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lunedì, aprile 30, 2007
Buon Primo Maggio
Le trasmissioni riprenderanno il 2 maggio, nel frattempo vi auguro un buon 1 maggio!

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posted by Andreas Martini @ 8:05 PM   0 comments
sabato, aprile 28, 2007
Families Night, la notte delle famiglie
Leggo dal blog di ElfoBruno , aderisco e diffondo. Fate altrettanto!






“Bloggers uniti in difesa dei diritti delle minoranzee della laicità dello Stato”.

Accendi, con una candela, la speranza di veder
riconosciuti i diritti di tutte le famiglie,
di tutte le forme di amore.

Sabato 12 maggio parte del mondo cattolico si riunirà a Roma per il “Family Day”. Una manifestazione nata chiaramente come risposta alla proposta governativa dei Dico che vuole promuovere un unico modello di famiglia, quello descritto nel manifesto della CEI.

Il “Family Day” è figlio dei “Non possumus”, di una concezione atavica di famiglia che non comprende le famiglie di fatto, e cioè le coppie non coniugate che convivono stabilmente, con o senza prole, od anche i nuclei familiari composti da coppie omosessuali o costituiti dal singolo genitore e dai figli riconosciuti.

Noi crediamo che anche a queste altre famiglie vadano riconosciuti i diritti già acquisiti nella stragrande maggioranza dei paesi europei, nel rispetto soprattutto del sentimento che caratterizza più di tutti queste unioni: e cioè l’amore.

Per questo lanciamo, con la forza del dialogo e del “Possumus, il “Families Night”.

La notte che precede il 12 maggio, l’11 maggio alle ore 21,30, accendiamo una candela nelle finestre delle nostre case, accendiamo la speranza dei diritti per tutte le famiglie, illuminiamo la notte dall’oscurantismo di chi si ostina a non volere considerare uguali tutte le forme di amore.

Lasciate la vostra adesione nei commenti in fondo al blog.
Per contattare gli autori dell'iniziativa scrivi a "Families Night
"

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posted by Andreas Martini @ 11:02 PM   0 comments
giovedì, aprile 26, 2007
Il punto sulla (mia) situazione (emotiva)
Il quasi silenzio o comunque la scarsità, rispetto al solito, di riflessioni sulla situazione politica e sociale dell'Italia e del nostro movimento, non significa che non stia vivendo con passione e partecipazione quello che indubbiamente si è rivelato l'evento politico mediaticamente più importante di questa primavera.
Nell campo di battaglia in cui si dovevano fronteggiare i grandi nomi del centro e della sinistra italiana si sono, direi, quasi intromessi i "grandi" nomi del movimento glbt italiano. Ben 14 delegati alla grande kermesse fiorentina erano gay! Forse, addirittura, 15: non so se Scalfarotto è conteggiato già nei 14.
Oggi, finalmente, ho sentito gli interventi di Paola Concia & Benedino e di Franco Grillini. Certo, a vedere quanti li hanno ascoltati, sono stati un'intromissione, soprattutto quello del buon Franco. Non mi stupisco affatto, anche io se fossi potuto andare a quel congresso l'avrei fatto per sentire Mussi e Angius. D'altronde Grillini e Paola&Andrea ho molte altre occasioni di sentirli. E' intervenuto anche Scalfarotto. Eh si, non troppo involatariamente, ho bypassato la notizia della sua disctubilissima e poco condividibile adesione ai DS in attesa del traghettamento verso il PD. Non affronto ora questa questione, forse meriterebbe un post a parte.
L'affronto marginalmente, sotto un altro punto di vista.
L'intervento di Scalfarotto non l'ho sentito ma ne ho letto un pò sul suo blog. C'è una parte in cui ha criticato il movimento glbt, riferendosi in particolare, credo, all'Arcigay per la sua politica fallimentare e per l'assenza di risultati. Difficile non essere d'accordo. Tranne poi fermarsi a pensare "da che pulpito viene la predica". Dal pulpito del congresso che sancisce la morte dei DS e celebra la nascita del Partito Aborto, o PD per gli amici.
E allora nel campo di battaglia si trovano a scontrarsi il suddetto neoiscritto Scalfarotto ed il neofuoriuscito Mancuso, che non ci sta ad essere offesso nel suo - ed in quello di tanti altri - impegno militante nella lotta per i diritti civili alle persone glbt. Insomma una guerra tra poveri, ma che indubbiamente un pò mi ha interessato.

Ho vissuto molto più emotivamente l'ennesima scissione socialista in Italia che paradossalmente è quasi coincisa con la riunificazione di una buona parte dei piccoli partiti eredi del socialismo (democratico) italiano.
Ho ascoltato con emozione gli interventi di Mussi e Angius ed ho accolto con un plauso (interiore) la scelta di entrambi di non aderire al PD.
Angius aveva messo la condizionale ma non ha voluto aspettare, ha dichiarato che non seguirà i DS verso il nuovo grande partito di centro (sinistra). Nemmeno Grillini, che è firmatario e sostenitore della sua mozione e che aveva messo la stessa condizionale, si iscriverà.
Ed anche questa è per me, che ho criticato spesso le scelte di Franco come troppe servilistiche al partito, una buona, buonissima, notizia.
Spero, finalmente, di poter "riabilitare" Grillini.

Ma dovrebbero cambiare altre cose. A partire dal Presidente di Arcigay. E per quanto sia condivisibile quello che Mancuso scrive come critica a Scalfarotto, sono convinto che non sia lui la persona adatta a dirigere la più grande associazione gay italiana.

