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lunedì, aprile 28, 2008
Alemanno sindaco. Di chi la colpa?
Gli scrutini non sono terminati ma appare ormai evidente la vittoria di Alemanno.
Indubbiamente un gravo segnale.

Attendo con ansia le prime analisi dei rutelliani. Con altrettanta ansia attendo il commento dei froci e delle lesbiche rutelliani.

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posted by Andreas Martini @ 5:51 PM   3 comments
venerdì, aprile 25, 2008
Per fortuna...
... non voto a Roma! Se ci votassi sarei "costretto" a votare Rutelli. E dovrei veramente violentarmi per mettere la croce sul suo simbolo.
Voi che votate nella Capitale? Violentatevi! Pare che sia necessario per evitare che Roma cada nelle mani dei fascisti!

Spero che Rutelli, se vince, dovrebbe risercire tutte le vittime dello auto-stupro!
posted by Andreas Martini @ 8:11 PM   1 comments
giovedì, aprile 24, 2008
Intervista a Grillini
Franco Grillini durante il suo impegno a Montecitorio, prima nei DS e poi negli ultimi mesi nella Costituente socialista, non si è fatto conoscere solo come uno dei primi deputati dichiaratamente gay. Ma anche come grande appassionato di tecnologia e telecomunicazioni di nuova generazione. La nostra allora non poteva che essere un'intervista fatta sotto questa insegna: una chiacchierata su Skype, per parlare delle amministrative romane, ma anche del suo futuro nel mondo dell'informazione.

Grillini, come giudica il suo risultato alle amministrative romane?
«Naturalmente quando si prende lo 0.82 si desidererebbe aver preso qualcosa di più. Ma se si fa un paragone i miei circa 14mila voti, sono più di quelli dei Radicali, più di quelli di Baccini che ha speso miliardi ed ha fatto una campagna con mezzi non paragonabili con quelli a mia disposizione e sono più delle liste civiche di Rutelli, a parte quella che portava il suo nome. Bisogna allora rivalutare il risultato. Molti gay mi hanno votato, ho avuto un forte voto disgiunto e posso ritenermi soddisfatto del dato politico emerso: è stata la prima volta di un esperimento di questo tipo, un leader gay che usa la sua faccia in una competizione elettorale di questo tipo. Lo scopo principale era quello di far vivere quello che sta cuore dei laici: le libertà ed i diritti civili. C'è anche da tenere conto che tutto questo è avvenuto nel quadro di uno tsunami del voto utile, sia a livello nazionale che locale. I cittadini hanno preferito votare le coalizioni maggiori ed in particolare anche il nostro elettorato di riferimento ha votato con la paura che vincesse un candidato di destra o ultradestra».

Alla luce di quel risultato si deve dire che nella Capitale non esiste un elettorato laico?
«L'elettorato laico esiste ed è probabilmente maggioritario ma ha preferito il voto utile. Tutti noi sapevamo che era difficile ottenere un buon risultato, potendo contare su finanziamenti per la campagna elettorale molto vicini allo zero. Non dimentichiamo che non abbiamo nemmeno potuto contare su una adeguata attenzione dei media. A Roma, alla Camera, il Partito Socialista ha preso lo 0.5, quindi personalmente ho riportato quasi il doppio dei voti, ma - ripeto - il problema vero è che i laici si sono indirizzati contro Alemanno».

E del "voto gay" cosa ne pensa, c'è stato?
«Secondo me si, anzi sotto questo punto di vista questo voto è la mia principale soddisfazione. Dobbiamo innanzitutto tenere a mente che il voto gay non fa grandi numeri. Anche la Rose Liste di Monaco, verso la fine degli anni 80, riuscì ad eleggere un solo consigliere ma che fu comunque importante per mantenere una amministrazione di sinistra al governo della città, che rischiava di andare completamente nelle mani di cristiano democratici banaresi. Esperimenti di questo tipo sono importanti. Dimostrano una capacità di mettersi in gioco, trovando alleanze e tentando anche per conto prorpio. La strategia è quella di candidare gay già nelle strutture partitiche, non del tutto estranei al mondo politico, come nel mio caso essendo dirigente socialista. È probabile che in futuro ci siano liste civiche con forte componente lgbt, ma la condizione è che a guidarle ci siano personalità che siano al tempo stesso leader politici e rappresentanti del movimento glbt».

