favore delle convivenze e dell'estensione dei diritti delle coppie stabili, che prevede uno stanziamento di 200.000 euro, sarebbe un fatto grave, incomprensibile ed in contrasto con cio' che l'alleanza tra Radicali e Socialisti intende rappresentare in Italia". Questo emendamento "e' un banco di prova nazionale- insiste Cento- perche' se non si ha il coraggio di realizzare nei fatti il riconoscimento dei Pacs nemmeno in una regione presieduta da un rappresentante della Rosa nel Pugno, vuol dire che i Verdi in Parlamento rischiano di rimanere soli in questa battaglia".


Segue prontamente un comunicato della Giovanna d'Arco dei PaCS, Franco Grillini, che invita del Turco ad approvare l'emendamento di Caporale "perché elezioni o non elezioni i diritti vanno riconosciuti con determinazione e decisione al di là di qualsiasi ragionamento di opportunità politica."
Grillini, lo noto con piacere, non ne approfitta per attaccare la RnP (al contrario di Cento) e lascia trasparire un elemento in più: alla base ci sarebbe un ragionamento strategico vista l'imminenza delle elezioni.

A distanza di qualche giorno la notizia appare solo sull'edizione online de Il giornale. Nel loro articolo si può capire ciò che Grillini aveva solo lasciato intendere. Si leggono infatti le "testuali" parole con cui Del Turco avrebbe risposto al capogruppo regionale dei Verdi:

...la risposta del governatore Ottaviano Del Turco gli è piovuta addosso come un masso della Maiella: «Lasciamo stare 'ste carnevalate elettorali, non è il momento... Poi le faremo, assieme alle opposizioni». Così gli avrebbe detto, papale papale.


a cui più tardi il Capogruppo avrebbe reagito così:

«Non è il momento... non è mai il momento», dice Caporale rammaricandosi che la gente sia avanti anni luce, rispetto ai politici.



Il giornale riporta la smentita dello stesso Presidente di regione:

Del Turco però smentisce e minimizza: «Ma quando mai? Mai detto “carnevalate”... Ho precisato solo che su questo tema ci vuole saggezza: durante la campagna elettorale non conviene porre le cose in questo modo, perché i pareri dei partiti risentono del bisogno di visibilità... Quando finiranno le sassate della campagna elettorale, lavoreremo ai Pacs in Abruzzo e in tutta Italia»


Visto il repentino attacco della segreteria nazionale dei Verdi sia a Del Turco sia alla Rosa nel Pugno e letta la "motivazione" del Presidente socialista mi sembra chiaro che a forse, ripeto forse, a pensar male non ci si sbagliava del tutto.

L'ormai nota guerra tra Verdi, PRC e DS contro la Rosa nel Pugno ha avuto come terreno di scontro anche il bilancio della Regione Abruzzo, dopo quello del Lazio.
Un vera strumentalizzazione. A quanto leggo il bilancio abruzzese non è dei più rosei. Pur essendo abruzzese non lo posso dire per conoscenza diretta visto che ormai da 6 anni vivo a Roma.
Volendo continuare a pensar male credo che i Verdi pur consci della situazione economica difficile abbiano proposto un emendamento da 200.000 euro, che immagino che per una regione piccola ed in crisi come l'Abruzzo, siano tanti per pura strategia politica: per mettere in difficolatà un partito che si è fatto paladino dei diritti civili e che ha saputo conquistare l'attenzione di molti gay italiani. Attenzione che spaventa tutti quei partiti che a diferenza della RnP si sono dimostrati sempre molto ambigui sulla questione PaCS sia in sede di firma del programma sia, soprattutto, nei giorni a seguire fino ad oggi.

Non voglio difendere a spada tratta Del Turco solo perchè dirigente della Rosa nel Pugno e in caso di ulteriori chiarificazioni, attese dal tour elettorale di membri della RnP nella mia regione, che potrebbero non riuscire a giustificare tale atteggiamento, sono pronto a criticarlo.
Sia chiaro inoltre che anche qualora si dovesse dimostrare una risposta strategica al gioco propagandistico dei Verdi non farei nessuna difficoltà ad accettarlo ed a condividerlo.

Nel frattempo per tranquillità continuerò a pensar male ed a credere di averci azzeccato. Naturalmente anche qualora Del Turco avesse rifiutato l'emendamento perchè realmente non interessato alla questione pacs, a dispetto della linea nazionale del suo partito, il mio sostegno rimarrebbe intatto solo ma con un pizzico di delusione e rammarico.

Upgrade: A distanza di qualche giorno dall'accaduto oggi anche ADN KRONOS lancia la notizia e sfruttando il tempo passato la arricchisce di ulteriori dichiarazioni.
Tra quelle compensibili e prevedibili dei cattolici di sinistra ce n'è un altro che rende incomprensibile il gioco dei Verdi.

Su ADN KRONOS si legge:

Secondo Mario Camilli, presidente dei Verdi, la posizione di Del Turco di rinviare a dopo le elezioni l'esame di questi problemi non significa accantonarli "anzi -prosegue- è il preciso segnale che si vuole andare in questa direzione e dare seguito ad un impegno programmatico preciso"
.

A questo punto, sul serio, non so cosa pensare. Aiutatemi voi a decifrare la situazione.

posted by Andreas Martini @ 2:05 PM   3 comments
domenica, marzo 26, 2006
Andreas in confessionale!
Il mio amico Domenico de Il Megafono mi ha coinvolto in un nuovo tormentone della blogosfera.
Partecipandovi chiudo la settimana anche per distrarmi un pò dalla mia ossessione per la Rosa nel Pugno :-)

Il mio rapporto con i sette peccati capitali:

GOLA: Se parlando di golosità si parla solo di dolciumi vari allora non sono goloso. Se però di parla di buona cucina e di prodotti tipici si lo sono! fortunatamente ho un metabolismo strano (santo colon isterico come lo chiamo io!) che mi permette di mantenere una linea impeccabile: 58kg! :-)

SUPERBIA: potrei rispondere con un n.c., non calssificato: non sono superbo - forse anche per mancanza di molta autostima - e non sopporto quelli che lo sono.
Se poi la mettiamo sul piano teologico, non ho mai negato la mia condizione di creatura di Dio... anzi!

IRA: qui cominciamo a cadere nel peccato. Sono facile ai nervi (i froci so isterici, diciamolo!) forse per la mia permalosità ma raramente perdo il controllo di me stesso. Un mingherlino come me che fa a botte "nun se pò vedè". Desiderio di vendetta? si un pò, ma a parole...

LUSSURIA:
se i muri e i letti parlassero... avrebbero tante storie su di me da raccontare, e ho detto tutto!

INVIDIA: si un pò. Per esempio i superfighi, ma sempre molto meno. Cerco di convincermi che loro hanno da invidiare qualcosina anche da me...

AVARIZIA: dipende nei tempi di magra si, ma appena si spegne la luce rossa spendo!

ACCIDIA so pigro, pigrissimo... ma se posso fare del bene cerco di smuovermi un pò e mi rendo disponibile al massimo.

Ok padre confessore che girone infernale mi prenota? o ho qualche vaga speranza di potermi salvare?
Intanto che ci pensa un po' su le mando altri peccatori. Leletto, Fireman, Anellidifumo, Gattonero, Spiceboy, Consorziomanzetti e Larvotto,IN CONFESSIONALE!
posted by Andreas Martini @ 1:03 AM   9 comments
sabato, marzo 25, 2006
Rossodisera... che pena!
Si deve per forza continuare a pensarla come Marco Pannella: il vero avversario dell'Unione è la Rosa nel Pugno. E viceversa.
Leggendo il forum della Rosa nel Pugno, per altro frequentato da molti gay - a conferma di quanto il partito abbia saputo interessare molti omosessuali delusi dalla politica italiana, sono incappato in una articolo pubblicato su Rossodisera.info, un foglio online della Sezione italiana della Sinistra Europea. Ecco l'ennesima dimostazione di quanta cattiva informazione si faccia pur di recuperare qualche voto:

News del 20-03-2006
Il bluff - RnP Nessun gay in parlamento
«Parole, parole parole» cantavano Mina e Alberto Lupo: il refrain di quella bella canzone potrebbe essere il nuovo slogan elettorale della Rosa nel Pugno.
E sì perché, a suon di proteste, interviste, manifesti in cui si attaccano gli alleati (NdR ci si riferisce alla campagna di affissione pubblica della RnP contro i Ds e Rifondazione comunista in occasione dell'approvazione dei "PaCS" in Lazio) la Rosa riesce ad apparire come la più strenua difensora dei diritti delle persone omosessuali e transgender. Appare, ma non è. Perché a scorrere le liste, alla fine si scopre che tra i prossimi deputati e senatori della RnP non vi sarà nessun gay, lesbica, trangender o bisessuale.
I tre candidati impegnati per i diritti glbt sono tutti in posizioni non eleggibili. Enzo Cuocco, coordinatore del Pride di Torino, è 17° in Piemonte. Luca Trentini, dell´Arcigay di Brescia, è addirittura 33° in Lombardia.La candidata meglio piazzata, Maria Gigliola Toniollo, responsabile dell´Ufficio Nuovi Diritti della Cgil, è sesta nel Lazio, al Senato.
Posizione che non la mette certo tra le sicure new entry nel prossimo parlamento.Rifondazione, per dire, eleggerà di sicuro almeno due candidate glbt: Vladimir Luxuria e Titti De Simone. Complimenti ai compagni della Rosa nel Pugno: come degli abili giocatori sono riusciti a far credere a tutti di avere in mano un poker d´assi, invece non hanno neppure una coppia per l´apertura. Un bluff in piena regola.


