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giovedì, giugno 29, 2006
Dall'Italia, dal Mondo e dalla blogosfera
Dopo Torino e Roma era arrivato il momento di Catania. Da anni nel capoluogo siciliano si tiene l'unico Pride fisso del Sud. Dopo il grande successo di Torino, dopo i 40.000 al Pride romano (che nonostante tutto non sono pochi - era impossibile bissare Torino - mentre sicuro un insuccesso è stata la manifestazione bolognese) anche per Catania ci si aspettava una bella parata. E invece, purtroppo, sono arrivati i guastafeste.
La manifestazione catanese è stata interrotta da un gruppo di militanti di Forza Nuova, presenti si a tutti i gay pride ma questa volta pare meglio organizzati:

"L'interruzione del pacifico svolgimento del corteo rappresenta una macchia gravissima per il nostro Paese ed un'intollerabile lesione della libertà di espressione garantita dalla nostra Costituzione", commenta il presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice, che ricorda come "solo pochi giorni fa il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione di condanna di quei Paesi dell'Est Europa in cui è impedito a gay e lesbiche di manifestare".
......
I paesi a cui Lo Giudice si riferisce sono come noto la Polonia e la Russia. Gay.tv è stata testimone degli attacchi subiti alla manifestazione di Cracovia, membri dell'Arcigay testimoni di quelli al Pride di Mosca. E' bene ricordare che nella capitale russa fu proprio la polizia ad intervenire con violenza contro i manifestanti glbt.
A seguito di questi eventi e dopo un preoccupante silenzio delle autorità russe - al contrario quelle polacche non nascondo la loro omofobia che tutela i gruppi neonazisti ultracattolici che hanno bersagliato i glbt di Cracovia - il parlamentare Edward Murzin ha chiesto pubblicamente al primo ministro, Vladimir Putin, quando parlerà dell’omofobia di cui sono vittime sempre più omosessuali in Russia.
......

La storia ci ricorda che una volta la polizia ebbe la peggio contro i glbt. E' da lì che comincia la nostra storia, la storia del nostro movimento, la storia delle tante battaglie di liberazione e di conquista dei diritti civili. Le parate gay in tutto il mondo ricordano proprio quella "vittoria". Il 28 giugno di 37 anni fa per la prima volta i glbt si ribellarono alla polizia che irruppe nello storico locale gay newyorkese "Stonewall" con l'intento di arrestare tutti i clienti. Silvia Riveira ed altre transuessuali si ribellarono a quest'ennesimo soppruso. Da allora i glbt non hanno più voluto tacere e manifestare il loro "orgoglio". Purtroppo, come ci ricorda Mirella Izzo, ex presidente dei Azionetrans Crisalide, in un editoriale del 2002 spesso si dimentica il ruolo fondamentale dei travestiti e delle transessuali. Vi consiglio di leggere il suo editoriale per capire il disagio di quelle T che spesso sono solo un contorno nell'acronimo GLBT.
Dopo 37 anni il caso Italia, è questo il rammarico di tutti, non è ancora risolto. 37 anni di battaglie e in Italia i risultati sono ancora tristemente pochi.
......

Gli spagnoli un loro grande traguardo l'hanno raggiunto poco più di un anno fa. E da allora più di 1000 coppie gaylesbo si sono unite in matrimonio. E dopo la notizia del primo divorzio gay (qui il dibattito che ne è nato con un amico blogger) arriva sempre dalla Spagna la notizia del primo matriminio tra militari. Non il primo a livello mondiale visto che già un mesetto fa in Canada due membri della Royal Canadian Mounted Police si sono sposati. Al contrario dei canadesi però, gli spagnoli hanno deciso di non indossare le uniformi preferendo abiti civili per evitare disagi ai superiori.
......

A proposito di militari omosessuali anche questo blog aveva dato la notizia dello stucchevole ritorvamento negli archivi del Pentagono. Nonostante i documenti dell'OMS e dell'Apa le forze armate statunitensi continuavano a far circolare un documento del '96 in cui l'omosessualità era ancora considerata una disturbo mentale. Dopo la scoperta il Pentagono a chiarito che il documento era già stato sottoposto a revisione e chiede scusa per i contenuti di quel documento. Riaffiora comunque la polemica sulla politica del "Don't ask, don't tell" in base alla quale ogni anno centinaia di omosessuali vengono allontanati dalle forze armate perchè dichiarati pubblicamente. Cose inimmaginabili in Spagna e Canada! In Italia figuriamoci che fino a qualche anno fa ci si faceva raccomandare dall'Arcigay pur di non far il militare. Con la leva volontaria, sinceramente non credo ci siano chiari impedimenti per un gay di entrare nell'esercito.
posted by Andreas Martini @ 3:13 PM   0 comments
martedì, giugno 27, 2006
Lezioni di francese
L'Italia del 2006 nonostante abbia finalmente mandato a casa la Casa delle Libertà e abbia definivitamente distrutto i sogni leghisti è una paese che non mi piace.
Emma Bonino nello spot elettorale della Rosa nel Pugno diceva: "siamo in un paese asfittico, bloccato, a crescita economica zero...".
Io aggiungerei che siamo in un Paese arretrato, troppo, dal punto di vista dei diritti civili e che non fa nulla per recuperare il gap che lo divide dagli altri Paesi.
Non faccio assolutamente la scoperta dell'acqua calda visto che io stesso in altri post mi sono lamentato di questo conservatorismo di chiara impostazione clerico-illiberale che a volte mi fa parlare come Speroni della Lega: l'Italia fa schifo. Amo il nostro Paese e lo difendo in ogni mio viaggio/soggiorno all'estero ma lo sconforto prende il sopravvento.
Al contrario dei leghisti però non programmo fughe in Svizzera. Rimmarrò qui perchè, giovane con tante ambizioni, voglio cambiarlo questo paese. E' arrivato il nostro turno, quello della mia generazione, di prepararsi a scendere in campo e di proporre un'Italia diversa.
E in questa fase di studio non ci rimanere che prendere lezioni di francese anzi dai francesi. Lezioni che consiglio anche e soprattutto a quelli che non la pensano come me, quelli che guardano il mondo da destra.

