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mercoledì, marzo 01, 2006
Imma Battaglia pungola Bertinotti


Ieri si è tenuto l'incontro organizzato da Rifondazione Comunista "Unioni civili e/o diritti delle persone? Il programma alla prova". Nonostante il sottotitolo, però, non credevo di partecipare ad una "prova di forza"! I contendenti in campo erano il variegato movimento glbt e Rifondazione Comunista nelle persone di Fausto Bertinotti, Titti De Simone e Vladimir Luxuria. Oggetto del contendere il "bene dell'Italia", ovvero il programma dell'Unione.
Dal pretesto dichiarato a quello che poi è stato il vero pretesto il passo è stato breve. Arrivato con un pò di anticipo mi metto a leggere distrattamente un libro, ma studio allo stesso tempo la situazione e vedendo Luxuria aggirarsi tra i pochi già arrivati mi viene in mente che, a dispetto del titolo, si sarebbe celebrata la presentazione ufficiale della sua candidatura ai suoi "compagni"... di una vita. Arriva poi Gigliola Toniollo della CGIL con la spilletta della Rosa nel Pugno. Dalle sue parole scopro che, snobbata dal suo partito di sempre, - il PRC appunto - si è candidata con i radicali socialisti. Mi viene in mente lo scontro a distanza tra Bertinotti e Boselli sulla strategia politica per i PaCs. E così estraniandomi ancora di più mi viene in mente il sondaggio di Gay.it: la Rosa nel Pugno è diventata il primo partito per consensi all'interno dell'elettorato glbt.
Queste piccole premesse si concretizzano, già dal primo intervento, quello di Helena Velena, in uno scontro a viso aperto.
Fausto Bertinotti, rispondendo ai primi interventi parla di disagio, quella che si respirava invece era una delusione "incazzata" (mi si perdoni il termine). Sento dei borbottii nervosi alle mie spalle che me lo confermano. E che quei borbottii provengano da Imma Battaglia me lo confermano ulteriormente. Oltre ai compagni di una vita quindi i "traditori". Mi si permetta una parentesi: avendo ascoltato le parole di Imma nel suo contesto, l'incontro organizzato dalla Rosa nel Pugno, non ho colto un attacco personale (passato per tale a causa forse della rinomata dialettica passionale della presidentessa del Dì Gay Project) a Vladimir Luxuria, ma ad una politica strumentale fatta dal partito che la candida. Per evitare ulteriori fraintendimenti quindi Imma Battaglia il suo intervento lo legge e per gentile concessione parla per 10 minuti invece che per i previsti 5. C'era bisogno di più tempo per i chiarimenti, questi però non arrivano, anzi la presidente del DGP, riconoscendo "fierezza" nel gesto di Emma Bonino di sbattere la porta e andarsene, pone con un inusuale uso del "lei" domande provocatorie a Bertinotti: "Vorrei sapere se per Rifondazione i nostri diritti vengono dopo la Tav, le fabbriche e la vittoria contro Berlusconi". Ripensando poi al World Pride 2000, data storica per la conquista della visibilità politica degli omosessuali, cita una delle candidate presenti e si chiede: "Vorrei urlare come Titti de Simone quell'8 luglio 2000: ma dove eravate fino ad oggi dove siete stati, cosa avete fatto per 5 anni, se l’unica cosa che vi abbiamo chiesto timorosamente per non disturbare troppo è il PACS?"
Bertinotti ribadisce che non va fiero di quel compromesso, ma ha l'orgoglio di aver sostenuto la battaglia fino alla fine non accettando lezioni di politica e di stile da Emma Bonino: "E' facile andarsene ed alzare poi la bandiera della laicita' per avere qualche voto in più " Un attacco alla Rosa nel Pugno di cui comunque, a microfoni spenti, dice di non essere preoccupato.
Un compromesso deludente per lo stesso Bertinotti, ma da valorizzare per la presenza della definizione unioni di fatto, inedita in Italia in un programma di governo: "al fine di definire natura e qualità di una unione di fatto non è dirimente il genere dei conviventi né il loro orientamento sessuale" ma piuttosto "il sistema di relazioni sentimentali, assistenziali e di solidarietà da loro stabilito e consiviso".
"Ma cosa vuol dire solidarietà: lei con sua moglie si è sposato per solidarietà?", incalza Imma Battaglia.
Tutto il movimento ha accettato il simbolismo dei PaCS e portato avanti il confronto politico, ma questi patti così come inseriti nel programma dell'Unione non risolvono nemmeno i famosissimi problemi della quotidianità di una coppia. Lo fa notare una sorprendente Rossana Praitano: la pensione di reversibilità non si può regolamentare in un contratto privato tra due persone facenti parte di una coppia, deve per forza intervenire lo Stato ed i suoi enti assistenziali che devono per forza riconoscere la coppia non i singoli partner. Come farà l'Unione a risolvere per esempio questa contraddizione?
Bertinotti risponde in stile un pò prodiano: il programma parla di diritti, senza specificare quali, in sede di proposta di legge quindi è convinto che trattati singolarmente riceveranno comunque il consenso di tutta la coalizione, perchè già in altre sedi i "no-pacs" Rutelli e Mastella, si erano detti favorevoli per esempio al diritto alla reversibilità della pensione. Ricordiamoci che "verba volant, scripta manent"!
Mauro Cioffari ribadisce il sostegno al suo partito ed all'amica Vladimir Luxuria e reitera un già sentito mea culpa del movimento glbt italiano che ha svenduto i suoi interessi portando avanti solo un compromissorio progetto sui PaCS, partendo in questo modo già sconfitto. Bisognava, secondo lui, piuttosto puntare in alto, ai matrimoni ed alle adozioni, per vedere poi cosa la coalizione di centrosinistra intendesse recepire ed inserire, probabilmente qualcosa di più di quello che c'è ora! O probabilmente niente, come ricorda Fausto Bertinotti. Un programma di governo parla di noi, non lamentiamoci! Aspettiamo i primi 100 giorni di governo, limite chiesto da Rifondazione per veder approvata una legge sulle unioni civili, poi vedremo se l'incondizionata fiducia che gran parte dei gay continuerà a dare al centrosinistra sarà servita a qualcosa!
Post pubblicato anche su Gay.tv, che ringrazio molto: link