Cosa pensa del rifiuto opposto da Rutelli all'apparentamento con i Socialisti anche per il ballottaggio?
«Non mi sorprende. Durante l'incontro di sabato sera (19 aprile) Rutelli, personalmente, era disponibile, ma è stato l'apparato del PD che ha frenato. I dirigenti di quel partito pensano che a Roma si vinca corteggiando l'area centrista e cattolica dell'UDC. È un ragionamento sbagliato secondo me, perché l'elettorato di sinistra è demotivato per la scomparsa della loro rappresentanza dal Parlamento, dovrebbero allora puntare al recupero dell'area laica e soprattutto di quella di sinistra».

A questo punto quali indicazioni di voto darete per il 27 e 28 aprile?
«Personalmente non darò indicazioni particolari. Dopo questo rifiuto è inevitabile lasciare che ognuno scelga secondo coscienza. Il partito romano si muoverà come meglio crede».

Quanto l'allarma il raid al Circolo Mario Mieli e quanto inciderà sul secondo turno?
«Ho visitato immediatamente il Circolo dopo l'attacco teppistico e ho definito l'accaduto come un atto gravissimo. L'episodio dovrebbe incentivare al voto l'area di sinistra anche perché è maturato all'interno di una campagna elettorale dove si è teso a giustificare il fascismo soprattutto tra i seguaci di Storace. L'aggressione era chiaramente premeditata e ciò non fa che aumentare ancora di più il senso di insicurezza nella comunità glbt romana. Tutto ciò deve allarmare, ma "purtroppo" il tentato stupro della studentessa africana, evitato dall'intervento della polizia, ha fatto molto più notizia e distolto l'attenzione da questi recrudescenza di violenza omofobica».

Passando a livello nazionale come si spiega il risultato del Partito Socialista? Quali sono stati gli errori commessi?
«I Socialisti si sono trovati in mezzo al guado. Era una sconfitta annunciata e nessuno si faceva illusioni, ma non si può negare che un risultato così basso ci ha un po' sorpreso. Le risorse per la campagna elettorale erano scarse e anche a livello nazionale la visibilità è stata insufficente. Il problema più evidente è stato quello di non essere riusciti a far capire cosa stavamo proponendo: un profilo ed un partito nuovo. La responsabilità è del gruppo dirigente, che giustamente si è dimesso convocando il congresso per giugno o, molto più probabilmente, per l'autunno».

Potendo tornare indietro farebbe un accordo elettorale con il Partito Democratico?
«Del senno di poi, come è noto, sono piene le fosse. Potendo tornare indietro non si doveva far cadere Prodi. Molti sono amaramente pentiti, Mastelal in primis e poi Casini pentito di non aver sostenuto Marini nel suo tentativo di Governo istituzionale».

E come commenta la debacle della Sinistra?
«In campagna elettorale Bertinotti da un lato ha tento di fare un PD di sinistra, dall'altro lato ha fatto il grosso errore di accettare una separazione consensuale. Ha pagato, come noi, l'inganno veltroniano sul pareggio e sulla inesistente clamorosa rimonta. La Sinistra paga l'ambiguità con cui si è proposta agli elettori. Era un progetto incomprensibile, con un profilo identitario incerto che ha favorito lo spostamento dei voti verso la coalizione democratica».