L'attuale Ministro degli Interni, il conservatore Nicolas Sarkozy, è il
probabile candidato di destra nella corsa all'Eliseo del 2007. Dopo l'apertura
dei socialisti che avevano proposto con Sègoléne Royal matrimonio e adozione per
gay e lesbiche, anche Sarkozy dice 'Il PACS è superato'. E così anche la destra
apre a matrimonio e adozione. Una lezione per l'Italia

Questa l'introduzione per il resto dell'articolo, che naturalmente consiglio di leggere, cliccate qui.

Non credo ci sia bisogno di altro, Gay.tv è stata chiara nell'indicare il programma delle lezioni, per i sinistri" e per i "destri".

Viva l'Italia, nonostante tutto.

P.S. ...anche perchè a me la Francia ed i francesi stanno un pò sul.... :-)
posted by Andreas Martini @ 7:16 PM   0 comments
lunedì, giugno 26, 2006
Mi scusi Presidente...
Quando ci si indigna per qualche dichiarazione che un politico con carica istituzionale più o meno alta si è soliti scrivere una lettera aperta al suddetto politico.
Nonostante sia gay, nonostante sia abruzzese, nonostante sia uno di quelli che crede che la tutela dei diritti civili sia, in questa Italia, un discorso prioritario al pari di tanti altri, non scriverò una lettera ad Ottaviano Del Turco, Presidente della Regione Abruzzo e quindi uno dei massimi esponenti istituzionali dell Rosa nel Pugno.
"Mi scusi Presidente..." sono parole di un Giorgio Gaber così deluso dal suo Presidente da arrivare a dire di non sentirsi più italiano. Queste tre parole quindi anche senza introdurre una lettera aperta comunicano già tutta la mia indignazione verso il Presidente della mia regione che nel codazzo delle polemiche alle Gay Parade ha detto: «Non voglio fare gerarchie ma mi sembra chiaro che al centro degli interessi nazionali ci sono altre cose: il lavoro, le pensioni, il precariato giovanile. E poi basta con questa idea di fare ogni volta la conta di chi viene: grazie al cielo il tema dei diritti per i gay è stato digerito dalla maggioranza degli italiani. Ma ci vuole calma, altrimenti si rischia di irrigidire la discussione e allontanare il risultato invece di avvicinarlo».

L'ultima frase così ricca di politichese è uno strenuo tentativo di argomentare posizioni chiaramente pretestuose. Proprio perchè la tutela delle coppie gay è un tema che concentra la sua portata più sul campo socioculturale che non economico, mi sembra assurdo che debba essere declassato in una scala di priorità.
Le coppie gay attendono da più di due legislature una legge a loro favore e il Presidente abruzzese, come un margheritino qualsiasi, invita alla calma?

Prima di essere un dirigente della RnP Del Turco è una personalità di spicco dei Socialisti, e con queste parole ha messo in evidenza la differenza tra Radicali e Socialisti. Una fusione che tanto auspico ma che mi sembra sempre lontana.
posted by Andreas Martini @ 1:10 PM   1 comments
sabato, giugno 24, 2006
Di tutto di più
E' passato una settimana dal grande successo del Torino Pride e si tenta il bis. L'appuntamento è alle 16.00 a Piazza della Repubblica e poi in giro per le bellissimi strade romane fino al Colosseo. Nessuno rischio pioggia, anzi caldo torrido!
Io purtroppo non ci sarò. Spero di poter leggere altrettanti entusiastici resoconti sui quotidiani online, nel frattempo non mi rimane che augurare a tutti quelli che andranno (dovete essere tanti!!!)...



BUON ROMA PRIDE


posted by Andreas Martini @ 1:41 PM   0 comments
giovedì, giugno 22, 2006
Liste di proscrizione
Negli States anche senza scandali intercettazioni trapelano notizie "riservate" che fanno rabbrividire.