Upgrade:
su Liberazione.it, organo d'informazione di Rifondazione Comunista, Stefano Bocconetti ha scritto questo articolo sull'incontro di ieri. Notata la totale assenza di citazioni all'intervento di Imma Battaglia, che ricordo è stato il più lungo e più "sentito", ho scritto personalmente al giornalista per avere delucidazioni.
Ecco il testo dell'email:

salve, ho letto il suo articolo su gaynews e su
liberazione a proposito della conferenza di ieri a via
cavour.

Ero presente anche io, sia autonomamente per il mio
blog sia in rappresentanza di gay.tv, che ha
pubblicato il mio stesso post.

[seguono link]


Mi chiedo, le chiedo, come mai non si fa alcun
riferimento al lungo intervento di imma battaglia?
anche le principali agenzie di stampa, ansa adnkronos,
lo riportano. Come mai lei non lo ha ritenuto
interessante tanto da non citarlo minimamente?
Non rappresento in nessun modo imma battaglia. E' un
mio dubbio personale.

cordiali saluti
Andreas
Aggiornerò ulteriormente in caso di una risposta da parte di Bocconetti.
posted by Andreas Martini @ 3:44 PM  
7 Comments:
  • At 6:34 PM, Anonymous Anonimo said…

    Gentilissimo Andreas, io nell'incontro di ieri al centro congressi di via Cavour non ho mai usato la parola "disagio". Ti allego la mia introduzione che ho letto senza aggiunte.
    Saverio Aversa
    referente nazionale
    PRC-diritti e culture delle differenze
    Sinistra Europea

    Questo è quello che si trova scritto nel programma dell’Unione e che riguarda direttamente le persone glbtq (sono circa 3 milioni) e i loro diritti. Queste poche righe non sono certamente quello al quale pensavamo l’8 luglio del 2000, sul palco del World Pride, dove c’era Fausto Bertinotti, unico segretario di partito, dove c’era Nichi Vendola, e con loro Titti De Simone, Vladimir Luxuria e tanti altri. C’ero anche io e speravo, credevo, insieme a centinaia di migliaia di persone che hanno partecipato a quello storica manifestazione, credevo che potevamo cambiare il mondo, che il nostro paese sarebbe stato presto più civile. Sono passati quasi 6 anni da quel giorno ma ho l’impressione che siamo stati sbalzati nel passato. Le persone glbtq si sono conquistate maggiore visibilità ma per il resto niente altro: erano e continuano ad essere emarginate, cittadini e cittadine di serie B. Viviamo in un paese dove c’è sempre meno libertà e più conflitti sociali, un paese sempre meno laico, più povero economicamente e culturalmente. Molte sono le responsabilità del governo Berlusconi ma anche il centrosinistra (molto di centro e poco di sinistra) continua a fare degli errori rincorrendo i consensi di un elettorato moderato e cattolico più virtuale che reale. Infatti un’indagine dell’Eurispes ha stabilito che il 68% dei cattolici è favorevole al riconoscimento delle unioni civili. Io ho un sogno: mi piacerebbe ascoltare dal presidente del consiglio una frase come questa: “Se comprendiamo che due uomini o due donne si possono amare; se accettiamo che possono avere tra loro un rapporto giuridico, se riteniamo inoltre che tale rapporto può comportare l’adozione, perché non dovremmo chiamare un simile rapporto matrimonio?” Questo sogno in Spagna è una realtà: queste parole sono state pronunciate dal premier spagnolo Zapatero.