So che sono una particella di sodio nell'arcipelago del movimento glbt ma se qualcuno dei delgati al congresso nazionale di Arcigay mi ascolta vorrei ricordare che io sostengo Ezio Menzione!
posted by Andreas Martini @ 11:58 AM   6 comments
lunedì, aprile 23, 2007
Lo studio Spitzer: vizi e abusi. (parte I e II)
Concludiamo oggi, con la pubblicazione della seconda parte, la traduzione del video sui vizi metodologici e sugli abusi che gruppi religiosi e politici hanno fatto dello studio Spitzer.
Come vedrete nei prossimi giorni - stiamo lavorando su un altro video - ma già nei minuti finali di questo video, Spitzer si dice inorridito dall'uso che i gruppi religiosi, in cerca di visibilità, soprattutto nell'era Bush, stanno facendo della sua ricerca. Sulla base di questa affermano, in modo strumentale, che l'omosessualità è una scelta, che chiunque volesse può cambiare e la usano a supporto di leggi anti-gay o per vietare costituzionalmente i matrimoni gay. Come dice lo stesso Dr. Spitzer infatti il suo studio non è stato condotto - per altro come avete visto in maniera un pò superficiale - per calcolare la percentuale di riuscita di cambiamento nè per stabilire che l'orientamento sessuale è una scelta ma semplicemente perchè, dopo esseresi impegnato affinchè l'American Psychiatric Association eliminasse l'omosessualità dalla lista dei disordini mentali, rimase colpito dall'esistenza di gruppi di persone che si dichiaravano "guarite" e, incuriositò, volle capire se veramente era possibile un processo di "conversione".

Per chi non avesse visto la prima parte ve la ripropongo, subito dopo c'è la seconda.
Buona visione!

PARTE I



PARTE II


Ringrazio, ancora, Daw, Teo e Daniel Gonzales.

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posted by Andreas Martini @ 9:49 AM   1 comments
venerdì, aprile 20, 2007
Luxuria si rifà
Luxuria si è rifatta il naso e il seno.

Dopo queste ulteriori dichiarazioni e sulla scia del post di due giorni fa, continuo a pensare che se Luxuria fa più notizia per la sua vita privata e non per la sua attività politica, un motivo ci sarà. Per quel motivo che mi fa pensare, anzi convincere sempre più, che di una rappresentate così potevamo farne a meno.

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posted by Andreas Martini @ 6:49 PM   1 comments
giovedì, aprile 19, 2007
XII Congresso Arcigay: Menzione vs Mancuso. La mia scelta.

Dall'11 al 13 maggio si svolegerà a Milano il XII Congresso Arcigay nel quale si voterà per la successione a Sergio Lo Giudice che dopo quasi 10 anni lascia la presidenza della più famosa associazione gay italiana. I candidati sono: Aurelio Mancuso per la mozione 'Visibili Cambiamenti' ed Ezio Menzione per 'Diritti in movimento'.
Non è un elezione diretta, voteranno solo i delegati dei Comitati Provinciali e quelli dell'Assemblea dei circoli affiliati. Io non sono tra questi, ma già da tempo avevo un'idea su quale delle due mozioni avrei votato ed infatti l'ho sottoscritta.
Ora dopo le interviste (che non copio per ovvi motivi di spazio, ma che naturalmente vi invito a leggere) che Gay.tv (che finalmente ripropone un servizio utile alla nostra comunità) ha fatto ai due confermo la mia scelta: se fossi stato delegato avrei votato la mozione Diritti in Movimento di Ezio Menzione.


Questo, come la sottoscrizione, è purtroppo solo un appoggio indiretto e forse inutile visto che è palese che Mancuso sia il favorito, ma spero che, diffondendosi anche la voce di chi non vota, i delegati sappiano cosa la base si aspetta da loro. Invito per questo tutti i blogger a fare lo stesso, cioè ad esprimersi su chi vorrebbero come nuova guida dell'Arcigay ed a sottoscrivere quindi la mozione che preferiscono.
P.S. avevo preparato un post molto meglio argomentato che partiva dall'analisi delle due interviste ma una mia cazzata, non posso definirla in altro modo, ha mandato tutto in fumo.

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posted by Andreas Martini @ 3:44 PM   1 comments
martedì, aprile 17, 2007
I compagni di Matteo assolti dalla preside. Che vergogna!
La Preside del Sommelier, il liceo di Torino in cui studiava Matteo, ha scritto una lettera ai compagni di classe del sedicenne tragicamente suicidatosi. Li ha assolti.
Mi vergogno per lei, per le parole che ha scritto e quindi mi rifiuto di riportarle. Potete leggerle su Gaynews (dove trovate anche un'intervista alla madre di Matteo - che, giustamente, non perdona i compagni di classe del figlio - ed un'intervista ad una psichiatra).

Vi pubblico invece le parole di Massimo Gramellini, de La Stampa, che "demolisce la posizione auto-assolutoria della preside":

La preside della scuola del piccolo Matteo suicida per vergogna ha spedito a studenti e professori una lettera aperta che, se avesse un titolo, sarebbe il più italiano di tutti: «Noi non c’entriamo». E magari si fosse espressa con un linguaggio così diretto. Ha invece tirato in ballo il morticino per ungerlo di retorica a fini autoassolutori: «Lui dal cielo con un abbraccio dirà a tutti voi, suoi compagni, che con voi ha vissuto momenti felici e scherzosi, che non l’avete deriso e che non siete colpevoli del suo attimo di sconforto». Traduzione in sincerese: «Matteo a scuola era integrato a meraviglia. Se si è ucciso lo ha fatto per problemi esterni, ma noi siamo innocenti».
Peccato. Ogni tanto sarebbe bello se chi occupa una posizione di responsabilità ci stupisse con effetti normali. Stavolta bastava davvero poco. Bastava che la preside, senza scomodare cieli e nuvolette angeliche, ammettesse che qualche battuta pesante sulla «diversità» di Matteo era ben volata fra i banchi, anche se lui le aveva ingigantite con la sua ipersensibilità. Che a scuola né i ragazzi né gli adulti si erano accorti del dramma che andava consumandosi nel cuore di quel ragazzo. E che, se nessuno lo aveva indotto materialmente a farla finita, la sua triste storia doveva però insegnarci a spalancare gli occhi e le orecchie per cogliere il disagio che ci abita intorno e riconoscerlo da uno sguardo, una parola, un silenzio. Ecco: da un adulto era lecito aspettarsi qualche parola adulta. Non la solita preghierina al dio Scaricabarile.