Lei fu uno dei primi deputati dichiaratamente gay ad entrare a Montecitorio, nel 2001, con il governo Berlusconi II. Ora farà il suo ingresso solitario Paola Concia (PD), sempre con un governo Berlusconi. Cosa ha da consigliarle?
«Concia faccia da punto da riferimento per la comunità. Sia interlocutore tra la comunità gay ed il Governo, intervenga personalmente presso i ministri o con le interrogazioni in aula.
Nella scorsa legislatura siamo andati vicinissimi al provvedimento contro l'omofobia, ma la Binetti ha calato la scure bloccando tutto. Ora sarà molto difficile riprendere questo percorso, soprattutto visto l'aumento dei parlamentari ultraclericali. Dal punto di vista legislativo, stando all'opposizione, potrà fare poco, ma potrà impedire che si approvino pessime leggi anti-gay. Comunque, chiaramente le consiglio di ripresentare tutte le proposte di legge a favore dei diritti civili, impegnandosi a farle calendarizzare».

Quali sono gli impegni per il futuro dell'onorevole Grillini?
«Intanto quello di rimettermi in piedi fisicamente, gli ultimi sono stati mesi disperatamente difficili e dispendiosi sotto il profilo psicofisico. Continuerò sicuramente il mio impegno nel campo dei diritti glbt, ma il progetto vero è il rilancio di Gaynews.it e di Gaynet. Voglio rilanciare l'associazione di giornalisti ed operatori dell'informazione gay interessati a massimizzare l'informazione sui diritti civili e sulle tematiche della laicità. Mi piacerebbe inoltre lavorare alla rinascita di una TV gay e lanciare un network radiofonico sempre a tematica gay. Dal punto di vista politico presto tornerò a fare la campagna elettorale per il sindaco di Bologna, che avevo cominciato già prima della candidatura al Campidoglio».



Andrea Tornese Periscopio

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posted by Andreas Martini @ 2:20 PM   0 comments
venerdì, aprile 18, 2008
Mieli attaccato, Arcigay Roma protesta
Sinceramente non capisco. Il Mieli subisce un deplorevole attacco da vandali, forse fascisti, e l'Arcigay Roma protesta al Colosseo. Manifestazione contro tutte le forme di intolleranza che salta fuori proprio all'indomani del raid al Mieli.
Non voglio pensara male, ma sul serio non capisco...
Poi subentra la malizia: Marrazzo avrà chiamato la Praitano per comunicargli questa manifestazione o era troppo indaffarato anche a sto giro?

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posted by Andreas Martini @ 8:39 PM   0 comments
giovedì, aprile 17, 2008
"Finalmente abbiamo perso". Concordo!
Succede raramente. Ma succede: sono d'accordo con Giovanni Dall'Orto. Trovo la sua analisi, pubblicata su gay.it, sul risultato delle elezioni molto "azzeccata".
Non posso che invitarvi a leggerla, se non lo avete già fatto.

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posted by Andreas Martini @ 12:59 AM   0 comments
mercoledì, aprile 16, 2008
Rutelli al ballottaggio: non è colpa nostra
Al volo, vado un pò di fretta.
Dai dati del Viminale sulle amministrative romane emerge un dato chiaro: Grillini con il suo 0.8% non ha colpe nella non vittoria al primo turno di Rutelli.

Il voto gay per Grillini? Non c'è stato, purtroppo.
posted by Andreas Martini @ 9:41 AM   1 comments
lunedì, aprile 14, 2008
Io emigro.
posted by Andreas Martini @ 8:49 PM   2 comments
giovedì, aprile 10, 2008
Per Grillini ci metto la faccia!

Nota: la foto è stata scattata al Pride nazionale di Milano del giugno 2005. Venivo da molte ore di treno e poche ore di sonno. Una volta che ci metto la faccia, ce ne volevo mettere una migliore, ma l'importante chiaramente era mettercela!

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posted by Andreas Martini @ 4:38 PM   0 comments
Primi pdl del PD: banda larga sì, unioni civili no.
Dopo il contratto di Berlusconi, il regalo di Walter Veltroni.
Ospite a Porta a Porta, il leader del Partito Democratico regala a Bruno Vespa una cartella con una ventina di progetti di legge, i primi che il PD si impegna a presentare - dando per scontato che vinceranno le elezioni.
Li ha scorsi tutti, leggendone i titoli. C'è la tutela delle donne, il precariato, la ricerca, la banda larga e tante altre cose importanti. Le unioni civili, no! Aspettavo, quasi con ansia, che ci fosse un pdl in materia e invece nada...