Non credo ci si debba sforzare troppo per capire che quanto scritto sul foglio online della Sinistra Europea italiana sia impregnato di faziosità e scorrettezza. E' vero i candidati diretta espressione del movimento ed associazionismo gay che la Rosa nel Pugno presenta sono in posizioni non eleggibili, ma continuare per questo motivo ad accusarli di "bluff" politico è veramente disdicevole.
E' inutile ricordare ancora gli avvenimenti che dagli anni 70 in poi "certificano" l'impegno dei Radicali nella difesa delle libertà e dei diritti civili, avvenimenti già ampiamente raccontati durante la conferenza stampa per la presentazione dell' "Appello glbt per la Rosa nel Pugno". Dalla stessa conferenza però vorrei estrapolare alcunefrasi dell'intervento di Imma Battaglia per dimostrare quanto le accuse del PRC siano faziose e tendenziose: "La cosa che mi fa stare a mio agio qui è che non bisogna essere gay o lesbiche per sostenere un battaglia di diritti civli. E' quindi sicuramente il punto di arrivo e il punto sostanziale per me che mi fa riconoscere in questa espressione politica. E'appunto l'importanza il valore che devono avere nella politica moderna le battaglie civili [...]" E ancora: "Ringrazio la Rosa nel Pugno per il fatto di sostenere a prescindere dalla rappresentanza questa battaglia perchè, per favore, la rappresentanza è un momento umiliante per me omosessuale che comabtto tutti i giorni e siamo arrivati al punto che chi è avanti non ha bisogno più di dire che è omosessuale [...]".
Nell'era del politically correct la Battaglia si è sempre distinta per i suoi toni forti e forte è sicuramente la parola "umiliante". Non credo però che sia stata usata a caso, tutt'altro. Si parla di rappresentanza e lo fa, colei che checcè se ne dica è la più famosa rappresentante dell'associazionismo gay italiano. E se per lei le candidature fatte solo in base all'orientamento sessuale sono umilianti, non possono che esserlo per tutti quelli che riconoscono in quella di Vladimir Luxuria una candidatura strumentale e disonesta di una certa sinistra.Quella stessa sinistra che si propone riformista ma che rimane ancorata a battaglie anacronistiche e retrograde.Quella stessa sinistra che non vede nella Rosa nel Pugno un valore aggiunto ma anzi un nemico da combattare e la definisce una "rogna" da grattar via. Quella stessa sinistra che per bocca di Marco Rizzo, del PdCI, finalmente parla chiaro e toglie il velo sulla scomodità della questione gay all'interno dell'Unione anche nei partiti di estrema sinistra: nel solito politically correct dice di essere pronto a scendere a manifestare al fianco di noi gay e per i nostri diritti, ma questi diritti per lui sono "borghesi".
Si cede sui PaCS ma non sulla Tav, si preferiscono le lotte di classe dei proletari alle battaglie civili dei gay borghesi.
"Vuoi vedere che" non basta candidare una transgender ed un lesbica per ergersi a vaeri paladini dei gay e per battersi per questioni che comunque si continuano a considerare strutturalmente inferiori?
"Vuoi vedere che" i neocomunisti sono ancora troppo poco progressisti da auspicare che con loro l'Italia possa "cambiare davvero" e che non siano capaci di essere al passo della vera sinistra europea?

E' forse bene, comunque, che ognuno di noi faccia autocritica ed è asupicabile che ogni formazione sappia scegliere il suo tratto distintivo e sappia orientare le proprie scelte in base alle ideologie caratterizzanti e in base a queste stabilire le proprie priorità. Ritenere per esempio più importante la lotta di classe di una battaglia sui diritti civili non è sbagliato e credo nessun gay si sogni di metterlo in discussione, sarebbe però opportuno non denigrare gli altri e anzi, riconoscendo le diversità dell'altro, lavorare per il bene di tutti e non per categorie.
Si parla tanto di abbassare i toni di questa campagna elettorale, sarebbe il caso anche di smettere queste inutili "guerre civili" all'interno della coalizione che sta facendo di tutto per non essere unita a dispetto del nome.
posted by Andreas Martini @ 6:14 AM   0 comments
giovedì, marzo 23, 2006
Appello GLBT per la Rosa nel Pugno
Continua la mia collaborazione con Gay.tv:

LA SFIDA DELLA ROSA NEL PUGNO

Ultimi arrivati. Così spesso vengono definiti i radicalsocialisti all'interno della coalizione di centrosinistra. Se pensiamo alla firma del programma, come dare torto a questa affermazione: tutti i leaders dell'Unione firmano il programma nella notte tra l'8 ed il 9 febbraio, la Rosa nel Pugno lo farà due settimane dopo, il 23 febbraio.

Quando però Rifondazione Comunista, non accettando lezioni di laicità e di impegno nella battaglie civili di questo paese, usa questa definizione per accusare la Rosa nel Pugno di arrivismo sulla questione dei diritti per le persone GLBT qualche obiezione viene da farla. Lo fanno, all'interno della conferenza stampa di oggi per la presentazione dell' "Appello GLBT per la Rosa nel Pugno", molti membri del partito e della sua sua segreteria e alcuni tra i firmtari dell'appello.
Sergio Rovasio, come altri prima di lui, ha ricordato, per esempio, che nei primi anni 70 - "lo stesso periodo in cui Pasolini veniva malamente cacciato dal Partito Comunista" - il partito Radicale metteva a disposzione del F.U.O.R.I. - la prima associazione gay italiana - le sue sedi ed insieme ad essi nel 1972 ha pubblicato un piccolo "Manuale di autodifesa per i Travestiti"; negli stessi anni il partito promuove e fonda il primo MIT (Movimento italiano transessuali) e nelle elezioni politiche del 1976 candida per la prima volta degli omosessuali, esponenti del FUORI; nel 1984 con il grande contributo dei Radicali viene apporvata la legge 164 sul cambio di sesso. La storia quindi smentisce Bertinotti e compagni.

Considerando poi che, come ricorda nel suo intervento Marco Cappato, la Comunità Europea già dal 1984 ha invitato tutti i suoi paesi membri ad adoperarsi nella promulgazione di leggi a tutela delle unioni civili gay sotto qualsiasi forma e che anche la Repubblica Ceca ha proprio pochi giorni fa approvato una legge per il riconoscimento di tali unioni, allora viene spontaneo pensare che gli ultimi arrivati sono ben altri. Lo è l'Italia tutta e con lei solo la Grecia e l'Irlanda. Lo è quindi l'Unione tutta che si propone di cambiare e rinnovare il nostro Paese ma che, ignorando questo gap di 12 anni, considera il tema dei diritti civili una questione marginale. Rifondazione Comunista e Democratici di Sinistra cadono, come dice Capezzone, nella vecchia retorica marxista di problemi strutturali e sovrastrutturali.

Alla luce di queste considerazioni non si può che rispondere sì a Pannella quando si chiede se la Rosa nel Pugno sia il vero avversario dell'Unione.
E se c'è bisogno di altre conferme basta leggere le reazioni all'ultimo discorso di Ruini che, a nome della CEI, dice di non volere sostenere nessuno dei due schieramenti ma che non rinuncia a ribadire il suo no ai PaCS. Romano Prodi e Fassino non la considerano ingerenza anzi apprezzano e condividono le parole del Cardinale. Solo Boselli e Capezzone condannano l'ennesima entrata a gamba tesa nella politica italiana del "premier ombra" e con loro Emma Bonino che ieri dice che tutto si può dire tranne che sia stato una dichiarazione neutrale: "Sua Eminenza ha chiaramente detto di non votare i partiti che sostengono i PaCS, se non è una dichiarazione di voto questa!".

Per capire l'amibguità di Prodi, per altro già pienamente dimsotrata nel suo programma di governo, comunque non serviva aspettare quest'ulteriore conferma. Infatti fino ad un paio di giorni fa ha ripetuto che quando parla di diritti si riferisce a diritti elementari tipo i diritti di successione, di voltura dell'affitto e di assistenza sanitaria; ha ribadito inoltre, per evitare la scomunica, che non ci sarà nessuna "matrimonio di serie B".

Ora più che mai è difficile essere d'accordo con Arcigay ed Arcilesbica che si dicono "consapevoli" dell'impegno di Prodi "e della gran parte delle forze dell’Unione (Italia dei Valori, Pdci, Rosa nel Pugno, Verdi, Rifondazione, Ds) per una legge sulle unioni civili che dia riconoscimento giuridico pubblico anche alle coppie gay e lesbiche italiane"; perchè se un impegno c'è, è quello a compiacere le gerarchie vaticane anche a costo di contraddire la parola data.
Gli unici a non genuflettersi ai voleri del potere clericale ed a chiedere l'inserimento in modo esplicito, e senza mediazioni, delle richieste delle persone glbt nel programma di Governo sono stati i rappresentati della Rosa nel Pugno.

Ragion per cui molti "singoli esponenti, rappresentanti di organizzazioni e responsabili di iniziative di aggregazione anche culturale per la promozione del riconoscimento delle istanze delle persone glbt" a firmare una appello in cui si impegnano" a sostenere ed a votare la Rosa nel Pugno in occasione delle prossime elezioni politiche del 9 e 10 aprile 2006".

L'appello è accompagnato da una richiesta di impegno ad approvare i PaCS entro i primi 100 giorni di Governo dell'Unione.
A questo proposito noi di Gay.tv abbiamo voluto chiedere al termine della conferenza stampa cosa succederà se questo impegno non sarà mantenuto.
"Cosa farà la Rosa nel Pugno? Uscirà dalla maggioranza? Perchè in effetti ci piacerebbe ricordare che, sì la signora Bonino è uscita sbattendo la porta, ma il programma l'avete firmato anche voi, dunque in cosa vi distinguete davvero?"
Daniele Capezzone risponde in due punti: "Uno. La Rosa nel Pugno, anche Prodi lo sa, ha sottoscritto il programma solo per adempiere agli obblighi della legge elettorale. Rivendichiamo per questo al 101% piena libertà d'azione sui temi della laicità anzi invito chi vuole garanzia laica da un partito a domandarsi se sia migliore un Parlamento con la Rosa nel Pugno dentro o fuori. Due. Questa vicenda va affrontata e risolta ben prima dei 100 giorni e per questo chiederema di ripresentare il progetto di legge sui PaCS nella sua versione completa e non nella versione sforbiciata. Sarà uno dei primi atti della nuova legislatura e quindi la sfida comincerà immediatamente ancor prima dei tre mesi. La battaglia sulla laicità è cominciata quando Emma Bonino ha abbandonato il tavolo del programma e siamo pronti a tutto pur di portarla avanti."

Se per capire che effetto avrà la Rosa nel Pugno sul panorama politico italiano bisognerà comunque aspettare il voto di Aprile ed i primi mesi di governo, è intanto già chiaro quali effetti il partito ha avuto all’interno della nostra comunità: la tanto temuta diaspora del voto gay è avvenuta. A poco sono servite le dichiarazioni di Gayleft a poco è servito l'endorsment del direttore di Pride e a poco serviranno le candidature dei vari Grillini e Vladimir Luxuria, i sondaggi lo hanno già detto e la lista dei firmatari dell'"appello rosa" lo conferma: sempre più gay scelgono di sostenere e di votare la Rosa nel Pugno.
Il solo antiberlusconismo, come ha ricordato una stranamente pacata e chiara Helena Velena, non paga e l'ambiguità, anche quella di Vladimir Luxuria che prima si definisce drag queen ora transgender, nemmeno. Con il passare del tempo sono venuti alla luce gli strani giochi di potere e anche i meno lungimiranti hanno capito le strumentalizzazioni messe in atto da alcuni partiti del centrosinistra.
La Rosa nel Pugno, con la fermezza e la chiarezza delle sue posizioni, ha dimostrato di saperci rappresentare, anche senza candidare eminenti rappresentati della nomenklatura gay italiana.