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posted by Andreas Martini @ 3:24 PM   0 comments
Luxuria, più attrice che parlamentare... o sbaglio?
di Elena Tebano, City.it

Vladimir Luxuria. Nei fine settimana, gira con i suoi spettacoli per la provincia italiana e fa il tutto esaurito. Come a Rio Saliceto, in provincia di Reggio Emilia, dove interpreta "Si sdrai per favore".

Indossa una parrucca alla Marge Simpson, occhiali civettuoli e orecchini di strass. Si rivolge al pubblico e chiede di disegnare su una lavagna organi sessuali o di declamare titoli di film porno. Luxuria dovrebbe essere uno scandalo vivente. E invece mette d'accordo tutti: fidanzatini dall'aria per bene, uomini duri, ultra-60enni severi. Che alla fine dello spettacolo si affollano intorno all'attrice-parlamentare transgender per un autografo.

Lei riesce a parlare a tutti, anche se da una posizione "estrema". Come fa?
Voglio vivere in questo mondo. Per un periodo ho creduto che fosse meglio estraniarmi e crearmene uno migliore, con la fantasia ma anche le droghe. Poi ho detto "no". Non riesco a vedere più diverso un eterosessuale rispetto a una transessuale. Noi siamo tante cose. Mi possono legare a una persona più i gusti musicali che con chi andiamo a letto. Ma ci sono stati tanti tentativi di farmi sentire una border line.

È stata anche aggredita?
Sì, tante volte. Nella metropolitana a Londra da un gruppo di skin heads, e, ovviamente, quando vivevo a Foggia. Ma anche questi episodi non mi hanno mai fatto pensare: stai sbagliando, devi camuffarti da uomo. Non c'è nessun prezzo che possa comprare la libertà, la coscienza tranquilla. Non puoi far del male a te stessa per essere accettata.

Cosa significa essere transgender?
Che sto in una situazione transitoria tra il maschile e il femminile. Un bel casino. Quando nasce qualcuno la prima cosa che si chiede è: maschio o femmina? In un mondo solo diviso in due: uomo-donna, bianco-nero, ricco-povero, essere trans è disorientante. Per questo molti credono che una si debba operare per forza. Perché con l'operazione (completa) una trans si ristabilisce nei ranghi della femminilità.

I suoi genitori l'hanno capita?
C'è voluto tempo. All'inizio mi sono nascosta. E più non lo dici, più dirlo diventa difficile. Perché devi anche confessare a chi ti vuole bene che lo hai "tradito", facendo finta di essere etero. Poi ci si mettono i parenti con le battutine o le telefonate anonime, le lettere. Insomma è dura. Io ho avuto la complicità delle mie sorelle, che mi hanno aiutata. Fino ad arrivare alla rivoluzione umana, per cui oggi i miei genitori sono orgogliosi di me. Prima si vergognavano.

La gente la tratta diversamente, adesso che appare come una donna?
Sono una persona famosa. La popolarità è un anestetico. Anche della discriminazione. Ma invece ci sono tantissime persone verso le quali la gente non si comporta così bene. Per una trans è difficile anche mostrare i documenti: significa rivelare la propria privacy al carabiniere di turno. E diventa il problema dei problemi ai colloqui di lavoro. Così la prostituzione è una via obbligata. Soprattutto se la tua famiglia ti caccia di casa dall'oggi al domani.

Lei si è prostituita?
Sì. Nel mio caso è stato un po' diverso. Era sicuramente un'esigenza economica. Vengo da una famiglia che ha fatto di tutto per mantenermi agli studi, ma ha avuto delle difficoltà. Però era anche una cosa un po' psicologica, perché avevo avuto una grande delusione con un uomo e per me, pensare che ci fossero uomini disposti a pagare pur di avermi, era una specie di riscatto. Poi ho scoperto che era assolutamente stupido e senza senso.

Si può permettere di confessarlo perché è già abbastanza "scandalosa"?
No, è che non so tenermi neanche un cecio. Sono trasparente. Così come ho scelto di non reprimere il mio orientamento sessuale e la mia identità di genere, tendo a raccontare la verità.

Lei va in provincia, fa lo spettacolo e poi parla con gli operai. Perché?
Ci sono dei week-end che dedico solo ai dibattiti. Ci sono quelli in cui ho solo uno spettacolo. E allora il giorno dopo organizzo in quella stessa piazza un incontro politico. È diverso. Perché a teatro la gente viene per ascoltare. Quando ci sono gli incontri con i lavoratori, invece, devi ascoltare tu.

Come si vede da vecchia?
Allora…se ho preso da mia mamma, vado bene. Perché mia mamma ha una pelle ancora liscia. E le somiglio. Poi mi piacerebbe vivere non in una grande città, ma in mezzo al verde, nella natura. Magari non da sola.

Qual è stata la sua più grande soddisfazione?
Sono una mammona. È stata l'estate scorsa quando sono uscita per la prima volta (non l'avevo mai fatto) con i miei genitori a passeggiare per Termoli, dove andiamo in vacanza: vedere mio padre e mia madre che si tenevano per mano, con gli occhi lucidi per la contentezza, quando la gente mi si avvicinava per stringermi la mano.

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Perchè ho evidenziato, da maestrina, in rosso, quelle parole dell'on. Luxuria? Perchè credo che arrivata dove è arrivata si è dimenticata di chi deve rappresentare: si è dimenticata di cosa vorrebbe da lei il "movimento" (è stata eletta nell'area dei candidati dei "movimenti"). Per esempio avremmo voluto il suo No (e di tutto il PRC, naturalmente) all'esenzione dell'ICI alla più grande organizzazione omofoba internazionale su suolo italiano. Estremizzazione, mia, del caso? Non credo, nonostante quando si parla di laicisimo sono il primo estremista. Penso solo che col tempo, col senno di poi, i conti tornano.
E non è un critica personale. E' in buon compagnia la Luxuria: chi l'ha preceduta come rappresentante di una diversità, di una parte discriminata della società (di quella stessa parte di società che rappresenta pure lei) ha aperto la strada ai discriminati d'alto bordo. Quelli che volendo o nolendo perdono il senso della realtà.