Accontentiamoci, se vincerà, di navigare tutti più veloci su internt. Una corsa veloce per recuperare il gap con gli altri paesi dell'Unione, quella dimentichiamocela!

Buona navigazione a tutti!

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posted by Andreas Martini @ 12:25 AM   0 comments
mercoledì, aprile 09, 2008
I Socialisti per il matrimonio gay
Il Partito Socialista ha presentato oggi il "Patto Laico", sono loro i primi firmatari ed invitano tutte le forze politiche, principalmente di sinistra, a sottoscriverlo.

Nel "patto", al secondo punto, sulle unioni civili si legge: "Riconoscimento delle coppie di fatto attraverso l’istituzione delle unioni civili secondo il modello dei PACS in Francia; parità di diritti alle coppie dello stesso sesso rispetto alle coppie e alle famiglie tradizionali, dando applicazione alla risoluzione del Parlamento europeo del 16 marzo 2000; cambio anagrafico del sesso; nuova legge contro le discriminazioni sessuali".

Ricordate lo slogan delll'ultimo Pride romano: "parità, dignità, laicità". Parità, ovvero matrimonio, piena equiparazione.

I Socialisti con questo Patto stanno prendendo un impegno chiaro: "s’impegnano a sostenere la costruzione di un Coordinamento Intergruppo nel nuovo Parlamento per realizzarne i contenuti", si impegnaranno quindi a sostenere una legge sulla piena parità tra coppie dello stesso sesso e famiglie tradizionali.

I Socialisti sono i veri zapateristi all'italiana. E al contrario di quello che si è detto finora, c'è qualcuno che parla di matrimonio!

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posted by Andreas Martini @ 9:32 PM   7 comments
Milly D'Abbraccio ci mette... il culo!

Io la voterei solo per questo manifesto (e dico sul serio!)

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posted by Andreas Martini @ 3:25 PM   2 comments
Io l'ho firmato!


Il Patto laico, io l'ho firmato!

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posted by Andreas Martini @ 12:29 AM   0 comments
lunedì, aprile 07, 2008
Rutelli, sui gay programmaticamente confuso

Su questo pc non ho gli strumenti adatti per fornirvi un'immagine migliore.
E' un estratto del programma elettorale di Rutelli (p. 51). Ho sottolineato della parti, che spero siano leggibili. Ne parlerò presto, ma credo abbiate già capito dove voglio andare a parare.

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posted by Andreas Martini @ 11:56 PM   0 comments
sabato, aprile 05, 2008
Ci avete preso per allodole?
Vabbeh qui scado nella monotonia ma se dessero una calmata con le cazzate.
Se i vari omofobi del PD li possiamo pure capire, quelli che ci guardano come allodole proprio no:

(ANSA)'Una mossa astuta ed intelligente di Veltroni e' stata quella di candidare Binetti, Fioroni, Del Vecchio, ed altri che la pensano come loro, alla Camera perche' in questo modo non possono ricattare piu' nessuno come invece hanno fatto nel precedente governo quando erano al Senato'. e' quanto afferma Andrea Benedino, candidato del PD in Piemonte, dai microfoni di Ecotv (Sky906).

'Veltroni, infatti - assicura Benedino - sara' il garante del programma del Partito Democratico, nel quale c'e' scritto chiaramente che si dovra' fare una legge contro l'omofobia e per il riconoscimento delle coppie gay'.

A parte che come gli ho fatto notare a Benedino, sul suo blog, Del Vecchio è candidato al senato Lazio1, terzo in lista, vorrei chiedere dove si parla nel programma del PD di riconoscimento di coppie (!!!!)? Io è da più di due anni che nei programmi di Unione prima e PD adesso leggo "riconoscimento dei diritti delle persone che convivono in una coppia di fatto"!
Se Benedino non capisce la differenza siamo messi veramente molto male!