Testo ed elenco dei primi firmatari dell'Appello
posted by Andreas Martini @ 2:49 AM   5 comments
martedì, marzo 21, 2006
Berlusconi vs Gardini
Un mio amico berlusconiano (e tra i blogger più in vista tra quelli di centrodestra) molto friendly che si è sempre dimostrato un vero liberale, anche sui temi etico-morali, tanto da sembrare quasi un Radicale, ritiene (in parte, non ho problemi a dirlo, a ragione) che Romano Prodi abbia delle posizioni inconciliabili e che in tema di PaCS sia troppo contraddittorio.

Par rispondergli, ma non per smentirlo, ho raccolto un pò di dichiarazioni di esponenti del partito che sostiene e del suo leader in un commento che riporto pure qui:

Credo che nemmeno dalle tue parti ci sia molta chiarezza:
Berlusconi parlando della strumentalizzazione che l’Unione fà delle posizioni cattoliche disse: “Quando invece la Chiesa interviene contro l’invasione della tecnologia sul corpo umano o contro le unioni tra gay allora gridano all’ingerenza e il Vaticano si trasforma in una mostruosa macchina di negazione della laicità dello Stato.”

La Gardini (chi è? la showgirl portavoce di FI) disse: “La politica è fatta di priorità. E la Cdl ha messo al primo punto del proprio programma la famiglia naturale, quella formata da un uomo e una donna”.

Ora Berlusconi a sky tg24: “Si può intervenire invece attraverso il codice civile - prosegue Berlusconi - non ho quindi nessuna obiezione, neppure sulle unioni omosessuali, purchè, ripeto, non si indebolisca l’istituto del matrimonio”.
E ieri commentando il discorso di Ruini si era detto concorde con le sue parole (non posso copia e incolla perchè nn trovo l’articolo).

Prima contraddizione tra Berlusconi e Gardini.
Seconda: la proposta sui Pacs evita le tante piccole riforme ma fa la stessa cosa. Però i pacs indeboliscono il matrimonio, secondo Voi, quindi meglio chiamarle riforme ad hoc. Se non è una contraddizione è una presa per il culo! (i salmoni nel culo docet!)


NdR: Grillini - logicamente - è stato più chiaro nel far notare queste contraddizioni
posted by Andreas Martini @ 3:48 PM   0 comments
lunedì, marzo 20, 2006
Santo protettore dei PaCs. Subito!


Se non ci fosse lui i PaCS non starebbero in prima pagina così spesso come ora!

Se non ci fosse lui l'ingerenza della Chiesa non sapremmo nemmeno cosa sia!

Se non ci fosse avrei buttato il mio voto. Ora invece il mio voto è prezioso!



Upgrade: attendevo Rutelli al varco... ed eccolo qui:

Rutelli (Margherita): APPREZZO CEI NEUTRALE
«Apprezzo la presa di posizione in direzione della neutralità assunta dalla Cei, come è ovvio, e penso che sia bene che il timbro della campagna elettorale sia laico, così da permettere ad ogni cattolico di trovare nei programmi degli schieramenti quello in cui si riconosce. Non sono tra quelli che giudicano le prese di posizione della Cei o del Papa come se fossero dei pronunciamenti politici».



C'è qualcuno che ha più prosciutto davanti agli occhi dei gay che votano destra!

Naturlamente Romano non è da meno... ma lasciamo perdere. Un pò di prosciutto mettiamocelo pure noi!
posted by Andreas Martini @ 8:18 PM   0 comments
Consiglia anche il tuo Segretario

Lo dico senza ironia e senza intenti provocatori, ma avendo sofferto anch'io di
lombosciatalgia in passato, so che una delle cause principali è portare i tacchi
per lungo tempo. Consiglio un periodo di riposo adottando delle scarpe più
comode senza alcun tipo di rinforzo


Vladimir Luxuria, pseudonimo di Wladimiro Guadagno, candidata di Rifondazione Comunista alla Camera, sulla lombosciatalgia che ha colpito Berlusconi nei
giorni scorsi



Oltre a questi preziosi consigli al Presidente del Consiglio sarebbe opportuno che Luxuria consigliasse anzi istruisse il suo segretario del suo partito.
Durante la puntata di Porta a Porta con Boselli contro Tremonti e Casini, Bertinotti ha detto : "riconoscere le unioni civili (....) le persone facenti parte di un unione civile indipendentemente dal loro genere quindi omosessuali o no, gay lesbiche transessuali e del loro orientamento appunto sessuale...."
A parte le ripetizioni qualcuno, in primis Luxuria in quanto sua candidata e soprattutto in quanto transgender, dovrebbe insegnarli le basi della psicologia sessuale.
Per identità di genere si intende maschi (uomini) e femmine (donne) includendo poi le sue disforie e quindi i transessuali.
Orientamento sessuale è invece eterosessualità, omosessualità maschile e femminile e bisessualità.
Ok sono imprecisioni, quelle di Bertinotti, tipiche a molti e comunque non gravi. In un discorso sulle unioni civili non credo sia importante capire bene queste distinzioni per farsi un opinione favorevole o contraria. Strano è, però, che si candidi un transgender nel proprio partito e si continui ad avere le idee confuse in materia di sessualità
posted by Andreas Martini @ 3:45 PM   7 comments
sabato, marzo 18, 2006
Ancora dubbi su chi votare?
Tremonti: “In questi giorni Roma è tappezzata di manifesti che invitano ad una festa gay, transgender e loro simpatizzanti. Noi non simpatizziamo, noi manifestiamo una preferenza per il campanile, per la famiglia, per il mondo naturale, per la tradizione."

Gardini (portavoce FI): (omissis) "La politica è fatta di priorità. E la Cdl ha messo al primo punto del proprio programma la famiglia naturale, quella formata da un uomo e una donna”.

Berlusconi: (omissis)"Quando invece la Chiesa interviene contro l'invasione della tecnologia sul corpo umano o contro le unioni tra gay allora gridano all'ingerenza e il Vaticano si trasforma in una mostruosa macchina di negazione della laicità dello Stato."

Volontè (UDC): "(omissis) ''Piuttosto, Fassino sciolga - chiede Volonte' - la sua alleanza con Bertinotti, Caruso e i suoi violenti appelli alle tribu' manigolde. Sarebbe un gesto sereno e laico, molto piu' che mettere in lista omosessuali a garanzia della laicita', magari con la patente data da Luxuria. Povera Italia''

Casini (UDC): “Se due omosessuali vogliono convivere possono farlo, nessuno va a spiare dal buco della serratura, ma non possono pretendere di avere le tutele giuridiche riservate alla famiglia regolare. E se qualcuno la pensa diversamente voti per Prodi
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venerdì, marzo 17, 2006
La Rosa nel Pugno (a Matrix)
Ho sfidato tutta la mia capacità di sopportazione ed in due giorni ho visto tre programmi di informazione politica: Bertinotti vs Maroni, Emma Bonino e Boselli da Matrix ed oggi Boselli/Bertinotti vs Casini/Tremonti.
Di Berinotti vs Maroni ho già parlato ed in quello stesso post ho preannunciato gli interventi della Bonino e Boselli a Matrix.
Un lodevole, ma non solo per questo, Mentana ha dato voce per la prima volta a quella che lui stesso ha definito "la più grande novità di questa campagna elettorale": la Rosa nel Pugno. Qui da me non è più una grande novità è già una bellissima realtà.
Le parole di Boselli e della Bonino non hanno fatto altro che confermare, per me, che il loro progetto è quello di cui l'Italia ha veramente bisogno: Libertà, Laicità e Modernità.Libertà in uno stato laico significa anche libertà di essere cattolici. Cattolici ovvero dei Cristiani che si riconoscono e credono nella Chiesa Cattolica.Sentire il bisogno di maggiore laicità significa sentire il bisogno che il Vaticano ingerisca meno nella vita politica del Paese. Significa riconoscere il pieno diritto della CEI ad esprimersi sulle grandi questioni etiche e morali che la legislazione *deve* affrontare, ma evitare che i loro giudizi rappresentino un limite allo sviluppo sociale del paese condannado come immorali proposte che vadano con la dottrina religiosa.Modernità, quindi, significa volere uno Stato che attraverso la sua legislazione riesca a seguire di pari passo le evoluzioni culturali e sociali del paese senza vedersi contrapposti ostacoli dai Crociati della Tradizione.
Pensare che io gay, e tanti altri come me, voteremo la Rosa nel Pugno perchè vittime della loro opportunistica propaganda e accondiscendenti ad una autoghettizzazione è banale e poco dignitoso.
La Rosa nel Pugno non è solo Pacs e basta consultare il loro programma per capirlo. Il volersi concentrare però sulle unioni civili e sul grande tema della laicità significa sostenere il programma dell'Unione ma con molto più coraggio proprio là dove la coalizione di centrosinistra si è dimostrata troppo timida.Ed è con questo spirito che Emma Bonino ha lasciato il tavolo di stesura definitiva del programma e solo successivamente ha firmato il programma di governo dell'Unione: per molti è stato un colpo di teatro, per altri un mossa elettoralistica, per me è stato il coraggio di esprimere il proprio dissenso e per protestare contro una coalizione che si propone riformista ma che di fatto non lo è. La firma posticipata è l'espressione di una convinzione: l'unica coalizione che potrà far progredire questo paese è quella di Centrosinistra. Preso atto che, senza volere fare una discorso di struttura e sovrastruttura, solo in quei paesi dove si sono estesi i diritti civili, ovvero diritti di libertà di scelta, di uguaglianza e di piena cittadinanza delle persone, lì si è avuta una crescita in tutti gli altri.Liberlismo e socialismo per molti è un ossimoro, per altri come me è la convizione che solo una giusta combinazione delle due teorie può portare a risollevare una paese dall'inerzia e dallo stagnamento. Zapatero ne è un esempio. Blair ne è un altro.

Ad alcuni i Radicali fanno paura, per molti sono scomodi, per altrettanti sono petulanti. Per me Radicali significa avere delle idee e fare di tutto, anche colpi di teatro, per portarle avanti.
Il Partito Socialista con Bettino Craxi sono stati la rovina dell'Italia, questa è la credenza comune e l'attuale disorganicità dei superstiti socialisti lo confermerebbe. Io non amo fare lo scaricabarile, ma credo siano ancora pochi quelli che, soprattutto nel centrodestra, anche a distanza di anni possono dirsi al di fuori di sporchi giochi di potere e puri da ogni macchia di corruttibilità. A distanza di anni però si possono riconoscere i propri errori e guardare con serenità al futuro.