E si sa gli allievi superano il maestro. Andate sul sito della Camera, alla pagina personale dell'on. Guadagno e guardare le proposte di legge come primo firmatario. Ce n'è solo una: Disposizione in materia di cinematografia.
Poi, naturalmente, come cofirmatario ha firmato proposte di leggi su unioni civili (ricordiamoci però che all'inizio Luxuria non firmò il pdl sui Pacs di Grillini!), discriminazioni su base dell'orientamento sessuale e di identità di genere, etc. etc.
Ora, io non so se ci sia una lotta all'interno della Camera, in particolare tra Luxuria, Grillini e De Simone, a chi debba presentare per prim* una proposta di legge ma a giudicare dalla presenza di pdl con nomi quasi identici e da come se li sono spartiti comincio a pensare che Luxuria sia stata eletta dal movimento degli Attori. Tranne poi pensare che i sui due colleghi "baroni", alla loro seconda legislatura, abbiano voluto mantenere per loro certe prerogative.

Vabbeh tutto sto panegirico per una semplice domanda, che nasce sulla base di quanto leggo nelle interviste a Luxuria, in cui di tutto si parla tranne che di politica concreta: ma che c**** sta a fà in Parlamento, l'attrice o l'attivista?

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posted by Andreas Martini @ 11:07 AM   1 comments
lunedì, aprile 16, 2007
Lorella Cuccarini madrina del Roma Pride 2007
Vi segnalo un importante iniziativa per il Roma Pride 2007 del prossimo 9 giugno.
In occasione di Diritti ora non hanno saputo scegliere un conduttore adatto alla situazione, evitiamo che commettano altri errori e suggeriamo noi da chi vogliamo essere "rappresentati"!

Sosteniamo Lorella Cuccarini, una vera ed indiscutibile icona gay!

Firma la petizione Lorella Cuccarini al Gay Pride Roma 2007

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posted by Andreas Martini @ 11:11 AM   0 comments
venerdì, aprile 13, 2007
Dobbiamo dissociarci/2
Gli argomenti si accavallano, oggi volevo parlare delle dichiarazioni del padre di Matteo, il sedicenne tragicamente suicidatosi a Torino. Però, per completezza e per rispettare un "impegno" preso, torno sull'argomento del post "Dobbiamo dissociarci", nei commenti avevo infatti scritto che avrei risposto più esaustivamente alle giuste critiche di Disorder.

Come ho scritto nei commenti con lui condivido la critica agli attestati di solidarietà, bipartisan, a Bagnasco & Co., con lui condivido la critica alla disinformazione e alla maliziosa faziosità dei media e il silenzio, di questi stessi e dei politici, sulle scritte omofobiche a Milano.
Quello su cui non concordiamo è la risposta che io, e suppongo altri, attendo dalle associazioni gay.
L'ho già scritto, mi aspetto un presa di posizione forte e chiara che condanni le scritte più vandaliche e - un pò dietrologicamente - create ad arte, che intimidatorie. Non sto affato dicendo che anche da parte nostra debba arrivare solidarietà alla Chiesa ed alla CEi, anzi sono convinto che Bagnasco & Co. si debbano vergognare per le loro posizioni disciminatorie, omofobiche al limite del nazismo, ma non mi riconosco in nessun modo in gesti come le scritte sui muri che, con o senza la sigla BR, richiamano ad eventi troppo tragici ed incivili che ogni minimo avvallo da parte del movimento glbt mi risulterebbe inaccettabile. Ed anche il silenzio, purtroppo, quando lo si interpreta come assenso è inaccettabile.
Non credo che mi si possa dire che non possiamo, noi gay, contribuire ad ingigantire la cosa.
Mi si fa notare che scritte simile sono sempre comparse sui muri, contro chicchessia ma mai nessun (tele)giornale ha segnalato ogni singolo avvistamento. Ora lo stanno facendo ed un motivo ci sarà. Vogliono contribuire a far crescere lo scontro e la polemica, però a senso unico. Danno infatti voce solo agli "intimidati" ed ai cori di solidarietà lasciando e mettono in risalto, sempre, indizi che possano ricondurre ad una matrice glbt anticlericale.
Sicuramente dopo una nostra presa di posizione le accuse non finiranno, servirebbero prove certe, ma quantomeno potremmo dire di avere la coscienza a posto. Non abbiamo certo bisogno di dimostrazioni o giustificazione, tutti sanno quali sono i mezzi con cui si esprime e fa politica il nostro movimento, ma allora cosa costa ricordare che la nostra azione politica è pacifica e mai incivile (vedi i tanto bistrattati pride o manifestazioni di piazza)?
Badate, intoltre, che dopo le scritte a Genova, le prime in ordine cronologico, anche il presidente di Arcigay Sergio Lo Giudice ha espresso solidarietà a Bagnasco! E poco conta che abbia aggiunto "ma ancor più alle vittime delle sue affermazioni dei giorni scorsi".
Non riesco proprio ad interpretare quale strategia il nostro movimento stia mettendo in atto. Anzi, non mi rimane che constatare che una strategia non c'è e come ho già detto spero che sia dovuta ad un momento di empasse.
Lo ripeto, sarà dietrologia, ma mi convinco sempre più che le scritte siano state pensate ad arte per mettere in difficoltà il già sgangherato movimento glbt.