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posted by Andreas Martini @ 5:48 PM   1 comments
Il mio votometro
Continua la mia serie di giochetti pre-elettorali. Dopo Voisietequi.it e Politometro ecco il Votometro ed ecco il risultato:






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posted by Andreas Martini @ 3:57 PM   0 comments
giovedì, aprile 03, 2008
Le schizofrenie della Concia/2
Proprio due gorni fa parlavo della schizofrenia politica della Concia che critica la classe politica arretrata e milita in un partito che di nuovo non ha nulla, almeno dal punto di vista dei valori.
Ed ecco che il generale Del Vecchio auspica il famigerato "Don't ask, don't tell" - anzi pure peggio i gay non ce li vuole proprio nell'esercito, ed ecco che la sua amica Binetti torna ad affondare le unioni civili omosessuali ed a ribadire che l'eterosessualità è la "via maestra".
Sul generale non interviene immediatamente ma poi proprio non resiste alla slealtà accumulata e sbotta:
16:56 Concia (pd): "Basta sparate per farsi pubblicità"
"Chi si è candidato per il Partito Democratico ha condiviso il programma che su questo punto è chiaro: ci dovrà essere una legge sulle unioni civili". Lo dice Paola Concia a Gay.it replicando alle parole della senatrice teodem Paola Binetti.

Certo poveretta la Concia tutti sleali al programma, però lei saldamente rimane anche con loro.

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posted by Andreas Martini @ 5:49 PM   1 comments
Veltroni, sueña sueña!
Veltroni: 'Sueño con una Italia joven, dinámica y abierta, como España'

Intervista di Walter Veltroni a El Mundo, si parlà di laicità e coppie di fatto:
P.— En Italia, la Iglesia tiene un enorme peso en la vida pública. ¿Pondrá en su sitio al Vaticano?
R.— Mi problema no es poner en su sitio al Vaticano. Mi problema es simplemente afirmar y defender el principio de la laicidad del Estado, un valor compartido por todos y que nadie pone en discusión. El que dentro de un gran partido haya confesiones religiosas e inspiraciones culturales distintas lo considero un valor. Me horrorizaría, eso sí, un partido confesional.
P.— Pero la Santa Sede ha logrado echar por tierra los intentos que ha habido en Italia para legislar a favor de las parejas de hecho.
R.— Se puede hacer una ley de parejas de hecho, pero no en la línea de la contraposición entre laicos y católicos, algo que considero erróneo, tanto cultural como políticamente.

Pero a CorriereTv su Zapatero dice: "Non ci sono icone della sinistra".

Ma la Spagna giovane, dinamica e aperta chi l'ha fatta? chi la governa tuttora?

Ma sta legge sulle coppie di fatto con chi la fa? Con chi dice: Eterosessualità via maestra,no a legge su Dico? Concludendo poi: "ma Paola (Concia) sa perfettamente che
nel momento in cui dovessero arrivare i famosi Dico io non li voterei"?
O con il generale Del Vecchio? O con la Madia?
Forse Veltroni ha sognato una soluzione per togliere sta contrapposizione, un pò come Berlusconi paventa la cordata italiana per Alitalia.
Chi si fida?