Laica, socialista, liberale, radicale. Questà è l'Italia che voglio!
posted by Andreas Martini @ 2:59 AM   3 comments
giovedì, marzo 16, 2006
Bertinotti vs Maroni
Già sulla carta una tribuna politica - perchè tale è il format che si è scelto di utilizzare, non mi si parli quindi di "duello tv" - con protagonisti Bertinotti e Maroni, non mi allettava molto. Ma vuoi il senso di colpa per non aver visto il presunto vero duello tv, vuoi la vuotezza dei palinsesti televisivi, vuoi un minimo di aspettativa sulla possibilità di sentire qualcosa di interessante, alla fine ho seguito Mimum ed i suoi ospiti.Ma già da subito mi sono crollate le braccia: un Bertinotti moderato come ormai da tempo ed un Maroni inaspettatamente moderato sono veramente ripugnanti.Non mi aspettavo certo una rissa o i termini forti a cui i leghisti ci hanno abituato, ma allo stesso modo non mi aspettavo discorsi farciti di politically correct.I due intervistatori, Pirani e Bechis, proponendo domande poco stimolanti e concentrandosi su temi che non rispecchiavano, a mio modesto avviso, le peculiarità dei due partiti rappresentati non hanno di certo contribuito a rendere le cose più vivaci ed interessanti.

Dopo lo "stupore" per l'imbarazzante cambio di idee di Alessandra Mussolini, ci si deve stupire dell'ambigua pacatezza di Maroni.Sulla questione dei diritti delle coppie di fatto, per esempio, che entrano nel dibattito grazie al preambolo della domanda sulla politiche per i bambini, ci si poteva quasi trovare d'accordo con il Ministro leghista. Non ci sono più i culattoni di Calderoli ed i mangiabambini di Mussolini/Castelli, ci sono delle persone che nel privato hanno fatto scelte diverse e che, se non intaccano il concetto di famiglia, che ricorda Maroni è quella descritta dall'art. 29 della nostra Costituzione, allora possono vedersi riconosciuti dei diritti. Diritti privati ma comunque diritti. Ruini docet et placet.
La Lega e gran parte degli estremisti cambieranno, a questo punto, radicalmente la loro campagna elettorale? Non è strano chiederselo visto che sono noti i manifesti elettorali della partito di Bossi contro i gay e sono ancor più note le parole dure e le condanna ad ogni proposta sia nazionale sia locale che prevedesse l'allargamento di alcuni diritti, come per esempio le parole di condanna agli innocui registri delle coppie di fatto. La Lega ribalta la situazione e, tramite Maroni, ci dice quindi che non siamo più indesiderati e discriminati, anzi possiamo aspettarci delle norme che ci tutelino privatamente. Questo il nuovo scoopo elettorale della Lega?Se Bossi, che come ribadisce Calderoli oggi a matrix è l'unica vera mente pensate della Lega, avesse un pò di coerenza dovrebbe smentire il suo collega di partito.

E Bertinotti cosa risponde? Con le solite cose: le "7 righe e mezzo" del programma dell'Unione sono state un brutto compromesso ma che lascia modo di ampliare il discorso e che comunque le coppie di fatto non intaccano il valore della famiglia tradizionale semmai ne confermano l'importanza. E poi snocciola i soliti diritti fondamentali che non si vede perchè non debbano essere garantiti anche alle coppie di fatto (gay): diritto alla reversiblità, diritto al subentro nell'affitto, diritto all'assistenza del proprio partner. Questo è quello che il movimento gay, tramite la Lxuuria che lo rappresenta, chiede al Partito della Rifondazione Comunista? Questo è quello che si intende per dare voce ai movimenti? Non voglio fare l'attivista estremista, ai livelli di Equalmarriage che firma con il nome MArco molti commenti su questo blog, ma se questo è quello che dalle parti di Luxuria & Co. intendono per tutela delle diversità, dei diritti d'uguaglianza e dei diritti civili e per battaglia culturale contro l'ingerenza della Chiesa cattolica, alla veramente dico no ai PaCS e si, subito, ad i matrimoni gay del temutissimo Zapatero.
Riconosco, comunque, l'attenuante che la domanda posta da Bechis, fosse sulla tutela dei bambini penalizzati da una focalizzazione del dibattito politico su temi come appunto i pacs o la famiglia tradizionale. Qui è stato il grido della Mussolini "i bambini, i bambini, i bambini" nel famosa puntata di porta a porta a fare scuola. Loro i veri discriminati dalla politica italiana e non le coppie di fatto. Almeno su questo Bertinotti non ha fatto il marxista parlando di problemi strutturali e sovrastrutturali ma ha detto che sono categorie che in modo diverso ma allo stesso tempo efficace hanno bisogno di tutele.

Nonostante le attenuanti e nonostante l'abitudine, continua però questo Bertinotti a non piacermi.
Una volta erano loro, la Lega e Rifondazione, gli estremisti delle coalizioni. Ora, come ha fatto notare Pirani uno dei due intervistatori, da un lato ci si deve riferire ad i neonazifascisti dall'altra ad i no global che comunque sono, ahimè, all'interno di Rifondazione. Sentendo le prima parole della domanda pensavo che miracolosamente si citasse la Rosa nel Pugno, e invece come previsto sono stati ignorati. Sarebbe comunque stato disonesto classificarli come estremisti di sinistra, ma a questo punto, su questi temi, che sono quelli che più mi interessano, e con un Bertinotti ed il suo partito così spudoratamente moderati, la RnP rappresenta veramente un estremismo. Un estremismo che personalmente mi piace e piace a molti, ma che purtroppo è ignorato per lasciare spazio ad altri che io personalmente avrei tenuto fuori dalla scena politica italiana.

E mi collego così ad un altro importante programma di informazione politica che ha dato finalmente voce alla vera grande novità della politica italiana, la Rosa nel Pugno appunto. Ma lo farò domani, ora ho sonno.
posted by Andreas Martini @ 3:09 AM   5 comments
mercoledì, marzo 15, 2006
"Aggiungi un PaCS a tavola"


Antipasto laico, Carbonara ai pacs, involtini alle coppie di fatto, frutta multietnica.Questo il menù proposto dal "candidato chef" Vanni Piccolo che invitando la comunità glbt a cena aveva dichiarato: “Il menù si ispirerà al vocabolario delle rivendicazioni omosessuali soprattutto di questi giorni. La mia passione per i fornelli in questa serata esplode come atto d’amore e di militanza.”
Una cena col motto - "Aggiungiugi un PaCS a tavola" - e col festeggiato - Franco Grillini che ieri ha compituo 51 anni - al quale Piccolo, anche lui storico attivista gay italiano, ha dedicato una torta con disegnate su due belle labbra rosse, quelle dell'"amica" Alessandra Mussolini. Amica si. Come ha infatti ricordato Grillini, al taglio della torta, un tempo erano amici o amiche per qualcuno. Il deputato DS era amico di quella Mussolini di un tempo, quella favorevole alle unioni ed adozioni gay e che da brava "frociarola" gli elencò i nomi dei deputati gay di AN. Erano ben 11. "Peccato non averli scritti i loro nomi", si rammaricava ieri Grillini.
Si è parlato comunque poco di attualità politica, ci si è pure volutamente dimenticati del dibattito Berlusconi-Prodi. Solo qualcuno, compreso io, ha provato a seguirlo con una television posta in un'altra sala. Ma presto Paola Concia di Gayleft ed organizzatrice della serata ci ha richiamato ai tavoli per il breve discorso di benvenuto di Vanni Piccolo ancora con cappello e mise da chef. Ha esordito spiegando il motto della serata: un Pacs che si siede a tavola, principale luogo di incontro della famiglia tradizionale italiana, non toglie nulla anzi aggiunge. Ecco perchè un antipasto che apre le porte alla laicità per far posto alle diversità, rappresentate da un'aggiunta di ricotta alla ricetta tipica della carbonara. Al contrario di quanto si possa pensare lega bene con gli ingredienti tradizionali.Involtini che invece di essere arrotolati su se stessi si uniscono di fatto agli altri con la mozzarella.Frutta multietnica in nome di un'altra diversità, quella culturale.E la torta a sopresa dedicata a quello che poi piace tanto a Grillini ed a gran parte dei gay: le illazioni, il gossip, le battute forti.
Un menù quindi che richiamava tutti i temi principali della sua campagna elettorale a cui ha successivamente accennato.Piccolo, già Coordinatore regionale DS per le Politiche Interculturali, candidato al senato nel Lazio non è in una posizione molto eleggibile. Grillini lo incalza e speranzoso dice che non è detto che non passi. Nonostante tutto comunque non manca l'invito a sostenere i DS, veri e primi promotori della proposta sulle coppie di fatto, anche alla Camera dove corrono insieme alla Margherita. La candidatura di Grillini e di altri candidati gay come lui, garantiranno l'impegno dei DS a favore delle unioni e dei diritti civili.
posted by Andreas Martini @ 4:48 PM   4 comments
Tu dove sei?
Ho fatto questo test sulla "vicinanza" ai partiti. Guardate un pò qua:




Sotto il mio nome non si legge bene ma si intuisce: Rosa nel pugno!!!

Non ho barato lo giuro!

Fatelo anche voi:

Elezioni 2006. Io sono qui. E tu dove sei?

posted by Andreas Martini @ 1:29 AM   4 comments
martedì, marzo 14, 2006
Sui Comizi et.... compleanni
"Andiamo a puttane"

Beh si se Berlusconi rivincesse si rischia proprio che, come si suol dire, il nostro paese ci vada a finire.... a puttane!
Ma Luxuria, al grido di "libero amore, libero stato... libertà di andare a puttane", intendeva altro: depenalizzare la prostituzione!

Luxuria torna... a "casa".

Non ci si può stupire che un candidato faccia campagna elettorale, il passo dai salotti politici ai dancefloors è diventato sempre più breve e più usuale.
Fino a qualche tempo fa il passo contrario era impensabile. Ora è realtà: Vladimir Luxuria la conoscievamo tutti (almeno noi gay) e tutti ricordano di lei soprattutto la lunga direzione artistica della serata prima più trasgressiva ora più trendy di Roma, Muccassassina, ora che Fausto Bertinotti la candida alla camera in Lazio, la conoscono tutti!