(post in versione beta)
posted by Andreas Martini @ 12:22 PM   0 comments
giovedì, aprile 12, 2007
Quando Massimo Consoli tentò il suicidio
Dopo il tragico suicidio di Matteo, Massimo Consoli - non chiedetemi chi è perchè rischiereste un 3 in Storia del movimento omosessuale italiano! - ha fatto circolare su varie ML un estratto del libro "Affetti Speciali" (Massari ed., 1998) dove racconta il suo tentato suicidio. Introducendolo, nell'email, scrive così: "Spero che possa essere utile a qualcuno. Lo fosse anche ad una sola persona, sarebbe gia' sufficiente."

A diciassette anni ero ad una svolta. Avevo capito da tempo, ormai, di essere omosessuale: o così, almeno, mi sentivo, in mancanza di altre possibilita' di definirmi in maniera piu' precisa. Solo, non mi trovavo nei libri che avevo letto, ed erano tanti, dio solo sa quanti fossero i libri di psicologia, medicina, filosofia, religione, morale, storia, antropologia... che avevo mandato giu' come fossero acqua fresca a ferragosto.

Su questi libri c'era scritto che l'omosessuale non poteva essere considerato un criminale (bonta' loro!), ma solo un malato da curare anche se, spesso, ce n'erano alcuni che "credevano" di vivere
serenamente la loro condizione, che non volevano assolutamente "guarire", che rifiutavano con forza l'"aiuto" del medico... Questi erano i "casi" piu' difficili, che, comunque, andavano "curati" anche contro la loro volonta'.

E questi libri mi sembravano perfino coraggiosi! E di fronte alla merda generale, forse l'erano pure.

Seguivano, poi, le casistiche degli omosessuali, in nessuna delle quali riuscivo a vedermi: che avevo, io, da spartire con quei personaggi che di notte si aggiravano per le strade della citta' alla ricerca disperata di marinai dai quali essere frustati? O a caccia di bambini di 6 anni ai quali succhiare il pene incirconciso? O con quelle checche tremebonde che si travestivano da femmes fatales e rimorchiavano i maschi che non si accorgevano (non si accorgevano?) di avere a che fare con degli uomini in gonnella...?

Un libro portava come esempio di omosessuali famosi, la storia del Macellaio di Hannover, uno che rimorchiava i ragazzi, li ammazzava, li tagliava a pezzi e se li rivendeva come salsicce e carne
macinata... Un altro spiegava che Jack lo squartatore era "evidentemente" un omosessuale che odiava le donne e per questo le sgozzava come vitelle... Un altro ancora raccontava di cliniche
svizzere dove agli invertiti si ficcavano tanti chiodini in testa e... zac!, un piccolo elettroshock li faceva miracolosamente diventare grandi amatori di pucchiacchie.

Non avevo alcun modello positivo in cui identificarmi. Gli omosessuali che venivano fuori dalla lettura di libri e giornali erano tutti mostri sanguinari e/o viziose checche tremebonde. Con tutta la buona volonta' di questo mondo, io non riuscivo a sentirmi come loro e non capivo quando e come la mia solforosa trasformazione avrebbe avuto inizio: da bravo ragazzetto a squartatore di professione (magari in gonnella mozzafiato), secondo ogni aspettativa scientifica.

Vivevo nel trip del suicidio. La notte mi ci volevano due o tre ore prima di addormentarmi e tutto mi spaventava. Mi avvolgevo nelle coperte, mi coprivo la testa e gli occhi, lasciando fuori solo bocca e naso per respirare. E stavo in una stanza con i miei due fratelli! Ero terrorizzato dal buio, dagli sconosciuti, dagli imprevisti. Non volevo vivere in un mondo del genere, in una simile societa', dentro uno Stato siffatto. Così, un bel giorno, anzi, un pomeriggio, cominciai a bere un liquore dolce che stava nella vetrinetta dell'armadio in camera da pranzo, da chissa' quanti anni. Bevevo, piangevo e mi compativo, cercando di stordirmi e di trovare il coraggio, infine, di buttarmi dal balcone.

Il pomeriggio, intanto, volgeva a sera. Mia madre e mia sorella tornarono da chissaddove e mi videro in quello stato. Dapprincipio non capirono cos'era successo. La bottiglia aperta sul lungo tavolo di vetro verde (in una famiglia dove nessuno aveva propensioni verso l'alcol) fece sospettare qualcosa. Mamma chiese spiegazioni. Io risposi con un vaffanculo!
Mia sorella intervenne: E' ubriaco!
S'e' scolato tutta la bottiglia=BB, disse mamma. Ma che t'e' successo? Oddio! Vedrai quando torna tuo padre.

Io barcollavo per le stanze, ondeggiando pericolosamente da una parete all'altra. Andai verso il balcone appoggiandomi alla ringhiera.
Mi butto, minacciai. Mi sono rotto i coglioni di questo mondo di merda.
Mi butto.
Ma non mi buttai. Piuttosto, rientrai dentro casa, andando verso la camera dei miei genitori. Mamma s'era seduta sul letto. Affranta. Spaventata da questa mia sbronza tragica. Non s'era mai trovata in una situazione del genere, e non sapeva come affrontarla.
Ma che t'e' successo?, provo' a chiedere ancora una volta.
Sono frocio!
La confessione m'era uscita veloce, secca, urlata. E l'accompagnai con un cazzotto contro lo specchio dell'armadio che, ancora oggi, non capisco com'e' che non sia andato in mille pezzi.

Nessuno disse niente. Mia sorella aprì la poltrona e si rassegno' a prepararmi il letto. Io non vomitai nulla. Mi sdraiai e passai una
notte insonne, disgustato dall'alcol, con il mal di testa che cominciava a farsi sentire. Intanto rientravano i fratelli dalle loro scorribande notturne, prima uno, poi l'altro. Neanche loro dissero nulla. Erano avvisati da mia madre, man mano che entravano, che qualcosa di grave
era successo, quel giorno, nella nostra casa.