(ANSA) - WASHINGTON, 20 GIU - L'omosessualita' e' definita una 'malattia mentale' in un documento riservato del Pentagono reso noto oggi da una universita' americana. Il documento del Pentagono elenca i problemi fisici o mentali che possono indurre i comandanti militari a congedare o espellere i membri delle forze armate. L'omosessualita' e' inserita in una serie di problemi mentali e di disturbi psichiatrici.

Altro che "Don't ask, dont' tell".

Sempre per quanto riguarda discriminazioni omofobe, torna a farsi sentire il caro Fischella. L'ex di centrodestra che balzò alla cronaca per aver licenziato un suo collaboratore dopo essere apparso in una foto fatta al Gay Village. Licenziamento nascosto, naturalmente, dietro altre inverosimili giustificazioni. Il licenziato fu presto riassunto dalla buon Prestigiacomo e lui fece il salto della quaglia. Eletto ora senatore tra le file della famigerata Margherita torna a farsi sentire proprio in merita ad un'altra manifestazione gay, il Pride di Torino.

«Bertinotti ha sbagliato ad aderire al Gay Pride di Torino, perché i presidenti di Camera e Senato hanno vincoli particolari. Le loro opinioni vanno subordinate ai doveri che si hanno verso le istituzioni».



Le opinioni di Fischella (Binetti e Co.) vorrei che fossero subordinate a chiare motivazioni.
posted by Andreas Martini @ 3:35 PM   0 comments
martedì, giugno 20, 2006
Omossessione leghista


Credevo che un blog come il mio non dovesse occuparsi del Referendum Costituzionale del 25 e 26 giugno. Credevo che tra le tante associazioni che prendono posizione sul SI o NO, almeno quelle omosessuali non dovessero prenderne una per "estraneità" ai fatti.

E invece no. Si è reso necessario. Questa volta però non perchè hanno voluto per forza dire la lora ma perchè chiamati in causa:


"Diciamo no allo stravolgimento della Costituzione italiana da parte di una destra incostituzionale che fa carta straccia del principio di non discriminazione". E' quanto ha detto Sergio Lo Giudice, presidente nazionale di Arcigay, rispondendo alle dichiarazioni rilasciate da Silvio Berlusconi, secondo il quale "votare sì è anche dire no ai ministri che vanno in piazza con i centri sociali e con gli omosessuali"
L'omosessessione leghista ha colpito anche l'ex premier! Fino ad ora solo i leghisti si erano distinti non solo nell'utilizzare un linguaggio a dir poco offensivo ma anche nel riuscire ad addossare tutti i mali della società italiana ai "culattoni".
Silvio Berlusconi si era sempre vantato della sua capacità di tenere a bada il popolo leghista, ora a quanto pare ha perso il controllo della situazione e si è fatto contagiare. Sarà che la riforma costituzionale è Made in Padania, allora era opportuno usare argomentazioni padane. Ed eccole qua, anche quando non c'entriamo niente ci tirano in ballo!

A questo punto ballo volentieri e dico la mia sul referendum:


Sarebbe stato un NO anche a prescindere dall'omosessione del Cavaliere, ma volendo rimanere nella specificità dei temi trattati da questo blog non spiegherò perchè. Anche io vittima di un'ossessione? anche io vittima del banale antiberlusconismo? Si! Anche se in realtà un NO al Referendum per me è più che altro antileghismo.

Semplici e banali, a volte è bello essere così. Non si potrà più dire che i gay sono tutti eccessivi!

COMUNICAZIONE IMPORTANTE SUL REFERENDUM

A TUTTI I FUORI SEDE E AGLI AMICI DI FUORI SEDE

Dal momento che il referendum è considerato seggio unico nazionale, tutti i fuori sede che non tornano a casa possono comunque votare nella città in cui si trovano. Per farlo è necessario essere nominato rappresentante di lista da uno dei partiti che aderiscono al comitato del NO.

Per chi non lo sapesse, il rappresentante di lista è una figura riconosciuta dalla legge, il cui compito è quello che tutelare gli interessi della forza politica/comitato che lo nomina, controllando che nel proprio seggio elettorale non si verifichino violazioni di legge. inoltre, il rappresentante di lista ha il diritto di assistere allo scrutinio e, se in disaccordo con le decisioni del presidente sulla validità/nullità di una scheda, può mettere a verbale il suo dissenso e "contestare" il singolo voto.
Dal momento che la funzione che svolge è particolarmente delicata, la legge riconosce al rappresentante di lista il diritto di votare nel seggio in cui si è accreditato.