Non mi ha stupito più di tanto, quindi, andare a ballare al Qube, che da qualche anno è tornato ad ospitare Muccassassina, e trovare grandi manifesti elettorali della Luxuria e sulle note di un suo remake di "nessuno mi può giudicare" vederla entrare sul palco.
La cover fu l'inno ufficiale del World Gay Pride di Roma nel 2000; ed è ricantandola, in playback, che si ripresenta al "popolo di Muccassassina". Per dieci anni lei, regina indiscussa della serata, ha accolto così le centinaia di gay lesbische trans ed eterosessuali (negli anni sempre di più, tanto da far dimenticare il vero target e scopo della serata) in pista.
A pochi anni dal grande pride di roma, aumentati i suoi impegni artistici (dalla radio ai palcoscenici teatrali), aveva salutato gli amici del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli e lasciato la direzione artistica della loro "festa di autofinanziamento".
Venerdì, a distanza di anni, è tornata a farsi sostenere così dalla suo popolo.
Negli anni il Circolo Mario Mieli ha continuato a sostenere la sua "Creatura" anche quando a partire dall'estate 2002 è entrata nello staff del Gay Village - oraganizzato tra gli altri da Imma Battaglia - e non poteva quindi, alla svolta più importante nella vita della più famosa transgender italiana, negarle la possiblità di parlare alla comunità che dovrebbe e vorrebbe rappresentare e quindi al suo maggior bacino elettorale.

Dopo la piccola esibizione nostalgica in ricordo dei vecchi fasti la Luxuria ha improvvisato un breve comizio esordendo con una risposta all'offesa della Mussolini a cui si offre di regalare un "mazzo di rose... rosse? no non le se addice... nere? no no! meglio un mazzo di cavolfiori!" e poi qualche accenno ai temi del momento: coppie di fatto e diritti civili.

Non mi sono dimenato molto in applausi, mi sembravano tante parole sentite migliaia di volte, aria fritta insomma: una legge sulle coppie di fatto, una precisa attuazione delle direttive europee antidiscriminazione ed una legge che tuteli i glbt contro le discriminazioni. A questo proposito, con chiaro riferimento allo scontro verbale con la Mussolini, vorrebbe una nuova legge che renda perseguibili, per esempio, coloro che dicono "frocio" et similaria così come avviene per coloro che dicono "negro (di merda)". E li mi viene un dubbio: ma proprio quest'ultimo caso non è stato depenalizzato da una sentenza della Cassazione? A quanto pare si, se si tratta di "offesa reciproca"...
Insomma pur essendoci quella legge auspicata dalla Luxuria e ritenendo che oggi come oggi dare del "fascista" è un'offesa, la Mussolini non sarebbe stata perseguibile!

Ripeto, aria fritta! Come quando parla di una legge che consenta asilo a quelle persone perseguitate nei loro paesi d'origine a casua dell'orientamento sessuale. Giustissimo! MA come ci si regolererà in caso di richieste da parte di cittadin* cuban*, dove l'omosessualità non è più perseguitata penalmente ma culturalmente e civilmente sì?

Come ha esordito dicendo "se sarò eletta sarò la prima transgender nel mondo a sedere in un parlamento"... appunto questà è l'unico "valore" che contraddistinguerà una sua molto probabile carriera da deputatA.
Auguri Franco!
Un dono per te

posted by Andreas Martini @ 3:33 AM   3 comments
lunedì, marzo 13, 2006
UDC.... che confusione!
"Che confusione, sarà perchè ti amo!" recita così una canzone dei Ricchi e Poveri.

Quelli dell'UDC a partire dal loro leader, Pierferdinando Casini, sono veramente confusi ma di certo non perchè ci amano... anzi!

PACS: CASINI, EGOISMO PREVALE SU DIRITTO AD AVERE GENITORI


DIFENDERE IDENTITA' CRISTIANA VUOL DIRE DIFENDERE NOI STESSI (ANSA) - SALERNO, 12 mar - ''Due conviventi dello stesso sesso fanno prevalere l' egoismo di avere un figlio sul diritto del bambino ad avere i genitori''. Il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, oggi a Salerno, ha dedicato un passaggio ai Pacs, soffermandosi poi sulla crisi della famiglia, famiglia che e' ''argine alla disgregazione'', e sulla identita' cristiana, da difendere.

[continua qui]



Sinceramente credo che da quelle parti non si sappia più dove andare a parare!
E Luca Volontè, sempre UDC, lo rende ancora più palese:

ROMA (ITALPRESS) - "L'aperta violazione della par condicio fatta dagli autori di 'Quelli che il calcio', impone una chiara e diretta azione della direzione di Rai2 e della direzione generaledella Rai. Nella puntata odierna abbiamo assistito alla propaganda del Paone e dei suoi 'piccoli matrimoni gay', come proposto da molti programmi elettorali dei partiti alleati di Prodi". E' quanto si legge in una nota del capogruppo dell'Udc alla Camera Luca Volonte': "Lo stesso Paone e' stato sponsor e testimonial della manifestazione di Verdi e Rosainpugno a Roma pro-gay.Delle idee proislamiche della signora Afef e della sua passione e sensibilita' verso il centrosinistra e' piena la stampa degli ultimi mesi. Gli ospiti di un programma di intrattenimento devono essere scelti con maggiore equilibrio rispetto a temi e schiramenti. Oggi la trasmissione condotta dalla Ventura ha violato tutte le norme della legge, oltre a quelle della opportunita', vista la fascia oraria. Domenica prossima e' necessario un riequilibrio sugli argomenti trattati e sui protagonisti. Il Forum delle Famiglie e Magdi Allan sono suggerimenti che gli autori dovranno valutare, per la prossima domenica. Evitiamo che l'intrattenimento diventi occasone di propaganda dell'Unione".(ITALPRESS).


Qualche candidato è impresentabile, qualche issue politica, si deduce, è inopportuna. Nelle tribune politiche, che vengono trasmesse in fascia pomeridiana, non si potrà parlare di gay e dei loro diritti?

Credo, poi, che i DS in particolare si adireranno a buon diritto (?) per queste parole: attraverso Zan (che ricordo candidato - in posizione ineleggibile - in Veneto 1) ed attraverso Grillini erano stati loro i principali organizzatori del "Tutti in Pacs" ma il Volontè cita solo Rosa nel Pugno e Verdi...
posted by Andreas Martini @ 12:56 AM   3 comments
venerdì, marzo 10, 2006
Almeno c'è Grillini
Nel silenzio post vergogna almeno Grillini si è fatto sentire (anche la turco in verità.... ma faccio volontariamente finta di niente)

Le sparate della "ducessa" Alessandra Mussolini, a "Porta a Porta", contro gli omosessuali sono solo l'ultimo triste e squallido capitolo dell'intensa campagna omofobica della destra italiana.

Mentre ascoltavamo le penose affermazioni razziste della nipote del dittatore, che tra l'altro rivendicava con orgoglio il suo essere fascista, il Nord Italia veniva tappezzato dai manifesti omofobi, 2 metri per uno, della Lega Nord nei quali si 'strilla' il poco originale slogan "no ai matrimoni omosessuali".

Dall'altra parte il noto 'genio' della politica Umberto Bossi aveva suggerito a Berlusconi di fare l'intera campagna elettorale contro gli omosessuali per raccattare i voti dell'Italia razzista e xenofoba come ben specificavano, qualche tempo fa, i Senatori 'padanissimi': "Non vorremmo

trovarci con un consigliere comunale extracomunitario che celebra nozze gay e questi ultimi requisiscono la seconda casa ad un padre che vuole lasciare l'appartamento al figlio".

Purtroppo tutti, tutti, i partiti del centro-destra lo hanno preso in parola, come dimostra questo vergognoso campionario di razzismo omofobico che abbiamo riscontrato in campagna elettorale.

Recentemente, sempre gli adepti del 'dio Po', hanno annunciato la distribuzione di volantini dal titolo "Fieri della nostra normalità" ed è intervenuto l'eurodeputato della Lega Francesco Speroni con britannica sobrietà: "Io non sono politicamente corretto, per cui i 'culattoni' li chiamo con il proprio nome, coma ha fatto il ministro Tremaglia".

Giuseppe Pisanu, nella fila della poco democratica casa delle Libertà e attuale ministro dell'Interno, apostrofava 'elegantemente' un transgender candidato alla Camera dei Deputati come "carnevalesco, osceno, un problema serio" e, addirittura, un pericolo per l'intero occidente...

Ma Forza italia è globalmente impegnata a promuovere l'omofobia tanto che la dirigenza toscana di Forza Italia che, in occasione della convention azzurra a Firenze, prima tappa del tour elettorale di Silvio Berlusconi, ha pensato di presentare un gruppo di propri volontari con una maglia marchiata dallo slogan "Meno Pacs, più famiglia".

Poteva mancare Alleanza Nazionale?

Ignazio La Russa, di AN, che reputava il voto della celebre risoluzione dell'Unione europea come "indegno" dichiarava: "Dietro le presunte discriminazioni a danno di omosessuali non vorrei si nascondesse in realtà il desiderio di concedere ogni sorta di libertà, trasgressione per giungere dove tutto è lecito, anche contro natura".

Pier Ferdinando Casini è l'ariete omofobo dell'Udc con i suoi quotidiani "no alla deriva zapaterista" e, ancora i suoi reiterati "noi siamo contro i Pacs".

Completa il vergognoso quadro che offre il centro-destra Alternativasociale, il gruppo neo-fascista della Mussolini con il principe Lillio Sforza Ruspoli, primo candidato in Lazio, che inviava elogi A Roberto Fiore, leader dei neonazisti italiani, di questo tenore: "è un signore pacatissimo, altro che capo dei naziskin: non è gay, non è andato a fare cerimonie in piazza, ha una sola moglie e nove figli: vogliamo che uomini così governino l'Italia domani''.

E' questo il campionario della destra italiana infarcita di omofobia e xenofobia, incultura e razzismo, una destra primitiva che merita solo di essere mandata all'opposizione.



On. Franco Grillini
posted by Andreas Martini @ 5:53 PM   4 comments
Better fascist that gay - Mussolini's granddaughter
"Better fascist than faggot"

Ma il fantasma del nazifascimo aleggiava da tempo, e non solo sul nostro territorio:

Signor Schulz so che in Italia c'è un produttore che sta montando un film sui campi di concentramento nazisti la suggerirò per il ruolo di Kapò

Durante quello stesso intervento Berlusconi difese il nostro paese: "Questo è il mio Paese, è l'Italia"

Un Paese dove ci si può vantare di essere fascisti e di dare prima del culattone da un ministro della Repubblica ora del frocio dalla capolista di un partito (che si richiama agli ideali dello stesso partito di quel ministro).
Un Paese deriso, perchè tale è, almeno in Europa (si ascolti il video), dove in nome di una goliardia fuori luogo si dà del nazista, utilizzando un termine ancora più dispregiativo di SS (si legga wikipedia), ad un Eurodeputato, solo perchè è tedesco.

