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sabato, marzo 25, 2006
Rossodisera... che pena!
Si deve per forza continuare a pensarla come Marco Pannella: il vero avversario dell'Unione è la Rosa nel Pugno. E viceversa.
Leggendo il forum della Rosa nel Pugno, per altro frequentato da molti gay - a conferma di quanto il partito abbia saputo interessare molti omosessuali delusi dalla politica italiana, sono incappato in una articolo pubblicato su Rossodisera.info, un foglio online della Sezione italiana della Sinistra Europea. Ecco l'ennesima dimostazione di quanta cattiva informazione si faccia pur di recuperare qualche voto:

News del 20-03-2006
Il bluff - RnP Nessun gay in parlamento
«Parole, parole parole» cantavano Mina e Alberto Lupo: il refrain di quella bella canzone potrebbe essere il nuovo slogan elettorale della Rosa nel Pugno.
E sì perché, a suon di proteste, interviste, manifesti in cui si attaccano gli alleati (NdR ci si riferisce alla campagna di affissione pubblica della RnP contro i Ds e Rifondazione comunista in occasione dell'approvazione dei "PaCS" in Lazio) la Rosa riesce ad apparire come la più strenua difensora dei diritti delle persone omosessuali e transgender. Appare, ma non è. Perché a scorrere le liste, alla fine si scopre che tra i prossimi deputati e senatori della RnP non vi sarà nessun gay, lesbica, trangender o bisessuale.
I tre candidati impegnati per i diritti glbt sono tutti in posizioni non eleggibili. Enzo Cuocco, coordinatore del Pride di Torino, è 17° in Piemonte. Luca Trentini, dell´Arcigay di Brescia, è addirittura 33° in Lombardia.La candidata meglio piazzata, Maria Gigliola Toniollo, responsabile dell´Ufficio Nuovi Diritti della Cgil, è sesta nel Lazio, al Senato.
Posizione che non la mette certo tra le sicure new entry nel prossimo parlamento.Rifondazione, per dire, eleggerà di sicuro almeno due candidate glbt: Vladimir Luxuria e Titti De Simone. Complimenti ai compagni della Rosa nel Pugno: come degli abili giocatori sono riusciti a far credere a tutti di avere in mano un poker d´assi, invece non hanno neppure una coppia per l´apertura. Un bluff in piena regola.


Non credo ci si debba sforzare troppo per capire che quanto scritto sul foglio online della Sinistra Europea italiana sia impregnato di faziosità e scorrettezza. E' vero i candidati diretta espressione del movimento ed associazionismo gay che la Rosa nel Pugno presenta sono in posizioni non eleggibili, ma continuare per questo motivo ad accusarli di "bluff" politico è veramente disdicevole.
E' inutile ricordare ancora gli avvenimenti che dagli anni 70 in poi "certificano" l'impegno dei Radicali nella difesa delle libertà e dei diritti civili, avvenimenti già ampiamente raccontati durante la conferenza stampa per la presentazione dell' "Appello glbt per la Rosa nel Pugno". Dalla stessa conferenza però vorrei estrapolare alcunefrasi dell'intervento di Imma Battaglia per dimostrare quanto le accuse del PRC siano faziose e tendenziose: "La cosa che mi fa stare a mio agio qui è che non bisogna essere gay o lesbiche per sostenere un battaglia di diritti civli. E' quindi sicuramente il punto di arrivo e il punto sostanziale per me che mi fa riconoscere in questa espressione politica. E'appunto l'importanza il valore che devono avere nella politica moderna le battaglie civili [...]" E ancora: "Ringrazio la Rosa nel Pugno per il fatto di sostenere a prescindere dalla rappresentanza questa battaglia perchè, per favore, la rappresentanza è un momento umiliante per me omosessuale che comabtto tutti i giorni e siamo arrivati al punto che chi è avanti non ha bisogno più di dire che è omosessuale [...]".
Nell'era del politically correct la Battaglia si è sempre distinta per i suoi toni forti e forte è sicuramente la parola "umiliante". Non credo però che sia stata usata a caso, tutt'altro. Si parla di rappresentanza e lo fa, colei che checcè se ne dica è la più famosa rappresentante dell'associazionismo gay italiano. E se per lei le candidature fatte solo in base all'orientamento sessuale sono umilianti, non possono che esserlo per tutti quelli che riconoscono in quella di Vladimir Luxuria una candidatura strumentale e disonesta di una certa sinistra.Quella stessa sinistra che si propone riformista ma che rimane ancorata a battaglie anacronistiche e retrograde.Quella stessa sinistra che non vede nella Rosa nel Pugno un valore aggiunto ma anzi un nemico da combattare e la definisce una "rogna" da grattar via. Quella stessa sinistra che per bocca di Marco Rizzo, del PdCI, finalmente parla chiaro e toglie il velo sulla scomodità della questione gay all'interno dell'Unione anche nei partiti di estrema sinistra: nel solito politically correct dice di essere pronto a scendere a manifestare al fianco di noi gay e per i nostri diritti, ma questi diritti per lui sono "borghesi".
Si cede sui PaCS ma non sulla Tav, si preferiscono le lotte di classe dei proletari alle battaglie civili dei gay borghesi.
"Vuoi vedere che" non basta candidare una transgender ed un lesbica per ergersi a vaeri paladini dei gay e per battersi per questioni che comunque si continuano a considerare strutturalmente inferiori?
"Vuoi vedere che" i neocomunisti sono ancora troppo poco progressisti da auspicare che con loro l'Italia possa "cambiare davvero" e che non siano capaci di essere al passo della vera sinistra europea?

E' forse bene, comunque, che ognuno di noi faccia autocritica ed è asupicabile che ogni formazione sappia scegliere il suo tratto distintivo e sappia orientare le proprie scelte in base alle ideologie caratterizzanti e in base a queste stabilire le proprie priorità. Ritenere per esempio più importante la lotta di classe di una battaglia sui diritti civili non è sbagliato e credo nessun gay si sogni di metterlo in discussione, sarebbe però opportuno non denigrare gli altri e anzi, riconoscendo le diversità dell'altro, lavorare per il bene di tutti e non per categorie.
Si parla tanto di abbassare i toni di questa campagna elettorale, sarebbe il caso anche di smettere queste inutili "guerre civili" all'interno della coalizione che sta facendo di tutto per non essere unita a dispetto del nome.
posted by Andreas Martini @ 6:14 AM  
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Home: Roma, Italy
About Me: Andreas Martini è uno pseudonimo, ma non sono "una velata": sono visibile dappertutto, ma per scelte diverse, anche politiche, non lo sono su questo blog e nella rete. 26enne, 100% orgoglioso abruzzese, 100% innamorato di Roma, la città che dal 2000 mi ha adottato. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista praticante. Il mio blog è il mio impegno nella lotta per i diritti civili glbt. C'è anche attivismo vero: sono iscritto all'associazione di ispirazione socialista Rosa Arcobaleno e alla Federazione dei Giovani Socialisti.
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