Tenete presente che i rappresentanti di lista devono essere nominati attraverso un atto formale, cioè una delega scritta che deve essere consegnata al presidente di seggio entro e non oltre le ore 08:00 di domenica 25. Il momento migliore per accreditarsi è il sabato pomeriggio, quando i seggi sono ancora chiusi al pubblico ma aperti per gli adempimenti formali. quindi il consiglio è: sfruttate le due ore tra le 16:00 e le 18:00 di sabato 24 per accreditarvi. chiunque tenti di farlo dopo le 8 di domenica si vedrà rifiutare l'accredito, quindi, fateci attenzione. è ovvio che le persone che ricorrono a questa via per votare non sono costretti a rimanere al seggio ad esercitare fino in fondo le funzioni del rappresentante di lista. state tranquilli: per evitare problemi potete chiedere di essere nominati sostituti di quello che invece farà il rappresentante a tempo pieno. in questo modo potrete votare senza sbattervi troppo. ultima raccomandazione: non vi fate problemi inutili. chiamate una sede di uno qualunque dei partiti del centrosinistra e chiedete di essere nominati. insistete se serve. ditevi disponibili a fare i sostituti, così i partiti non perderanno le loro figure di controllo.

FATELO, PERCHE' NESSUN VOTO DEVE ANDARE DISPERSO

(dal blog di Compagno)

posted by Andreas Martini @ 4:11 PM   4 comments
domenica, giugno 18, 2006
Trova le differenze
Si avvicina il Pride romano. La parata si terrà infatti il 24 giugno, sabato prossimo.
Lo facevo notare ieri in diretta su ReteGay: la titolarità dell'organizzazione del Roma Pride, checchè ne dica Fabrizio Marrazzo, presidente id Arcigay Roma, appartiene al Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli. Per quanto poi si organizzi con il contributo e sostegno di tutto nella Capitale non esiste un Comitato Organizzatore, come per esempio quello di Torino. L'organizzazione è quindi in mano di Rosanna Praitano e dei suoi soci.

Come ogni manifestazione, anche questa ha il suo manifesto politico. Quello scritto dal Mieli si riassume in tre richieste fondamentali:

- una legge quadro antidiscriminatoria per omosessuali e transessuali, nel solco della Comunità Europea, che intervenga nei più svariati ambiti applicativi, modifichi le norme in materia di lavoro emanate dal centro-destra , comprenda la problematica sulla piccola soluzione e soprattutto ponga le basi per una piena cittadinanza della persona omosessuale o transessuale. (omissis)

- il matrimonio aperto agli omosessuali con un intervento normativo identico a quello spagnolo. (omissis)

- una normativa leggera rivolta alle singole persone che, scegliendo di vivere in una coppia di fatto anziché contrarre matrimonio, possano trovare soluzioni ad alcune problematiche, attualmente ingabbiate da una legislazione esclusivamente incentrata sull'istituto matrimoniale. (omissis)

Ora passiamo alla seconda vignetta. Ieri, come preannunciato, durante la conferenza stampa che ha preceduto il Torino Pride, la Rosa nel Pugno ha ufficializzato la presentazione di tre progetti di legge:

- estensione dell'istituto del matrimio alle persone gay;

- legge di maggior tutela per le persone transessuali;

- regolamentazione delle unioni civili.

Trovate le differenze. Almeno una c'è!
posted by Andreas Martini @ 5:11 PM   12 comments
sabato, giugno 17, 2006
L'immagine più bella del Torino Pride 2006
posted by Andreas Martini @ 11:12 PM   4 comments
In Pride we trust!
Io non ci sarò per motivi logistici e anche perchè condivido con qualcuno la critica ad un Pride Nazionale itinerante. Credo sia ora che si capisca che un Pride Nazionale non possa che farsi a Roma, vero centro della politica italiana, unica città dove si possa veramente protestare contro il Vaticano!

Nonostante tutto:

BUON PRIDE A TUTTI!



posted by Andreas Martini @ 1:56 PM   3 comments
venerdì, giugno 16, 2006
Un lungo Arcobaleno in città!
Non voglio prendere distanze, anzi!, nè cadere nella banalità delle frasi fatte che Paolo Hutter cita nel suo articolo su Repubblica (ai vari Pride a cui ho partecipato ho marciato spesso affianco a transuessuali anche a rischio di essere ripreso), ma trovo riplorevole che dopo anni ed anni i media continuino a trasmettere solo un immagine delle parate gay.
A tutti quelli che, gay ed etero, che non sono mai stati ad un Pride vorrei ricordare che il Corriere.it offre una visione unica facendo pura mistificazione: i Pride non sono SOLO questo, questo, questo, e questo.

Il Pride non è nemmeno un "mondo alla rovescia".

Il Pride è un lungo Arcobaleno di divirsità che ogni anno attraversa le città di tutto il mondo:

posted by Andreas Martini @ 6:56 PM   0 comments
Vittime dell'omofobia o dell'imprudenza?
Scoprirsi e accettarsi gay, è inutile ripeterlo, è un percorso difficile che accomuna tutti quello che intraprendono. Sarebbe da investigare su quanto incida l'età in cui lo si affronta, ma non ho sicuramente le capacità e nemmeno i mezzi per farlo. (Da un test compilato in un noto pub gay romano credo che se ne occupi l'Istituto Becks con riguardo particolare all'adolescenza). Azzardo però un ulteriore elemento in comune a tutte le età, che forse giusto in questi anni sta svanendo: il sentirsi soli, uniche "vittime" di un tale destino. Comincia quindi presto la voglia di scoprire l'altro di poter condividere con qualcuno i propri timori e le proprie ansie, per non sentirsi più soli. Comincia altrettanto presto la voglia di fare nuove esperienze, il sesso è indibbubiamente una delle prime prove del nove da superare per capire se si è realmente attratti dallo stesso sesso o se sono solo strane pulsioni momentanee. Per ambedue le cose il primo passo è quello: la chat. In una qualsiasi chat gay, ormai molti portali anche non del settore offrono "rooms" dedicate, la prima cosa che noti è che non sei l'unico! Ma un minimo di shock c'è: ti accorgi che la stragrande maggioranza degli utenti cerca sesso, in varie forme e colori, e tu vorresti fare solo 4 chiacchiere; ma basta poco ad ambientarsi, tutti cedono prima o poi alle tentazioni e scoperti i semplici meccanismi ti metti alla ricerca anche tu, la prova del fuoco - che spesso è la più facile - ti attende.Tutto questo naturalmente accade molto più spesso in provincia o al di fuori delle grandi città metropolitane che offrono altri mezzi di socializzazione per i gay. In qualsiasi luogo comunque c'è chi continuerà ad utilizzare esclusivamente la chat e chi, nonostante il "debutto in società", la utilizzerà come passatempo o come facile mezzo per trovare sesso "fast food".Io perosonalmente chatto da quando ho più o meno 16 anni ed ora ho profili su tutti i portali più famosi, posso quindi dire di averne viste di tutti i colori. La ricerca del sesso è costante quello che cambia sono le pratiche, i giochi, i fetish, le fantasie. Un altro modo per trovare sesso facile è la prostituzione (lasciando perdere la ricerca online di escort/accompagnatori) o comunque i luoghi di batuage, presenti anche nei piccoli centri. Luoghi frequentati per lo più da uomini di una certa età che molto spesso conducono una doppia vita.
Ma perchè tutto questo preambolo?I giornali online di ieri danno notizia dell'ennesimo omicidio con vittima un gay. Sergio Tosio Aru, 39 anni, di Roma, attore, trovato morto nel suo appartamento nei pressi del Vaticano.I giornali parlano di indagini "nel giro gay" e subito l'assassinio viene classificato come "omocidio". E anche Repubblica.it ricorda che sarebbe il 34° a Roma in circa 10 anni.
"Un omicidio a scopo di rapina, secondo i primi accertamenti della squadra mobile diretta da Alberto Intini, che non escludono lo scenario tipico di un delitto gay.""In particolare, sono prese in considerazione le ipotesi di una rapina finita nel sangue, ma anche di delitto legato all'ambiente omosessuale della capitale."
Nella vaghezza di tutti e due i riferimenti alla nostra comunità, mi pogo una domanda: l'attore sardo è veramente vittima di un omocidio? e lo sono tutti gli altri?

Dalla recensione di Francesco Gnerre a "omocidi" di Andrea Pini:

"morti causate direttamente dalla sessualità della vittima, ma la cifra reale è sicuramente più alta se teniamo presente che molti di questi delitti sono classificati in altro modo dagli investigatori, perché la vittima ha sempre tenuto nascosta la sua identità sessuale, o se consideriamo il fatto che la realtà è molto spesso occultata dai familiari, per i quali essere stati uccisi "per rapina" è evidentemente molto più onorevole che essere stati uccisi "per omosessualità".

Ritorniamo un momento all'articolo su Sergio Ari Tosu. Si legge che anche se in subbuglio la casa non manca di nulla, pare si stato addirittura ritrovato il cellulare della vittima. A questo punto sembrerebbe avvalorata la tesi del capo della suqadra mobile e del presidente di Arcigay Roma, Fabrizio Marrazzo: un omocidio camuffato in rapina.
Ma penso agli altri casi e mi chiedo se l'omofobia non c'entri affatto. Spesso le cose sono invertite: una "baanale" rapina finita nel sangue ma con un dato costante: le vittime sono omosessuali. Si finisce per classificarli perciò come assassini a sfondo omofobo.
Passerò per impopolare e cinico ma a me sembra che prima di ogni altra cosa molti siano stati vittime dell'imprudenza. Penso alle ultime mie incursioni in chat e penso a quegli annunci strani, incursioni notturne nel più totale anonimato, al mito ormai diffuso dell'uomo dell'est, si cercano sempre più infatti ragazzi rumeni o comunque dell'est europeo. Quegli stessi ragazzi che vedi battere vicino Termini o in altri luoghi tipo Valle Giulia - resa celebre dal Monsignore a caccia - quegli stessi rumeni che molto spesso sono gli assassini, come nell'ultimo caso di Ostia. Lo so è un discorso razzista ed io, che ho un ragazzo polacco, dovrei evitare di farlo ma trovo inoppugnabile l'affermazione che sono persone pericolse, sicuramente più pericolose di tante altre.
Non dimentico, come ho scritto all'inizio, che spesso le vittime sono uomini già grandi che sicuramente hanno avuto più difficoltà ad accettarsi (Andrea Pini nel suo libro parla di mancanza di autostima delle vittime, per lo più persone che vivono in maniera clandestina e schizofrenica la loro omosessualità -rispettabili eterosessuali di giorno e marchettari di notte) ma i casi di reale omofobia lo dice lo stesso autore di Omocidi sono rari: forme di vero e proprio razzismo ancora presente in certo fanatismo antiomosessuale, che serpeggia spaventosamente in tutta l'Europa (tra le vittime, anche se in minoranza, troviamo anche persone che vivevano abbastanza serenamente la loro omosessualità, come il giovane Francesco Bertolini ucciso a Roma il 15 luglio del 2001).