Se questo è il nostro Paese....

10, 100, 1000 XXV Aprile!
10, 100, 1000 Gay Pride!


Upgrade. Dai commenti al post precedente:

quweste cose sono patetiche, i veri fascisti non moriranno mai, la mussolini porta un cognome molto importante, ma non ne è degna, ad ogni modo, con i gay ci vorrebbe il lanciafiamme, come con tutti quegli stronzi di merda comunisti, sieg heil heil Adolf Hitler!

Naturalmente anonimo. Non dite più che non sono rappresentativi. Qualcuno, lo si evince dal commento, chiede rappresentanza dei queste idee neonaziste, neofasciste ed antisemite!


posted by Andreas Martini @ 1:07 PM   3 comments
giovedì, marzo 09, 2006
Senza parole....
MEGLIO FROCIO PRESO PER IL CULO DALLA SINISTRA CHE FROCIO A FAVORE DELL'OMOFOBIA AL GOVERNO!


Pubblico integralmente un articolo di Repubblica online. Evidenziare determinate frasi funge da commento. Aggiungo solo: ORRORE!

ROMA - Un durissimo scambio di battute, condito da una battuta finale che farà polemica: "Meglio fascista che frocio". La frase è stata rivolta da Alessandra Mussolini a Vladimir Luxuria, nel corso della trasmissione Porta a porta, ospiti anche il ministro della Giustizia Roberto Castelli e il leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro.

E' la prima volta che il candidato di Rifondazione entra nel salotto di Bruno Vespa. Alessandra Mussolini è arrivata in ritardo rispetto all'inizio della registrazione, e con l'umore pessimo per via dell'inchiesta sulle intercettazioni. Ma a quindici minuti dall'inizio della trasmissione, il primo a rivolgersi direttamente a Luxuria è stato il Guardasigilli. Che lo chiama ripetutamente "signor Guadagno", cioè con il vero cognome di Luxuria.

"Se mi chiama signor Guadagno per offendermi, non attacca", replica il candidato di Rifondazione. "Non voglio offendere il signore - incalza Castelli - ma mi dica come chiamarlo: lui, lei...". L'altro taglia corto, con una battuta: "Mi dia del loro".

Ma sono semplici schermaglie rispetto all'affondo finale della Mussolini. Partita già con il piede sbagliato, fin dal principio: "Mi scusi - dice - non voglio essere offensiva, ma che vuol dire transgender? Transgender, transgendarmi, sembra Schwarzenneger... Usiamo termini italiani", chiede sorridendo a Luxuria.

Ma gli argomenti in scaletta non favoriscono l'incontro fra culture e storie diverse. Sui Pacs monta il conflitto, con Mussolini e Castelli da un lato, schierati per dimostrare che la legge dell'Unione toglierà diritti ai bambini, e dall'altro Luxuria e Di Pietro decisi nel respingere il parallelo sostenendo che la legge sarà una conquista di civiltà per tutti.

"Non voglio essere dipinta come nemica dei bambini, non siamo gli Attila arrivati a distruggere", si difende Luxuria, mentre Di Pietro sottolinea: "Lei non mangia i bambini, il vostro è un falso problema".

I Pacs lasciano il campo al tema dell'immigrazione. Mussolini elenca i rischi dell'immigrazione clandestina e, a quel punto, Di Pietro le dà della "fascista". "E me ne vanto", risponde gridando l'onorevole. "Una che si vanta di essere fascista, mi preoccupa - aggiunge Luxuria - ci metterete al confino?". "A me - replica Mussolini - preoccupa chi brucia le bandiere, chi grida "dieci, cento, mille Nassyria, vergogna, vergogna, vergogna".

Bruno Vespa in evidente difficoltà non riesce a fermare l'ira della parlamentare e in un istante si passa dal "vergogna" all'insulto. E rivolta a Luxuria: "Si veste da donna e pensa di poter dire quello che vuole. Meglio fascista che frocio!". Impassibile, il candidato di Rifondazione si limita a fare la conta delle "battutacce" rivolte dai politici ai gay: "Dopo il culattone di Tremaglia, il frocio della Mussolini. Grazie". E aggiungerà, parlando con i giornalisti all'uscita degli studi Rai di via Teulada: "Non pensavo che ci fosse questa caduta di stile. Probabilmente è un atto rivelatore della loro identità".

(9 marzo 2006)
posted by Andreas Martini @ 9:32 PM   7 comments
Chi è il vero nemico dei Pacs?/2
Quando il 18 febbraio alcuni ragazzi contestarono Romano Prodi per il deludente "compromesso" sulle unioni civili, il leader dell'Unione rispose, per ben due volte, cosi: "Nel programma è scritta la parola diritti".
Qualcuno, compreso io, credeva che volesse lasciar intendere che la definizione vaga data sulle "pagine gialle" fosse favorevole perchè, non inserendo limiti precisi, garantiva una ampia gamma di proposte.
Invece ci si sbagliava. Già il 3 marzo l'ansa riportava queste sue parole: "la famiglia e' una sola, quella riconosciuta dall' art. 29 della Costituzione". Specificando che i diritti per "le persone facenti parte delle unioni di fatto" a cui il suo programma si riferisce sono diritti elementari: "come la possibilita' di subentrare in un contratto d' affitto o esprimersi sulle terapie in ospedale".

Ieri, Arcigay pubblica una lettera, datata 1 marzo, che Romano Prodi scrisse a loro e ad Arcilesbica. Leggiamola insieme:

Cara Polo, caro Lo Giudice
prendo atto con estrema considerazione e serietà della vostra insoddisfazione circa il compromesso raggiunto in sede di redazione del programma su una materia cara a Voi, ma Vi assicuro, non solo a Voi, come quella del riconoscimento giuridico di diritti, prerogative e facoltà alle persone che fanno parte delle unioni di fatto.


Un pò in ritardo ma prende atto. Qualcuno direbbe "Prodi è lento", i "gay sono rock" (però i matrimoni gay lenti).

Compromesso. Quando a fare un proposta è la "maggioranza" (RnP, DS, PRC, Verdi, PdCI, Italia dei Valori) non si dovrebbe nemmeno parlare di compromesso. Certo è vero in democrazia le cose si discutono non si impongono, strano è però che abbia vinto la linea della "minoranza" (Margherita e Udeur).

Per il resto ha fatto un copia e incolla delle sue "pagine gialle".

Quello che Vi chiedo di riconoscere è comunque la determinazione, mia e di ogni componente della coalizione, la presa d’impegno, a voler percorrere insieme a Voi, e non senza di Voi, il cammino in grado di portare a un riconoscimento pieno ed effettivo di questi diritti.


Tranquillo Romano, 2 gay su 3 votano l'Unione. Il 23%, a quanto pare, voterà Rosa nel Pugno. Forse è questo che non ti tranquillizza. Ma scusa la RnP non è parte della tua colazione? Tranquillo dai!
Diritti. Si quelli elementari. Grazie di cotanta benevolenza! Estendi i ringraziamenti a Rutelli, i suoi CCS hanno fatto scuola.

Quello che Vi chiedo è dunque di essere consapevoli che un argomento simile, per essere discusso, per essere sviluppato, approfondito, non ha bisogno di chiasso, non ha bisogno di polemiche, ma del dialogo piano e ponderato, pacato e non urlato, tra persone che hanno a cuore, veramente, il bene dell’Italia.

Ma che sei ancora amareggiato per la manifestazione del 14 gennaio a Roma?

Il bene dell'Italia. Pure noi lo vogliamo. Però vogliamo i PaCS. E pure tanti cattolici sono d'accordo. Perchè tu no? Non credi che promuovere l'estensione dei diritti civili sia un bene per il nostro Paese?

Io so che voi questo avete a cuore, io so che voi avete a cuore la nostra vittoria; costruiamo dunque insieme in queste settimane che ci separano dal voto, le condizioni migliori per vincere, che risiedono essenzialmente nella coesione e nella compattezza della coalizione.

Ti votiamo sulla fiducia, come nel 2001, questo ci chiedi no? Che coerente che sei!

Confidando nella Vostra lungimiranza. Con stima e gratitudine.

Con molta amicizia
Romano Prodi
Roma, 1 marzo 2006


Tranquillo lungimiranza che intendi tu Aricgay ce l'ha sicuramente. E' la tua di lungimiranza che mi preoccupa!

Evvai! Romano è amico nostro!
Però pure la Mussolini, La Russa, Santanchè & Co. hanno amici gay. Spero solo non siano gli stessi, perchè sai loro stanno bene così i PaCS li snobbano addirittura.
Vuoi snobbarli pure tu?


Dopo il mio commento c'è la risposta di Polo e Lo Giudice: sempre qui (a piè pagina).

Altamente consigliata agli amanti della sottomissione!
posted by Andreas Martini @ 2:00 AM   3 comments
martedì, marzo 07, 2006
Ehi lassù sull'Aventino...
...tornate alla realtà!
Ma alla fine chi so sti "Aventinisti"?
Per Rossana Praitano, presidente del Circolo di Cultura omosessuale Mario Mieli sono coloro che dopo la stesura del programma dell'Unione e delle famose "7 righe" sui "diritti alle persone facenti parte delle unioni di fatto", avevano proposto a tutti i canididati gay di ritirare la propria candidatura dalle liste che non sostenevano apertamente i diritti glbt. Un proposta di Giovanni Dall'Orto forse buttata lì senza pensarci troppo, ancora sconvolto dalla grande delusione per la "prestazione" della coalizione di centor sinistra sul campo dei diritti civli. Un invito che era stato sottoscritto, via web, da molti gay e lesbiche, tra cui io.
Però ora, a liste chiuse, possiamo dirlo: non è stato fattivamente seguito da molti. I candidati glbt o comunque portari della voce della nostra comunità ce ne sono e non pochi. Non li sto qui a citare, al più presto farò "l'appello".
Già da tempo Dall'Orto aveva desistito dalla sua protesta e a quanto pare tutti, noi, "aventinisti" siamo scesi dal colle pronti a collaborare, ognuno a suo modo, a migliorare la penosa situazione.
Ma di questo sembra che la Praitano non se ne sia accorta; è ancora lì, da Via Efeso, ad inveire contro di loro.
L'ha fatto alla conferenza stampa di Rifondazione Comunista e lo fa ancora dal sito della sua associazione.
Alla conferenza, come scritto, aveva proposto una lucidissima e "tecnicissima" contastazione sull'impossiblità di includere il diritto di reversibilità della pensione come diritto delle persone facenti parte delle coppie di fatto, ma sti "aventinisti" non riusciva proprio a dimenticarli, anche forse a causa della lettura di una lettera di Dall'Orto a Fausto Bertinotti: a fine intervento l'ha richiamati ancora all'ordine.
Ed ora ci ricasca. Basta Rossana! Capisco che, giustamente, tu voglia sostenere la tua amica di lunga data Vladimir Luxuria, ma cambia argomenti.
Che poi a pensarci bene i vecchi aventinisti, esclusa Imma Battaglia, non credo abbiano mai espresso grosse obiezioni alla candidatura della Luxuria.
Sono ben altri i "nemici" di Rifondazione e fanno paura, è inutile negarlo!