     
  • At 6:56 PM, Anonymous Anonimo said…

    grazie per il resoconto...

     
  • At 7:15 PM, Anonymous Anonimo said…

    Saverio... sono molto belle queste frasi, dico davvero. Sono felice di leggerle da te che sei il ref naz PRC su diritti e culture delle differenze.

    Ho tre cose da chiederTi:

    -perchè PRC finora non ha mai depositato al Parlamento una proposta di legge che miri a eliminare l'esclusione discriminatoria delle coppie omosessuali dal Matrimonio?

    -perchè vari onorevoli del PRC , tra cui Titti de Simone e Fausto Bertinotti, al posto di proporre una pdl sull'apertura del Matrimonio, hanno proposto una pdl sulla creazione di una unione ghetto per coppie omosessuali (una proposta omofobica, segregazionista, quindi offensiva)?

    - che posizione ha il PRC in merito all'eliminazione dell'esclusione discriminatoria delle coppie omosessuali dal Matrimonio? E' quindi pronto a proporre subito una pdl che miri a eliminare tale esclusione?

     
  • At 9:04 PM, Blogger Andreas Martini said…

    Saverio ti chiedo scusa per l'errore. Andando a memoria credevo tu stesso ne avessi parlato e che quella stessa parola fosse stata usata da Bertinotti. Credo che invece sia stato solo quest'ultimo a dirla.
    Provvedo subito a correggere il testo e provvedo a comunicarlo a gay.tv.

    Ti ringrazio per aver messo tutto il tuo intrvento cercavo disperatamente le parole di Zapatero e non le trovavo! :-)

    Grazie ancora, spero di non aver mistificato il dibattito di ieri.

    A presto
    Andreas

     
  • At 10:09 PM, Anonymous Anonimo said…

    Grazie Andreas.
    A Marco: Titti De Simone ha presentato una proposta di legge, la 3308 del 2002, che prevede varie forme di convivenza e tra queste una con le stesse caratteristiche del matrimonio.
    Saverio

     
  • At 10:59 PM, Anonymous Anonimo said…

    Peccato che sia una unione ghetto. A quella mi riferivo, Saverio.

    Il tuo messaggio mostra, purtroppo, quanto te, e il PRC in generale, non capiate la questione omosessuale. Accettare l'esclusione discriminatoria dei gay dal matrimonio pensando di risolvere il tutto con una unione ghetto è APARTHEID. Apartheid che tra la'ltro comporta la negazione ai gay di benefici immateriali (sociali, relazionali, psicologici) che solo lo status di uniti in matrimonio può comportare, essendo il matrimonio l'unica istituzione universalmente e istantaneamente capita e rispettata in quanto atta a riconoscere e celebrare amore, fusione, nascita di una famiglia. Dalla nostra conversazione emerge che problema non è solo la corsa al centro fatta da vari nel centro-sinistra ma anche che la sinistra non è dalla parte degli omosessuali come dovrebbe essere.

     
  • At 11:47 PM, Blogger Andreas Martini said…

    Saverio ti confermo che è stato corretto anche su Gay.tv

    Visto che sei interno al partito mi piacerebbe rispondessi, se vuoi qui altrimenti sul mio indirizzo che trovi nel profilo, pure tu all'email che ho spedito a Stefano Bocconetti.
    Grazie
    Andreas

     
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Name: Andreas Martini
Home: Roma, Italy
About Me: Andreas Martini è uno pseudonimo, ma non sono "una velata": sono visibile dappertutto, ma per scelte diverse, anche politiche, non lo sono su questo blog e nella rete. 26enne, 100% orgoglioso abruzzese, 100% innamorato di Roma, la città che dal 2000 mi ha adottato. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista praticante. Il mio blog è il mio impegno nella lotta per i diritti civili glbt. C'è anche attivismo vero: sono iscritto all'associazione di ispirazione socialista Rosa Arcobaleno e alla Federazione dei Giovani Socialisti.
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