Non mi ergo a giudice e censore, dovrei sentirmi così perfetto e sicuro del mio modo di fare anche in casi di ricerca online di sesso e non lo sono. Queste parole però vorrebbero essere un monito, a me in primis, affinchè si diano meno chances all'omofobia. Entrare in una chat o frequentare luoghi di prostituzione solo per accalappiare le proprie vittime significherebbe essere "fanatici antiomosessuali" ad alti livelli e lo vedo alquanto difficile, penso piuttosto che molti ragazzi sbandati si lascino prendere la mano e per qualche euro sono disposti ad uccidere.
Suggerimenti? Io sicuramente non ne ho da dare, ma ricordare di usare prudenza è certamente un consiglio sempre valido.
posted by Andreas Martini @ 1:50 PM   1 comments
martedì, giugno 13, 2006
Truth wins out
Appena cominciata la nuova avventura di questo blog mi sono andato a cercare subito lo scontro con due o più blogger del noto aggregatore liberal (?) conservatore (!) Tocqueville. La polemica ed il dibattito successivo nasceva dalla riproposizione dei due dell'idea che solo potenti lobby americane e non reali studi scientifici avessero portato alla depatologizzazione dell'omosessualità ed al cancellamento di quest'ultima dai manuali diagnostici di psichiatria.Avevo quindi difficilmente intrapreso due post che potessero chiarire, senza nessuna pretesa scientifica, come la questione omosessuale sia stata affrontata dall'Organizzazzione mondiale della Sanità e dall'Associazione degli Psichiatri Americani.Il risultato fu un nulla di fatto. E' difficile convincere persone cariche di "prevenzione" e bigottismo.Contavano molto di più le dubbie tesi dei sostenitori della "guarigione dall'omosessualità" che non i documenti che le più grandi associazioni medicoscientifiche internazionali hanno prodotto.

Leggendo, come d'abitudine, Gay.tv e gli altri siti di informazione gay, ho appresso che negli States qualcuno ha deciso di combattere una battaglia di verità in maniera molto più efficace: è nata infatti l'organizzazione no profit "Truth wins out" che tra i suoi obiettivi ha proprio quello di smascherare il falso mito degli "ex-gay". Il loro più grande impegno quindi è di correggere l'informazione su associazioni come Narth ed Exodus che propugnano fantomatiche cure per diventare eterosessuali.
Associazioni viste molto di buon occhio anche dal Presidente Bush, che aveva invitato il presidente di Exodus ad intervenire ad una conferenza stampa alla Casa Bianca in supporto all'emendamento contro i matrimoni gay in votazione al Senato.Quell'emendamento proprio qualche giorno fa è stato fortunatamente bocciato. Per chi volesse capire qualcosa di più sulla pericolosità della proposta omofoba del presidente americano può visitare il blog di Teo, un Italiano in America che offre importanti chiarimenti sulla vicenda del Federal Marriage Amendament.