Rimasi a letto due giorni pensando a me stesso. Pensai a cio' che ero, a cio' che volevo essere, a tutto quello che mi succedeva attorno.
Ricordo che mi dissi piu' e piu' volte: Sono frocio. Punto e basta. O mi sta bene così, e ci vivo in pace per tutta la vita, o mi decido e m'ammazzo sul serio. Non posso piu' traccheggiare. Devo prendere una decisione, infine. O m'ammazzo o m'accetto. Ma perche' mi devo ammazzare? Io non ho nessuna voglia di suicidarmi. Qui, oggi, io devo fare una prova, un tentativo di vivere in pace con la mia omosessualita'. Di provarla. Devo vedere cosa succede se non mi pongo piu' il "problema" di essere omosessuale ma, piu' semplicemente, accetto di vivere "da" omosessuale. Ma come si vive da omosessuali? Non e' possibile che i libri dicano la verita'. C'e' qualcosa che mi sfugge. Loro scrivono che "ci sono quelli che credono di vivere bene con la loro anomalia e non vogliono assolutamente essere curati"... E se ci vivessero veramente bene? Se non si trattasse di un'illusione, come gli
autori vogliono far intendere? E se io non fossi neanche omosessuale come credo, alla fin fine, ma qualcosa di ancora piu' diverso?

Tra le righe di quello che andavo leggendo sui libri si capiva che in altri tempi la gente era convissuta in armonia con l'omosessualita' e, qualche autore aggiungeva addirittura che ancora oggi in altri paesi c'e' chi e' veramente felice d'essere anormale...

In quei due, tre giorni, presi la piu' importante decisione della mia vita: mi accettai come omosessuale. Non solo, giurai a me stesso che avrei dedicato la mia vita all'emancipazione degli altri omosessuali, che avrei fatto tutto, piu' che il possibile fino all'impossibile, per liberare la mia comunita' dalle catene che la legavano e la facevano soffrire. Giurai che non avrei accettato imposizioni di nessun tipo da uno Stato, da una Chiesa, da una Societa' che avevano cercato di sopprimermi, di distruggermi, di farmi scomparire dalla faccia della terra.

Tutto questo aveva, ed ha ancora oggi per quel che posso capire, un fondamento nell'amore: amore grande, sconfinato, irrefrenabile prima di tutto per i miei fratelli che, come me, sono stati costretti a subire le ingiurie dell'idiozia umana fatta carne; e poi amore per tutti gli uomini e le donne, amore per coloro che sono oggi, e qui, viventi, ma anche per quelli che hanno gia' dato il loro contributo all'evoluzione dell'umanita' ed a quelli che lo daranno domani o dopodomani.

E questo amore e' un imperativo morale per tutti: noi non abbiamo solo dei diritti nei confronti di noi stessi, ma anche degli obblighi di fronte agli altri. Di piu' verso quelli che ci sono vicini, di meno per quelli che sentiamo lontani da noi, certo, ma con tutti abbiamo un legame che non ci e' concesso recidere o ignorare.

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posted by Andreas Martini @ 10:13 AM   2 comments
mercoledì, aprile 11, 2007
Dobbiamo dissociarci.
La moda di imbrattare muri con scritte anticlericali, in particolare contro Bagnasco, il Papa e Ruini, dilaga. Dopo il messaggio contro il neo presidente della CEI sulla porta della Basilica di S. Lorenzo a Genova, sede dell'arcivescovado di Bagnasco, e dopo le scritte sui muri esterni della chiesa del Santissimo Nome di Gesù a Torino, è comparsa oggi a Bologna, di fronte alla sede dell'ACLI (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani), di cui è ex-presidente il senatore Bobba, un'altra scritta che grida vergogna, ancora, a Bagnasco.
I giornali le definisco intimidatorie. Io no. Induce forse la parola "vergogna" a temere un determinato comportamento? Non mi sembra. Se qualcosa di intimidatorio è stato scritto è tuttalpiù "morte al Papa". Ma sul serio crediamo che il Pontefice dopo questo si sia intimorito? Sul serio crediamo che qualche mitomane o una faida tra estremisti di destra e di sinistra possa arrivare a colpire il Papa o gli altri suoi colleghi? Ma per carità!

Riportando il nuovo episodio a Bologna Corriere.it ci tiene a specificare che la scritta è stata fatta con uno spray rosa (o porpora). Un particolare evidenziato a caso? Non credo proprio se consideriamo che è di questi giorni l'iniziativa di Controradio di esporre uno straccio porpora come segno di laicità. L'ACLI ha esposto denuncia contro ignoti. Ma mi sa che a partire dall'indizio del colore si vuole dare comunque un nome al colpevole.
Ma il punto dove volevo arrivare è un altro, visto che la disinformazione e la faziosità con cui, i media, trattano certe notizie è arcinota e visto che credo superfluo far notare ancora che stesso trattamento - vedi la scorta al monsignore genovese - non è stato riservato a vittime di atti intimidatori - nel vero senso della parola! - omofobici. Per altro l'ho già detto, prima ancora che a Milano comparissero le scritte omofobiche e contro Imma Battaglia sui muri della Libreria Babele.
Il punto dove volevo arrivare è questo: c'è bisogno che i vari rappresentati della nostra comunità prendano le distanze dai tre episodi di imbrattamento vandalico di Genova, Torino e Bologna. Perchè certo prima Ruini ed ora Bagnasco devono vergognarsi per le loro dichiarazioni sulle unioni civili, sull'amore omosessuale e sull'omosessualità in generale. Devono vergognarsi certo per gli innumerevoli casi di pedofilia e tutti gli altri scandali che hanno sapientemente oscurato ed insabbiato. Ma non è questo il metodo giusto per farlo notare, a loro e alla stampa. Un doverso dissenso non può e non deve essere espresso con atti che rimandano ad un periodo molto buio della storia di questo Paese. Considerando poi che gesti come questi sortiscono effetto contrario e rischiano di farci passare dalla parte del torto. Quanto meno passiamo per vandali.
Le varie associazioni sempre prodighe di comunicati stampa ad ogni singolo intervento omofobico della Curia, perchè ora tacciono?
Fino a quando vogliamo ignorare che il mondo cattolico sta individuando come autore di quelle scritte il movimento glbt italiano, assimilandoci ai gruppi di estrema sinistra? E non si può certo dire che le notizie siano passate inosservate! Non si può certo dire che le accuse che ci rivolgono siano velate! Fino a quando, allora, vogliamo farci accostare a gesti così stupidi e controproducenti? Salvo poi dover pensare che questo silenzio non significhi tacita ammissione di colpa. Se così fosse stiamo veramente messi male in quanto ad intelligenza e strategia politica.
Voglio continuare a pensare che il nostro movimento sia in un momento di empasse e di confusione e che il silenzio sia dovuto a questo. Ma, se vogliamo salvarci la faccia e fugare ogni dubbio sulla svolta "terrorista" della politica gay, non possiamo aspettare oltre. E' urgente diramare un comunicato stampa e so che Grillini, per fare un nome non tanto a casa, sarebbe in grado di fargli avere il risalto e la risonanza che merita.