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posted by Andreas Martini @ 9:35 AM   1 comments
mercoledì, aprile 02, 2008
Le schizofrenie della Concia
Paola Concia, in un’intervista a Io Donna (il femminile del Corriere della Sera), parlando della sua giovinezza e dei primi anni a Roma, parte dalla fine del suo matrimonio e sul suo coming out nel 2000 dice: “mi ero stufata di vivere come una schizofrenica”.
Non stiamo qui certo a parlare del suo passato eterosessuale e della sua “botta di omofobia” che l’ha portata a sposarsi, ma su quello che dice dopo a proposito del suo impegno in politica (dal PCI al PD).
La giornalista la invita a parlare della difficoltà nel portare avanti battaglie sui diritti civili nel Partito Democratico. Concia cerca di eludere ma poi incalzata dice: “abbiamo ottenuto dei risultati e comunque non nego che vi siano delle difficoltà”. Poi la sua “verità”: “ credo che sia una bellissima scommessa fare questa battaglia sui diritti civili nel Pd, perché è una battaglia vera e non di testimonianza.”
Già su queste due frasi si potrebbe dire molto, ma sarei alquanto ripetitivo. Andiamo avanti. Si parla della lontananza dalla Spagna zapaterista: “la verità è che la politica nel nostro paese è meno laica della società. […] Mancano certi diritti civili, grazie al fatto che la nostra classe politica è indietro rispetto al paese.” “Questo papa sembra non avere rispetto per l’autonomia della politica. Ma sta alla politica mantenere la barra dritta. Se invece si mostra fragile e debole si fa sopraffare dalle idee di Ratzinger.”
Dal 2000 Paola Concia, per sua ammissione, è uscita dalla schizofrenia dell’omofobia interiorizzata grazie ad una psicanalista da cui era in terapia.
Forse avrebbe bisogno dello stesso aiuto clinico per uscire dalla persistente schizofrenia politica.
Mi piacerebbe sapere quali sono i risultati del coordinamento glbt del PD: sono il programma fotocopia sui diritti delle persone conviventi nelle coppie di fatto? Sono la sua amicizia con Paola Binetti, ovvero ora l’omofoba per antonomasia potrà dire di essere tollerante perché ha un’amica lesbica?
Comunque questo, lo ripeto, è abbastanza ripetitivo.
Ma quello su cui la Concia continua a stupirmi è la facilità con cui ripete che la classe politica è arretrata e che il papa fa ingerenza, senza rendersi conto che il suo partito da questo punto di vista non fa nulla per dimostrarsi “nuovo”, più avanzato, più vicino alla società. Con lei che per di più regge il palo, fa da specchietto per le allodole. Non è questa schizofrenia al pari di quella dell’omosessuale represso che si sposa? Da un lato, da lesbica, critica il clericalismo della politica italiana, dall’altro, da politica disciplinata, chiude gli occhi sulla forte impronta clericale del suo stesso partito.
Parlando dei sui difetti si critica per l’impulsività: “prima di parlare o di agire dovrei contare non fino a tre, ma di più.” Mentre conta dovrebbe fare anche un minimo di esame di coscienza o coerenza, che dir si voglia.
Il difetto che non tollera negli altri? La slealtà: “posso guerreggiare fino alla sfinimento, ma senza coltellate dietro le spalle.” Senza ricordarle la slealtà dei Teodem e del loro capo (quello candidato a sindaco di Roma) nei confronti del programma dell’Unione e quindi nei confronti degli elettori, vorrei capire come ha potuto sopportare il giochetto, a dir poco sleale, messo in atto dal PD nei confronti suoi e della comunità omosessuale italiana: se non sono stati il programma e le trombature delle vere e proprie coltellate alle spalle!
Domande che come sempre non avranno risposta.
Fortunatamente abbiamo l’intelligenza per risponderci da soli e capire, se ce ne fosse ancora bisogno, che in queste condizioni non otterremo nulla dalla “nuova” classe politica e nemmeno dai “vecchi froci”.
E allora ben venga un voto che per Veltrusconi è inutile. Ben venga quindi un “nuovo” governo Berlusconi, con l’auspicio che stando all’opposizione il PD faccia autocritica, vera.

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posted by Andreas Martini @ 12:36 PM   1 comments
Chi sono

Name: Andreas Martini
Home: Roma, Italy
About Me: Andreas Martini è uno pseudonimo, ma non sono "una velata": sono visibile dappertutto, ma per scelte diverse, anche politiche, non lo sono su questo blog e nella rete. 26enne, 100% orgoglioso abruzzese, 100% innamorato di Roma, la città che dal 2000 mi ha adottato. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista praticante. Il mio blog è il mio impegno nella lotta per i diritti civili glbt. C'è anche attivismo vero: sono iscritto all'associazione di ispirazione socialista Rosa Arcobaleno e alla Federazione dei Giovani Socialisti.
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