Naturalmente vi consiglio di visitare anche il sito di Truth wins out. Il video del servizio che la CNN ha trasmesso sugli "ex gay" è, nel tratto in cui mostra le terapie usate, esilerante!
posted by Andreas Martini @ 8:05 PM   2 comments
lunedì, giugno 12, 2006
Anticlericalmente contro il matrimonio
Per un convinto sostenitore ed elettore della Rosa nel Pugno come me, le parole di Daniele Capezzone - che si definisce si favorevole ai PaCS ma tiepido sull'estensione del matrimonio alle coppie gay - sono difficili da interpretare, da comprendere e usando impropriamente il termine, difficili da giustificare.Avevo letto quelle parole come sintomo di un inedito moderatismo del Segretario della rosa nel Pugno e per questo le avevo mal digerite. vedo il progetto ulivista di un partito moderato un qualcosa totalmente estraneo alle mie idee politiche che rifiuto ogni qualsiasi forma di conformismo ad esso ed ogni tentativo di entrarne a fare parte. E avendo visto in quelle parole una volontà di avvicinamento mi sono subito contrariato. Non rifiuto in toto il progetto di un partito unico, ma non è questo il momento adatto per parlarne.Non mi sono comunque accontentato della mia interpretazione e, approfittando dell'amicizia con un dirigente nazionale della RnP, ho chiesto un suo parere sicuramente più consapevole. La soluzione mi si è presentata quindi molto più semplice: Capezzone come il suo mentore Pannella sono sopra ogni cosa anticlericali di quelli che considerano il matrimonio il peggior retaggio clericale della cultura contemporanea. E allora io giovane radicale - non so se è troppo presuntuoso autodefinirmi tale - ho dimenticato di usare nella mia personale intepretazione la chiave fondamentale: il concetto sociale di matrimonio, non quello politico. Se lo avessi fatto avrei facilmente capito l'impossibilità di un radicale come Daniele Capezzone di dirsi favorevole all'estensione dell'istituto matrimoniale alle coppie gay.Ma non tutti i radicali la pensano come i duri e puri e lo abbiamo visto con la Mozione recentemente approvata a "stragrande maggioranza".
Vorrei mettere in discussione le motivazioni che portano i padri radicali a dichiararsi contrari al matrimonio, ma sinceramente non credo sia necessario, tant'è che lo stesso Capezzone pur dicendo un si netto ai PaCS non ha detto un altrettanto no netto al matrimonio, aprendo anzi a nuove discussioni.
L'intera campagna è stata impostata su un progetto: Blair, Zapatero, Fortuna. Spero che un progetto senza clausole.
Ferma restando la mia perplessità sul raggiungimento dell'obiettivo matrimonio - visto che metto in dubbio anche la possibilità di avere i PaCs entro questa legislatura - avrei comunque stentato a capire la contrarietà del partito che incarna tutte - e dico tutte - le mie aspettative. Se nonostante l'apertura al dialogo di Capezzone dovesse prevalere la linea anti-matrimonio mi porrei il dubbio sulla vera liberalità dei radicali e sulla sua reale capacità di intepretare le istanze del movimento gay. Qauli sono le istanze del nostro movimento? A molti bastano i "patti" - forse perchè ormai sempre più difficili da ottenere - ma molti altri puntano in alto. Volere tutti e due significa puntare ancora più in alto. Forse dovrei ritornare a volare basso e convincermi che il matrimonio è un'inutile scimmiottamento della più vetusta tradizione clerico eterosessuale. Ma sono un giovane radicale, l'ho detto, e non ho sulle spalle tutto quell'esacerbato anticlericalismo radicale. Ma Ruini mi sta "insegnando" molto, crescerò con passi da gigante, forse. Nel frattempo continuerò a pensare che scimiottamento che sia è probabilmente il modo perfetto per dare piena dignità ai gay alle lesbiche e ai transgender.
Io, radicale, anticlericale (ma non anticattolico) e favorevole al matrimonio gay.
posted by Andreas Martini @ 8:32 PM   5 comments
venerdì, giugno 09, 2006
Capezzone moderato?
Matrimoni gay, Capezzone «moderato» «Se ne parli, ma noi siamo per i Pacs»

• da Corriere della Sera del 5 giugno 2006, pag. 9
di l. mi.

Una proposta di legge sull'estensione dell'istituto del matrimonio agli omosessuali, da presentare in tempi brevi promuovendo “tutte le iniziative parlamentari necessarie per la sua approvazione”. E’ l'impegno (vedi post precedente, NdR) che alcuni membri (la stragrande maggioranza secondo il primo firmatario Sergio Rovasio, NdR) del Comitato politico dei radicali hanno chiesto ai deputati del partito con una mozione particolare approvata ieri. Ma prima del voto Daniele Capezzone ha voluto mettere le cose bene in chiaro: “E’ giusto che anche questo tema venga posto all'attenzione del Parlamento”, ha detto il segretario. Subito specificando, però, che "la soluzione proposta dalla Rosa nel pugno è stata e resta quella dei Pacs”.



Sia ben chiaro che anche il sottoscritto crede che se sarà difficile avere il PaCS entro questa legislatura, ottenere l'estensione del matrimonio anche per le coppie gay è praticamente impossibile. Ritengo quindi opportuno continuare a concentrare le forze sul PdL PaCS di Grillini o di chi per lui, ma ciò che mi stupisce è questa sorta di prese di distanze che Capezzone fa nei confronti del Comitato dei Radicali. Si noti infatti che (giustamente) il Segretario parla di Rosa nel Pugno. I radicali quindi "estremisti" dei diritti civili - a conferma dell'accusa della componente socialista della RnP - e la neo formazione radicalsocialista laicamente più orientata verso il moderatismo?
posted by Andreas Martini @ 7:09 PM   0 comments
Radicali per il matrimonio gay
Ricevo e pubblico, con involontario ritardo, il testo della Mozione particolare su matrimonio gay approvata il 4 Giugno a stragrande maggioranza dal Comitato dei Radicali

