...tornate alla realtà!
Ma alla fine chi so sti "Aventinisti"?
Per Rossana Praitano, presidente del Circolo di Cultura omosessuale Mario Mieli sono coloro che dopo la stesura del programma dell'Unione e delle famose "7 righe" sui "diritti alle persone facenti parte delle unioni di fatto", avevano proposto a tutti i canididati gay di ritirare la propria candidatura dalle liste che non sostenevano apertamente i diritti glbt. Un proposta di Giovanni Dall'Orto forse buttata lì senza pensarci troppo, ancora sconvolto dalla grande delusione per la "prestazione" della coalizione di centor sinistra sul campo dei diritti civli. Un invito che era stato sottoscritto, via web, da molti gay e lesbiche, tra cui io.
Però ora, a liste chiuse, possiamo dirlo: non è stato fattivamente seguito da molti. I candidati glbt o comunque portari della voce della nostra comunità ce ne sono e non pochi. Non li sto qui a citare, al più presto farò "l'appello".
Già da tempo Dall'Orto aveva desistito dalla sua protesta e a quanto pare tutti, noi, "aventinisti" siamo scesi dal colle pronti a collaborare, ognuno a suo modo, a migliorare la penosa situazione.
Ma di questo sembra che la Praitano non se ne sia accorta; è ancora lì, da Via Efeso, ad inveire contro di loro.
L'ha fatto alla
conferenza stampa di Rifondazione Comunista e lo
fa ancora dal sito della sua associazione.
Alla conferenza, come scritto, aveva proposto una lucidissima e "tecnicissima" contastazione sull'impossiblità di includere il diritto di reversibilità della pensione come diritto delle persone facenti parte delle coppie di fatto, ma sti "aventinisti" non riusciva proprio a dimenticarli, anche forse a causa della lettura di una lettera di Dall'Orto a Fausto Bertinotti: a fine intervento l'ha richiamati ancora all'ordine.
Ed ora ci ricasca. Basta Rossana! Capisco che, giustamente, tu voglia sostenere la tua amica di lunga data Vladimir Luxuria, ma cambia argomenti.
Che poi a pensarci bene i vecchi aventinisti, esclusa Imma Battaglia, non credo abbiano mai espresso grosse obiezioni alla candidatura della Luxuria.
Sono ben altri i "nemici" di Rifondazione e fanno paura, è inutile negarlo!
La Praitano ci tiene a ribadire che non bisogna votare nè Margherita nè Udeur. Giusto! E che ne subiscano le conseguenze anche i DS, che alla camera sono in lista unica con i fedeli di Rutelli, non fa niente, pagheranno a caro prezzo (si spera) la lora alleanza con i cattocentristi. Giusto!
Unica eccezione è Grillini candidato alla camera in Lombardia con i DS-Margherita. Gays save Franco! Giusto!
E gli altri partiti? Pure là ci sono candidati glbt. I Verdi per esempio
candidano Marcella Di Folco, presidentessa del Movimento d'Identità Transessule e Gianpaolo Silvestri, tra i fondatori di Arcigay.
Forse non gli andava di spulciarsi bene tutte le liste, ma di candidati glbt, per la gioia di Gayleft, ce ne sono molti altri.
Ma sono sicuro che le liste di un determinato partito sono state volutamente ignorate: le liste della Rosa nel Pugno.
Aventinisti o non aventinisti molti hanno deciso di sostenere il partito che ha, anche attraverso famigerati colpi di teatro, ribadito il pieno sostegno ai Pacs e si è fatto nuovo dichiarato portavoce di tutte le richieste del movimento glbt. Questo, alla luce dei fatti, a molti non va giù. Lo si nega, ma la Rosa nel Pugno spaventa.
Allora meglio tacere che candida il presidente di Arcigay Brescia, che posso tranquillamente immaginare gay.
Ma soprattutto meglio tacere su una candidatura scomoda: Maria Gigliola Toniollo. Gigliola non è lesbica e allora non sosteniamola!