Upgrade delle 19.30: scritte anche a Napoli sul muro laterale della chiesa di Sant'Eligio Maggiore
posted by Andreas Martini @ 2:41 PM   7 comments
venerdì, aprile 06, 2007
Riflettere


Vita familiare e vacanze pasquali mi hanno tenuto e mi terrano lontano dal web o. quantomeno, sicuramente meno presente come prima. E proprio per questo ho letto in ritardo delle scritte omofobe sulla Libreria Babele di Milano.
La lontananza dal mio blog e dal web non significa che io non stia seguendo la pericolosa recrudescenza della violenza omofobica e soprattutto non significa che io non pensi al tragico suicidio del ragazzo torinese. Anzi. Sfrutto questo tempo per riflettere e per pregare.

Io spero che molti altri, e sapete sicuramente a chi mi riferisco, stiano riflettendo sul peso delle loro parole, sull'odio che (in)coscientemente hanno alimentato e sul pericolo che migliaia di persone indifese stanno correndo, direttamente o indirettamente.

Ci si risente mercoledì prossimo. Spero di poter riprendere a postare con qualche argomento più allegro. Buona Pasqua!
posted by Andreas Martini @ 9:55 PM   1 comments
giovedì, aprile 05, 2007
La cura per i gay: vizi e abusi [prima parte]
Per chi ha sempre pensato che l'omofobia non fa vittime, per chi non ha mai pensato quanto possa essere difficile la vita di un adolescente "diverso", per chi non ha mai pensato di insegnare il rispetto ai propri figli, per chi crede che certi argomenti non vadano affrontati con gli adolescente creando così l'ignoranza che uccide, per tutti questi c'è una notizia orribile...


Tormentato a scuola: «Sei gay». Si uccide
La madre del 16enne: avevo protestato con la preside, ma non è cambiato niente

TORINO - «Sei come Jonathan. Ti piacciono i ragazzi, sei gay…». E giù battute e parolacce. Forse i suoi compagni non capivano fino in fondo quanto lo ferivano con quelle frasi, ma per Marco, 16 anni, seconda superiore in un grande istituto tecnico, quel tormentone durato un anno e mezzo è stato troppo. E martedì ha deciso di farla finita: prima una coltellata mirata al petto, poi il volo dalla finestra di casa, al quarto piano di un quartiere residenziale. All’ospedale, per qualche ora, i medici hanno tentato di rianimarlo,ma è stato inutile. Marco è morto e ora la Procura si accinge ad archiviare il caso: non ci sono dubbi, è stato un suicidio. A provarlo c’è anche una lettera che racconta ogni dettaglio nel linguaggio ironico e agrodolce degli adolescenti. E una conclusione: «Non ce la faccio più».

Continua...


E credo che non sia del tutto fuori luogo associarci la presentazione di un altro video sulla terapia per curare i gay.

Come preannunciato, dopo la traduzione della testimonianza di Daniel Gonzales,ex paziente del Narth, che su YouTube ci ha raccontato come la "cura" per gay non funzioni, oggi esce la traduzione di un altro video di Daniel.

Come ha scritto Daniel stesso sul sito per cui collabora: questo video intende esaminare i vizi metodologici dello "studio Spitzer" e mettere in luce gli abusi e le mal interpretazioni dei gruppi politici anti-gay.

Questa prima parte è concentrata soprattutto sui vizi metodologici che invalidano quasiasi risultato della ricerca del Dr. Spitzer. Egli stesso, come vedremo si è impegnato affinchè l'American Psychiatric Association eliminasse l'omosessualità dall'elenco dei disturbi mentali del DSM ed effettuò questo studio solo perchè incuriosito da quelli che si dicevano "guariti". Nella seconda parte poi vedremo come lo stesso Spitzer abbia presto le distanze da tutte quelle associazioni che hanno strumentalizzato il suo "sondaggio".
Si potrebbe quasi dire che se lo studio dello psichiatra americano dimostra qualcosa, dimostra che chi è "guarito" lo ha fatto per interessi... economici e soprattutto politici!



Un'altra valida analisi critica dello studio Spitzer e della non-scientificità della "cura" la trovate sul sito di Inyqua: qui e qui.

I dovuti credits e ringraziamenti sono già nel video ma vorrei ripeterli: grazie a Daw per i preziosi suggerimenti tecnici e per il montaggio, grazie a Teo per l'assistenza nella traduzione e, naturalmente, grazie Daniel, il video è tutto merito suo!

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posted by Andreas Martini @ 1:07 AM   2 comments
martedì, aprile 03, 2007
Ridicoli
Sulla porta della cattedrale di San Lorenzo a Genova è stato scritto "Bagnasco vergogna". Da allora il neopresidente della CEI è sotto scorta "soft" (deve avvertire quando esce e sarà scortato).