MOZIONE PARTICOLARE
Il Comitato dei Radicali, riunito a Roma il 2-3 e 4 giugno 2006:
- Preso atto del voto a stragrande maggioranza del Congresso di Radicali Italiani di Riccione della Mozione particolare presentata da oltre 100 firmatari che impegna i radicali a sostenere leggi di riforma che prevedano l’estensione dell’istituto del matrimonio anche alle persone dello stesso sesso e all’impegno a promuovere iniziative di riforma legislativa per le persone transessuali, in particolare per il riconoscimento giuridico del cambio di nome senza la costrizione a invasivi interventi chirurgici;
-visti i continui riferimenti di Radicali Italiani e della Rosa nel Pugno alla politica di riforma laica di Zapatero, con evidente riferimento alla riforma della legge sul matrimonio che estesa ai gay, ha determinato una grande rivoluzione laica, liberale, libertaria, sociale, culturale in Spagna;
-auspica un forte e diretto impegno di Radicali Italiani (e quindi anche della Rosa nel Pugno) alle iniziative che nelle prossime settimane si svolgeranno a Torino, con il Gay Pride nazionale del 17 giugno e a Gerusalemme, con il 2° GayWorldPride (dopo quello di Roma del 2000) del prossimo 10 agosto e tutte le altre iniziative programmate in Italia e in altri Paesi;
-invita gli eletti radicali in Parlamento a depositare in tempi brevi una proposta di legge sull’estensione dell’istituto del matrimonio alle persone omosessuali e a promuovere tutte le iniziative politiche e parlamentari necessarie per la sua approvazione.
Primo firmatario Sergio Rovasio
posted by Andreas Martini @ 1:11 PM   0 comments
giovedì, giugno 08, 2006
Que viva Españna, no Catalunya!
Sono un amante della vita notturna, in particolare delle discoteche e di tutti gli annessi e connessi. Sono andato a Barcellona con il mito della movida spagnola, del divertimento e delle affolattissime discoteche gay. Torno entusiasta per una città veramente affascinante dove per la prima volta ho visto grandi palazzoni affacciarsi sul mare, ma torno deluso per una vita notturna poco all'altezza del mito costruitole intorno. Se già le locations non offrono molto è sicuramente la mentalità catalana che lascia molto a desiderare. Sentirsi ripetere "yo no soy español, soy catalano" è irritante. Come già sperimentato gli spagnoli preferiscono rimanere tra di loro e l'esperienza barcellonese l'ha confermato, facendomi conoscere per di più l'arroganza con cui ci tengo a distinguersi dal resto degli spagnoli.La mia preferita rimane comunque Madrid che, a quanto pare, non ha dovuto aspettare Zapatero per farsi distinguere per la sua libertà di pensiero dei suoi abitanti. Una libertà che sembra irragiungibile per la nostra e se gli spagnoli sono contenti perchè siamo riusciti a mandare a casa Berlusconi ("Felicitiones por Prodi") bisogna subito fargli notare che Prodi è lontano anni luce dal loro Jose Luis.
Ma non diamo colpe solo alla politica. Sono ancora troppi i gay italiani che non se la sentono di esporsi. Bisogna andare all'estero per vederli sentirsi liberi di esprimersi. Non basta apprezzarla la libertà degli spagnoli, bisognerebbe imitarla, ma i tabù culturali e religiosi sono ancora troppo forti. E non si possono nemmeno dare tutte le colpe al Vaticano. Se noi stessi non facciamo vedere che la società è cambiata loro potranno continuare a definirci "bestiali" e continueremo a pagare le conseguenze politiche delle loro ingerenze.
Froci siete voi i primi a dover cambiare!
Accennavo prima alla questione catalana. Il 18 giugno in Catalogna si voterà per dire Si o No al nuovo statuto voluto dal partito socialista. Un nuovo statuto che a mio modesto avviso renderà ancora più difficile parlare della Spagna come un'unica nazione. Mi è sembrato di essere tornato indietro di dieci anni in italia quando Bossi parla di secessione per la Padania. Tutti i partiti, eccetto naturalmente il PSOE/PSC, spingono per il NO. Paradossalmente la sinistra estrema voterà NO semplicemente perchè gli sembra che anche questa nuova proposta di statuto sia insufficiente, vogliono ancora più indipendenza insomma e non vogliono sprecare la cartuccia per riproporre la loro idea di statuto. Io che nel mio piccolo non ho sopportato l'eccessivo orgoglio catalano avrei votato NO.
posted by Andreas Martini @ 11:30 AM   2 comments
sabato, giugno 03, 2006
Chiuso per ferie
Blog in ferie fino al 6 giugno.

Saluti dalla gaissima Barcellona :-)
posted by Andreas Martini @ 9:02 PM   0 comments
Chi sono

Name: Andreas Martini
Home: Roma, Italy
About Me: Andreas Martini è uno pseudonimo, ma non sono "una velata": sono visibile dappertutto, ma per scelte diverse, anche politiche, non lo sono su questo blog e nella rete. 26enne, 100% orgoglioso abruzzese, 100% innamorato di Roma, la città che dal 2000 mi ha adottato. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista praticante. Il mio blog è il mio impegno nella lotta per i diritti civili glbt. C'è anche attivismo vero: sono iscritto all'associazione di ispirazione socialista Rosa Arcobaleno e alla Federazione dei Giovani Socialisti.
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