La Praitano ci tiene a ribadire che non bisogna votare nè Margherita nè Udeur. Giusto! E che ne subiscano le conseguenze anche i DS, che alla camera sono in lista unica con i fedeli di Rutelli, non fa niente, pagheranno a caro prezzo (si spera) la lora alleanza con i cattocentristi. Giusto!
Unica eccezione è Grillini candidato alla camera in Lombardia con i DS-Margherita. Gays save Franco! Giusto!
E gli altri partiti? Pure là ci sono candidati glbt. I Verdi per esempio candidano Marcella Di Folco, presidentessa del Movimento d'Identità Transessule e Gianpaolo Silvestri, tra i fondatori di Arcigay.
Forse non gli andava di spulciarsi bene tutte le liste, ma di candidati glbt, per la gioia di Gayleft, ce ne sono molti altri.
Ma sono sicuro che le liste di un determinato partito sono state volutamente ignorate: le liste della Rosa nel Pugno.
Aventinisti o non aventinisti molti hanno deciso di sostenere il partito che ha, anche attraverso famigerati colpi di teatro, ribadito il pieno sostegno ai Pacs e si è fatto nuovo dichiarato portavoce di tutte le richieste del movimento glbt. Questo, alla luce dei fatti, a molti non va giù. Lo si nega, ma la Rosa nel Pugno spaventa.
Allora meglio tacere che candida il presidente di Arcigay Brescia, che posso tranquillamente immaginare gay.
Ma soprattutto meglio tacere su una candidatura scomoda: Maria Gigliola Toniollo. Gigliola non è lesbica e allora non sosteniamola! Gayleft, ancora, docet. Dimentichiamoci che è stata presente a tutte le manifestazioni glbt. Dimentichiamoci il suo impegno con l'ILGA contro ogni forma di discriminazione. Dimentichiamoci che attraverso il suo lavoro alla CGIL si è sempre battuta per la difesa dei glbt in campo lavorativo. Dimentichiamoci il suo impegno per la laicità (non a caso è sostenuta da "No God"- Atei per la laicità degli Stati) e la sua lotta contro l'omofobia del Vaticano (la toniollo partecipa ogni anno alla commemorazione di Alfredo Ormanno al contrario di molti altri rappresentati glbt).
Dimentichiamoci soprattutto che Gigliola è una storica iscritta del Partito della Rifondazione Comunista: i "compagni" sono stati i primi a dimenticarsi di lei!

Ricordiamoci però che Maria Gigliola Toniollo è candidata per la Rosa nel Pugno al Senato nella circoscrizione Lazio!

Qui non si sta dicendo che è sbagliato sostenere i vari Luxuria e Grillini, anzi!
Qui si sta solo denunciando il clima di censura che la Rosa nel Pugno sta subendo ad opera proprio di quelli che la dovrebbero sostenere! Dire che i radicalsocialisti della Bonino e di Boselli arrivano ultimi a difesa dei diritti di gay lesbiche bisessuali e transessuali è una gran menzogna. Credo che tutti possano ricordare le battaglie del Partito Radicale quindi non sto qui a ricordarle.
Tirare sempre in ballo il famigerato coupe de theatre è sinonimo di stupidità ed ipocrisia.

Mai avrei pensato che i "professionisti glbt" fossero così autolesionisti!



Su "gentile richiesta" (non me l'ha chiesto ma mi ha dato il pretesto :P)di Fireman pubblico lo scambio di email tra me e Gayleft.

Su Queer-it, la mailing list di gay.it, lo stesso Andrea Benedino ha fatto circolare il comunicato stampa di Gayleft "Dopo il 9 Aprile al lavoro gli 'operai' dei diritti civili". A cui ho risposto ponendogli più o meno le stesse domande che ponevo in questo post:

Andrea, a te ed a paola una domanda semplice:
per difendere i diritti civili, leggasi anche diritti
gay, bisogna candidare per forza glbt?
dopo le quote rosa le quote gay? non era lo stesso
grillini a dire che non abbiamo bisogno di quote?!?
Andreas

Ecco la risposta di Paola Concia:

caro andreas,


io credo che un mondo in cui ci sono i diritti
per gay, lesbiche, bisessuali e transessuali sia
un mondo migliore per tutti, ergo tutti
dovrebbero occuparsi dei diritti lgbt, ergo non
bastano candidature lgbt per ottenere diritti.
Come sai io ed andrea non siamo candidati e in
questi anni come tantissimi altri/e abbiamo
lavorato fuori dal parlamento...e continuereemo a
farlo, come tanti e tante mi auguro...!
per qunto riguarda le quote rosa, la cosa,
secondo me, è più complicata, per una ragione
semplice: le donne sono più della metà della
popolazione di questo paese!!!! E il fatto che in
Italia ci sia questa imbarazzante penuria di
donne nelle istituzioni è un problema di democrazia...
un saluto

paola

La concia non ha capito o ha fatto finta di non capire il chiaro riferimento a quanto loro avevano detto a Capezzone.
Comunque ho replicato così:

cara paola, è quello che credo pure io (a prescindere dalla provocazione sulle quote rosa)... mi sembra
strano però che ve la prendiate, tu ed andrea, e voi
di gayleft, tanto con la Rosa nel Pugno.
Anche quando Capezzone non ha attaccato Zan, anzi l'ha difeso ed ha detto le stesse cose vostre: dopo il 9
aprile bisogna lavorare tutti insieme per i nostri diritti.

Andreas


Attendo risposta.
posted by Andreas Martini @ 11:34 PM   6 comments
lunedì, marzo 06, 2006
"Il mondo è brutto, noi dobbiamo essere bellissimi"
Adulti tiepidi e "sordi", pronti ad aspettarci al varco per rimproverarci con un "te l'avevo detto" già sentito mille volte; passioni tristi dove pure le droghe che invece di sballarci, ci intristiscono ancora di più; l'amore che suscita ancora mille paure, soprattutto ai grandi. Questo è il nostro mondo. Questo è la vita che sta lì ad aspettarci. Tocca quindi a noi giovani prenderla, esserne protagonisti e rendere tutto bellissimo.
Per tanto tempo ci hanno tenuto nel silenzio, nessun ci ha chiesto come la pensassimo, di voglia di ascoltarci i "sale e pepe" ne hanno dimostrata sempre poca, e poi diciamocelo loro con quel tono ci tolgono quella pur minima voglia di parlare.
Se si rivolgono a noi, spesso, lo fanno senza nemmeno ascoltare quello che abbiamo dire, sono lì già pronti con il dito puntato a rimproverarci qualcosa. Quello si può fare, quello no altrimenti sei una "porca", vieni qui quella "sponda" è più pericolosa, sarai mica "stupido", "quello è cacca"!
Ma qualcuno ci ha messo al centro dell'attenzione, ci ha reso protagonisti facendoci parlare di noi, ha usato quel tono lì, quello giusto, mica ci ha detto cosa è giusto e cosa sbagliato, ci ha aiutato e non ci ha guidato, ci ha accompagnato senza guidarci la strada ma, soprattutto, ci ha fatto quella domanda a cui nemmeno "i vecchi" sanno rispondere: che cos'è l'amore? Sinceramente non lo sappiamo nemmeno noi, anzi vorremmo farti noi tante domande, lo sai pure tu che sono più di quelle che hai scelto di pubblicare! Volevamo proprio sapere tu, Delia, con quella tua clone lì, Mukkelia, come ci avresti risposto.
Ma ci avevi avvertito che volevi sentir parlare noi, con te potevamo condividere un viaggio ma tutto, a partire dall'itinerario, lo dovevamo decidere noi.
Mica sei come i genitori che lavorano al negozio di copisteria. Noi non vogliamo essere le loro fotocopie e tu l'hai capito. Pur con quegli 11 capelli bianchi, che le tue nipotine ti hanno scupolosamente contato, sei un pò più come noi. E poi quegliocchiali che porti "so' fighi", mamma mica se li metterebbe mai!
Noi ce la mettiamo tutta, mettiamo da parte la timidezza, la poca dimistichezza in certi discorsi, qualcuno si dimenticherà del suo machismo e della sua virilità e ti parlerà di cose che nemmeno agli amici dice, a cui perdipiù non può nemmeno far leggere i suoi racconti d'amore dal finale tragico! Ce la mettiamo tutta ad uscire da questa stanza insonorizzata, abbiamo voglia di gridare i nostri sentimenti. Ci proviamo a sfuggire da questa prigione, che per qualcuno è il suo stesso copro, ma se sbagliamo qualcosa tu non aspettarci lì al varco pronta a tirarcela tra capo e collo. Dacci una mano semmai. Siamo abbastanza grandi ma abbiamo ancora bisogno di aiuto. Di una zia, per esempio, che ci prenda per mano e ci spieghi che una donna può amare un'altra donna e che un'uomo può amarne un altro! E allora capiamo che quella non è solo l'amica di zia. Ma l'amicizia, infondo, non è una forma d'amore? calma, è una domanda retorica! Lo sappiamo benissimo che lo è. C'è per esempio Adele che sta sempre con Omar. Non stanno insieme però, Omar è gay! Adele dice che è "il miglior amico possibile". A vederli però sembrano due innamorati, una volta li ho visti baciarsi! Fanno le vacanze insieme, lui è geloso di lei quando conosce qualche ragazzo, litigano, si allontanano ma poi non possono fare a meno l'uno dell'altra e si ritrovano,come una vera coppia di amanti, lei si preoccupa quando beve o fuma troppo e piange se la lascia sola anche solo per un pò. Meno male però che c'era quando ha rischiato di perdere la vita. Gli amici si vedono nel momento del bisogno. Che banalità lo so! d'altronde è una banalità pure che i migliori amici dei gay sono le donne. Ma è così, "con i ragazzi è difficile legare, non c'è nè derisione nè calore, è come se ci dividesse una spessa lastra di vetro".
C'è sempre un certo "disagio" e diffidenza, molti di noi sono i primi a sentirsi diversi. E poi hanno sempre paura che ci proviamo con loro! Presuntuosetti! dobbiamo essere bellissimi, come ci suggerisce barbara alberti, ma mica per forza siete sempre i "nostri tipi"!
Tu Delia sei stata "spudorata" a farci certe domande, come quelle sulla prima volta, ma io conosco una ragazza forse più spudorata di te. Si chiama Altea, che un giorno conosce Silvana e le si presenta così: "Ciao! Io sono lesbica ed i miei compagni sono tutti bigotti!". Forse però ha esagerato. Conosco Marco, a cui piace Marta ed un giorno ha detto che se lei "vacon lei e non con me, giuro che mi incazzo". Ma mica perchè è lesbica! Solo perchè l'essere rifiutati fa incazzare tutti!
Sai la società sta cambiando, di generazione in generazione l'ignoranza si tramanda ma di tipi come marco che non si fanno più problemi ce ne sono già tanti. Altrimenti a scuola mica si potevano fare incontri in cui si parlasse di amore, etero o omo che sia, e Adele mica si sarebbe potuta alzare davanti a tutti per dire con orgoglio che Omar è il suo migliore amico ed è gay!Noi questi cambiamenti li stiamo vivendo in diretta e vorremmo che qualcuno ci desse la linea e ce li lasciasse raccontare. Vorremmo che qualcuno non facesse zoom solo su gli embrioni per capire se sono vita o meno, la nostra vita lo è di sicuro. Vorremo che sempre quel qualcuno ci lasciasse liberi di amare e liberi di fare l'amore, senza doverci dire quando e con chi. Se vogliono possono aiutarci a conoscere Qualcuno su cui possiamo fare affidamento, lasciandoci però liberi di dire che secondo noi questo Qualcuno non esiste. E, qualora esistesse, siamo sicuri che è stato lui a volerci così: l'uno diverso dall'altro. Loro come molti dei nostri vecchi vorrebbero che fossimo tutti uguali, pronti a metter su famiglia ma solo pure questa come dicono loro: un marito, una moglie e tanti figli. E se noi ci innamorassimo di qualcuno del nostro stesso sesso allora dobbiamo tenerci tutto per noi perchè loro i "nuori" o le "genere" non li vogliono conoscere.
Loro vorrebbero continuare ad insegnarci che i "diversi" sono pericolosi e che vogliono sovvertire gli schemi, noi vorremmo però dirgli che è la diversità che ci fece stupendi!