A memoria ricordo che sulle porte di alcune associazioni gay, sul muro di casa di Doriana la ragazza della provincia di Brescia vittima di ripetuti gesti vandalico-omofobici, sono sicuro sulla porta o sulla macchina di tantissimi altri gay, lesbiche e transessuali siano comparse scritte ben più offensive ed intimidatorie, se non sbaglio episodio simile successe, credo in campagna elettorale, a Vladimir Luxuria. Tutte queste persone hanno avuto la scorta? Non credo, eccenzion fatta per il presidente (Credo) di Arcigay Bari nel periodo in cui nel capoluogo pugliese si organizzava il pride nazionale e, forse è ben ricordarlo, perchè fu picchiato.

E via, parecchia deputati della maggioranza ad esprimere solidarietà a Bagnasco. Hanno fatto lo stesso negli episodi che ho ricordato?
Il Mastella pensiero sull'esistenza di pericolosi movimenti insurrezionalisti gay o progay o prolaicità sta facendo proseliti e per la Bertolini di FI esiste un'inquisizione laicista.
Bagnasco impari a guardare alla pedofilia dei preti, Bertolini eviti di fare accostamenti tra il nostro dissenso e l'Inqusizione, di cui forse opportunisticamente o sicuramente ingorantemente si dimentica, siamo stati vittime.
posted by Andreas Martini @ 12:33 PM   3 comments
Le frasi fatte sui Pride
I get sick of listening to straight people complain about, "Well, hey, we don't have a heterosexual-pride day, why do you need a gay-pride day?" I remember when I was a kid I'd always ask my mom: "Why don't we have a Kid's Day? We have a Mother's Day and a Father's Day, but why don't we have a Kid's Day?" My mom would always say, "Every day is Kid's Day." To all those heterosexuals that bitch about gay pride, I say the same thing: Every day is heterosexual-pride day! Can't you people enjoy your banquet and not piss on those of us enjoying our crumbs over here in the corner?
--Adam Rowland

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posted by Andreas Martini @ 10:16 AM   0 comments
lunedì, aprile 02, 2007
Verso il Pride nazionale del 9 giugno
Noi, lesbiche, gay, trans e bisessuali, siamo portatori e portatrici di pari dignità civile e sociale. Di fronte all´opinione pubblica italiana rivendichiamo che il Parlamento e il Governo, così come le forze sociali e politiche, riconoscano e garantiscano uguale dignità e pari diritti, nel rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani, della Costituzione italiana, della Carta dei diritti fondamentali dell´Unione europea e nel rispetto del principio della laicità dello Stato italiano e della sua autonomia da ogni ingerenza confessionale.Le associazioni lgbt riunite a Roma il 1 aprile 2007 per discutere i temi politici e le modalità organizzative del Pride Nazionale di Roma del 9 giugno 2007,ritengono che questa manifestazione debba essere l´occasione per riaffermare che:- la laicità dello Stato è il fondamento del vivere civile, la garanzia dei diritti di tutte e tutti, è un bene primario da difendere da ogni forma di ingerenza confessionale.- la pari dignità e i pari diritti per le persone lgbt rimangono centrali e assumono il valore di paradigma del conflitto tra chi vuole uno stato laico e chi cerca di riportare l´Italia nel Medioevo. Le nostre vite sono un fatto dirompente perché svelano che non esiste una famiglia "naturale", ma che le famiglie sono un fatto culturale. Con serenità e determinazione, con le nostre modalità e tutto l´arcobaleno dei nostri colori, riaffermiamo la necessità che il Parlamento approvi una vera legge che offra una pluralità di istituti giuridici aperti a tutte e tutti. Allo stesso modo, i diritti civili e sociali di tutte e tutti noi vanno garantiti attraverso una legge antidiscriminazione che dia piena realizzazione al principio di eguaglianza sancito dall´articolo 3 della nostra Costituzione.- vogliamo rappresentare una richiesta diffusa di un´Italia migliore, che si opponga a progetti politici e culturali reazionari che alimentano la violenza sulle donne, sulle lesbiche, sui gay, sulle e sui trans e su ogni altro soggetto non garantito. Questa campagna di odio integralista sta contagiando tutto il paese, raggiungendo picchi di violenza anche politica inediti, in particolare da parte di gruppi neo nazisti e neo fascisti a cui le istituzioni non danno una risposta. Chiediamo che il Parlamento finalmente approvi una legge che sanzioni la violenza e l´istigazione all´odio motivata anche dall´orientamento sessuale e dall´identità di genere, perché non è ammissibile che non vi siano strumenti per difendere il proprio diritto alla vita e all´integrità fisica e personale.- la lotta per le libertà individuali, l´autodeterminazione dei corpi e delle scelte di vita, deve essere assunta da un ampio e plurale arco di movimenti, gruppi, associazioni. In questo senso le associazioni lgbt lavoreranno fin da subito per costruire reti e relazioni affinché il Pride Nazionale del 9 giugno 2007, sia un grande appuntamento per tutte e tutti coloro che hanno a cuore la libertà, la democrazia, l´antifascismo.
Perché esiste un´altra Italia!
Il coordinamento ha scelto al suo interno i tre portavoce nazionali:
1. Cristian Ballarincell.
2. Aurelio Mancusocell.
3. Rossana Praitanocell.

Coordinamento Unitario Pride Nazionale Roma 2007
Roma, 1 aprile 2007

(da mariomieli.org)

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posted by Andreas Martini @ 12:27 PM   0 comments
domenica, aprile 01, 2007
Bagnasco, parliamo dei preti pedofili?

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posted by Andreas Martini @ 3:18 AM   0 comments
Chi sono

Name: Andreas Martini
Home: Roma, Italy
About Me: Andreas Martini è uno pseudonimo, ma non sono "una velata": sono visibile dappertutto, ma per scelte diverse, anche politiche, non lo sono su questo blog e nella rete. 26enne, 100% orgoglioso abruzzese, 100% innamorato di Roma, la città che dal 2000 mi ha adottato. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista praticante. Il mio blog è il mio impegno nella lotta per i diritti civili glbt. C'è anche attivismo vero: sono iscritto all'associazione di ispirazione socialista Rosa Arcobaleno e alla Federazione dei Giovani Socialisti.
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