Gayleft, ancora, docet. Dimentichiamoci che è stata presente a tutte le manifestazioni glbt. Dimentichiamoci il suo impegno con l'ILGA contro ogni forma di discriminazione. Dimentichiamoci che attraverso il suo lavoro alla CGIL si è sempre battuta per la difesa dei glbt in campo lavorativo. Dimentichiamoci il suo impegno per la laicità (non a caso è
sostenuta da "No God"- Atei per la laicità degli Stati) e la sua lotta contro l'omofobia del Vaticano (la toniollo partecipa ogni anno alla commemorazione di
Alfredo Ormanno al contrario di molti altri rappresentati glbt).
Dimentichiamoci soprattutto che Gigliola è una storica iscritta del Partito della Rifondazione Comunista: i "compagni" sono stati i primi a dimenticarsi di lei!
Ricordiamoci però che Maria Gigliola Toniollo è
candidata per la Rosa nel Pugno al Senato nella circoscrizione Lazio!
Qui non si sta dicendo che è sbagliato sostenere i vari Luxuria e Grillini, anzi!
Qui si sta solo denunciando il clima di censura che la Rosa nel Pugno sta subendo ad opera proprio di quelli che la dovrebbero sostenere! Dire che i radicalsocialisti della Bonino e di Boselli arrivano ultimi a difesa dei diritti di gay lesbiche bisessuali e transessuali è una gran menzogna. Credo che tutti possano ricordare le battaglie del Partito Radicale quindi non sto qui a ricordarle.
Tirare sempre in ballo il famigerato
coupe de theatre è sinonimo di stupidità ed ipocrisia.
Mai avrei pensato che i "professionisti glbt" fossero così autolesionisti!
Su "gentile richiesta" (non me l'ha chiesto ma mi ha dato il pretesto :P)di
Fireman pubblico lo scambio di email tra me e Gayleft.
Su Queer-it, la mailing list di gay.it, lo stesso Andrea Benedino ha fatto circolare il comunicato stampa di Gayleft
"Dopo il 9 Aprile al lavoro gli 'operai' dei diritti civili". A cui ho risposto ponendogli più o meno le stesse domande che ponevo in questo post:
Andrea, a te ed a paola una domanda semplice:
per difendere i diritti civili, leggasi anche diritti
gay, bisogna candidare per forza glbt?
dopo le quote rosa le quote gay? non era lo stesso
grillini a dire che non abbiamo bisogno di quote?!?AndreasEcco la risposta di Paola Concia:
caro andreas,io credo che un mondo in cui ci sono i dirittiper gay, lesbiche, bisessuali e transessuali siaun mondo migliore per tutti, ergo tuttidovrebbero occuparsi dei diritti lgbt, ergo nonbastano candidature lgbt per ottenere diritti.Come sai io ed andrea non siamo candidati e inquesti anni come tantissimi altri/e abbiamolavorato fuori dal parlamento...e continuereemo afarlo, come tanti e tante mi auguro...!per qunto riguarda le quote rosa, la cosa,secondo me, è più complicata, per una ragionesemplice: le donne sono più della metà dellapopolazione di questo paese!!!! E il fatto che inItalia ci sia questa imbarazzante penuria didonne nelle istituzioni è un problema di democrazia...un salutopaolaLa concia non ha capito o ha fatto finta di non capire il chiaro riferimento a
quanto loro avevano detto a Capezzone.Comunque ho replicato così:
cara paola, è quello che credo pure io (a prescindere dalla provocazione sulle quote rosa)... mi sembra
strano però che ve la prendiate, tu ed andrea, e voi
di gayleft, tanto con la Rosa nel Pugno.
Anche quando Capezzone non ha attaccato Zan, anzi l'ha difeso ed ha detto le stesse cose vostre: dopo il 9
aprile bisogna lavorare tutti insieme per i nostri diritti.
AndreasAttendo risposta.
ho visto che paola concia ti ha risposto su queer-it, ancora non ho letto cosa dice ma per meritarti una risposta devi aver colpito nel segno...
leggo e poi torno da te... ;)