Delia tu la linea ce l'hai data, accompagnandoci nei nostri viaggi alla ricerca dell'amore che poi è la ricerca di noi stessi, ora te la ripassiamo. Facci un bel libro, di quelli che possono leggere anche i "sale e pepe", e spargi la nostra voce!

Il bel libro anzi bellissimo, Delia Vaccarello l'ha scritto: L'amore secondo noi, edito da Mondadori.

Se poi volete continuare a leggere del lungo viaggio alla ricerca di se stessi e dell'orientamento sessuale, Delia vi aspetta ogni due settimane, il martedì, su l'Unità con la sua rubrica "1,2,3... liberi tutti!".
posted by Andreas Martini @ 3:22 AM   4 comments
sabato, marzo 04, 2006
Chi è il vero nemico dei Pacs?
ANCONA, 3 MAR - Il tema delle unioni civili e dei Pacs e' uno dei piu' delicati per l' Unione, ma Romano Prodi ritiene di aver raggiunto un punto di sintesi. ''Nel nostro programma - ribadisce in un' intervista al 'Corriere Adriatico' - abbiamo detto con chiarezza che intendiamo riconoscere i diritti delle persone che formano coppie di fatto. Pensiamo a diritti elementari, come la possibilita' di subentrare in un contratto d' affitto o esprimersi sulle terapie in ospedale''.

''Non si e' mai parlato di matrimonio - sottolinea Prodi - e non si tratta di creare famiglie di serie A o di serie B. Per noi la famiglia e' una sola, quella riconosciuta dall' art. 29 della Costituzione''. (ANSA).


Non credo ci sia bisogno di altre parole
posted by Andreas Martini @ 6:19 PM   0 comments
venerdì, marzo 03, 2006
Lo Rosa che punge!
Nonostante abbia pubblicato il simbolo della Rosa nel Pugno, partito che voterò e sosterrò fino al 9 aprile, in questo post dove si cita proprio la nuova formazione radicalsocialista cercherò di essere troppo di parte. Come si è visto dal post precedente, in cui come nota Saverio Aversa, attacco palesemente il PRC, forse non ci riuscirò ma le intenzioni ci sono tutte.



Siamo nei giorni di compilazione delle liste alcune sono chiuse. Grillini prima dato per certo, poi contestato dalla margherita e sballottato in posti poco sicuri, poi risollevato al ... della lista Lombardia 1. Vanni Piccolo e tale Agata Ruscica candidati al senato, non so in che posizioni. Alessandro Zan prima nei posti sicuri di Veneto 1 poi messo in 20 posizione quindi come dice la stessa Arcigay Veneto in posizione ineleggibile e in "un contesto non dignitoso".

Però la stessa Arcigay... ops Gayleft, nelle persone di Benedino... ops consigliere nazionale Arcigay, e Concia (che oso immaginare legata ad ariclesbica) si dichiarano sconcertati dalle dichiarazioni di Capezzone.
Il segretario dei Radicali si era per primo dichiarato sconcertato dall'ultima posizione in lista di Alezzandro Zan.
Gayleft in preda ad "isterismo" invece di condividere con Capezzone e di dichiararsi pronta con lui a combattere insieme per i Pacs dopo le elezioni, lo accusano di essere un "pascista dell'ultima ora"!

Cito:

"Con molto rispetto chiediamo a Capezzone di dirci quali e quanti sono gli esponenti del movimento Glbt ai quali la Rosa nel pugno garantira' l'elezione in Parlamento alle prossime elezioni. A che punto stanno nelle loro liste?"


Per sostenere i diritti, in questo caso quelli di gay lesbiche bisessuali transessuali e transgender, bisogna per forza candidare personalità glbt?

Un esempio su tutti Gigliola Toniollo della CGIL pur non essendo lesbica ha sempre partecipato a tutte le manifestazioni organizzate dalle associazioni gay acquistando una voce che io definirei autorevolissima nel campo dei diritti civili, non è forse comunque una candidata che saprà portare avanti le idee della nostra comunità?
Non cito il presidente dell'Arcigay di Brescia.

Nessuno si preoccupa, ma tutti si difendono attaccando.... chissà perchè!

Mi sa che sono stato di parte... :-)

Upgrade subito dopo la pubblicazione di questo post ho trovato su gaynews la risposta di Zan, al Mattino di Padova, in merito alla sua "ultima posizione": la si può leggere qui
posted by Andreas Martini @ 1:37 PM   7 comments
giovedì, marzo 02, 2006
Piccola rassegna stampa
Dopo l'articolo di ieri di Stefano Bocconetti (vedi upgrade del post precedente) oggi su Liberazione online un articolo,di Rina Gagliardi, sullo "scontro" tra la Rosa nel Pugno e il Partito della Rifondazione Comunista: qui

Cito:
La Rosa non ha rotto con l’Unione, non è stata neppure sfiorata dalla tentazione di andarsene davvero: ha fatto un classico coup de theatre teso a santificare di se stessa un’immagine autonoma, una fisionomia, in senso proprio “radicale”.


Secondo me sto famoso coup de theatre lo voleva fare Bertinotti ma il suo nuovo ruolo di moderato aspirante presidente della Camera non gliel'ha concesso!


Dal Corriere online trovo quest'altro articolo a tema Pannella sfida Bertinotti: duello pubblico sui Pacs

Sempre sullo "show" di Emma Bonino cito:

[Daniele Capezzone] Sulla Bonino: «Se con lei si fossero alzati dal tavolo tutti quelli che si dicono a favore dei Pacs, Mastella e Rutelli sarebbero andati in minoranza, altro che. E invece Fassino, Diliberto, Bertinotti e Pecoraro Scanio si sono piegati e ora si imbarazzano».


A me imbarazza ancor di più il loro tentativo di dimostrarsi uniti ad un leader che parla di serità ma che, quantomeno, sul discorso PaCS di serietà ne ha mostrata poca! pochissima! E a ruota i tre citati da Capezzone.


Upgrade: ancora dal Corriere: Dal frustino di Velena all'impegno di Busi, trans e gay alla prova del voto

Cito:

quotidiano Liberazione ha seguito l'assemblea. Il direttore Piero Sansonetti ha deciso di aprirci il giornale. Il titolo, ieri, era questo: «Siamo con voi, con voi possiamo vincere»


Bertinotti rivolgendosi alla irrequieta e intuilmente disturbante Helena Velena ha detto qualcosa tipo: "il vostro voto non l'abbiamo chiesto...." Forse si riferiva solo ai transgender?

Errata Corrige
: Su segnalazione di Saverio Aversa, rettifico le parole di Fausto Bertinotti. La mia memoria è fallace: erano al singolare, solo il voto di Helena Velena non ha chiesto .

Credevo che ogni partito alle elezioni chiedesse il voto di tutti.... ora devo ricredermi!
Io avrò "stiracchiato" le parole per attaccare Rifondazione, rimance che Fausto Bertinotti ha detto qualcosa che non mi sarei aspettato detta da un politico in campagna elettorale. Ma forse sono io che sto dando troppo peso a queste parole.
Appena ribecco Bertinotti però gli chiedo se il mio voto lo ha chiesto. Se il voto dei gay, come dice Sansonetti, l'ha chiesto!
posted by Andreas Martini @ 2:53 PM   4 comments
Chi sono

Name: Andreas Martini
Home: Roma, Italy
About Me: Andreas Martini è uno pseudonimo, ma non sono "una velata": sono visibile dappertutto, ma per scelte diverse, anche politiche, non lo sono su questo blog e nella rete. 26enne, 100% orgoglioso abruzzese, 100% innamorato di Roma, la città che dal 2000 mi ha adottato. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista praticante. Il mio blog è il mio impegno nella lotta per i diritti civili glbt. C'è anche attivismo vero: sono iscritto all'associazione di ispirazione socialista Rosa Arcobaleno e alla Federazione dei Giovani Socialisti.
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