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giovedì, marzo 23, 2006
Appello GLBT per la Rosa nel Pugno
Continua la mia collaborazione con Gay.tv:

LA SFIDA DELLA ROSA NEL PUGNO

Ultimi arrivati. Così spesso vengono definiti i radicalsocialisti all'interno della coalizione di centrosinistra. Se pensiamo alla firma del programma, come dare torto a questa affermazione: tutti i leaders dell'Unione firmano il programma nella notte tra l'8 ed il 9 febbraio, la Rosa nel Pugno lo farà due settimane dopo, il 23 febbraio.

Quando però Rifondazione Comunista, non accettando lezioni di laicità e di impegno nella battaglie civili di questo paese, usa questa definizione per accusare la Rosa nel Pugno di arrivismo sulla questione dei diritti per le persone GLBT qualche obiezione viene da farla. Lo fanno, all'interno della conferenza stampa di oggi per la presentazione dell' "Appello GLBT per la Rosa nel Pugno", molti membri del partito e della sua sua segreteria e alcuni tra i firmtari dell'appello.
Sergio Rovasio, come altri prima di lui, ha ricordato, per esempio, che nei primi anni 70 - "lo stesso periodo in cui Pasolini veniva malamente cacciato dal Partito Comunista" - il partito Radicale metteva a disposzione del F.U.O.R.I. - la prima associazione gay italiana - le sue sedi ed insieme ad essi nel 1972 ha pubblicato un piccolo "Manuale di autodifesa per i Travestiti"; negli stessi anni il partito promuove e fonda il primo MIT (Movimento italiano transessuali) e nelle elezioni politiche del 1976 candida per la prima volta degli omosessuali, esponenti del FUORI; nel 1984 con il grande contributo dei Radicali viene apporvata la legge 164 sul cambio di sesso. La storia quindi smentisce Bertinotti e compagni.

Considerando poi che, come ricorda nel suo intervento Marco Cappato, la Comunità Europea già dal 1984 ha invitato tutti i suoi paesi membri ad adoperarsi nella promulgazione di leggi a tutela delle unioni civili gay sotto qualsiasi forma e che anche la Repubblica Ceca ha proprio pochi giorni fa approvato una legge per il riconoscimento di tali unioni, allora viene spontaneo pensare che gli ultimi arrivati sono ben altri. Lo è l'Italia tutta e con lei solo la Grecia e l'Irlanda. Lo è quindi l'Unione tutta che si propone di cambiare e rinnovare il nostro Paese ma che, ignorando questo gap di 12 anni, considera il tema dei diritti civili una questione marginale. Rifondazione Comunista e Democratici di Sinistra cadono, come dice Capezzone, nella vecchia retorica marxista di problemi strutturali e sovrastrutturali.

Alla luce di queste considerazioni non si può che rispondere sì a Pannella quando si chiede se la Rosa nel Pugno sia il vero avversario dell'Unione.
E se c'è bisogno di altre conferme basta leggere le reazioni all'ultimo discorso di Ruini che, a nome della CEI, dice di non volere sostenere nessuno dei due schieramenti ma che non rinuncia a ribadire il suo no ai PaCS. Romano Prodi e Fassino non la considerano ingerenza anzi apprezzano e condividono le parole del Cardinale. Solo Boselli e Capezzone condannano l'ennesima entrata a gamba tesa nella politica italiana del "premier ombra" e con loro Emma Bonino che ieri dice che tutto si può dire tranne che sia stato una dichiarazione neutrale: "Sua Eminenza ha chiaramente detto di non votare i partiti che sostengono i PaCS, se non è una dichiarazione di voto questa!".

Per capire l'amibguità di Prodi, per altro già pienamente dimsotrata nel suo programma di governo, comunque non serviva aspettare quest'ulteriore conferma. Infatti fino ad un paio di giorni fa ha ripetuto che quando parla di diritti si riferisce a diritti elementari tipo i diritti di successione, di voltura dell'affitto e di assistenza sanitaria; ha ribadito inoltre, per evitare la scomunica, che non ci sarà nessuna "matrimonio di serie B".

Ora più che mai è difficile essere d'accordo con Arcigay ed Arcilesbica che si dicono "consapevoli" dell'impegno di Prodi "e della gran parte delle forze dell’Unione (Italia dei Valori, Pdci, Rosa nel Pugno, Verdi, Rifondazione, Ds) per una legge sulle unioni civili che dia riconoscimento giuridico pubblico anche alle coppie gay e lesbiche italiane"; perchè se un impegno c'è, è quello a compiacere le gerarchie vaticane anche a costo di contraddire la parola data.
Gli unici a non genuflettersi ai voleri del potere clericale ed a chiedere l'inserimento in modo esplicito, e senza mediazioni, delle richieste delle persone glbt nel programma di Governo sono stati i rappresentati della Rosa nel Pugno.

Ragion per cui molti "singoli esponenti, rappresentanti di organizzazioni e responsabili di iniziative di aggregazione anche culturale per la promozione del riconoscimento delle istanze delle persone glbt" a firmare una appello in cui si impegnano" a sostenere ed a votare la Rosa nel Pugno in occasione delle prossime elezioni politiche del 9 e 10 aprile 2006".

L'appello è accompagnato da una richiesta di impegno ad approvare i PaCS entro i primi 100 giorni di Governo dell'Unione.
A questo proposito noi di Gay.tv abbiamo voluto chiedere al termine della conferenza stampa cosa succederà se questo impegno non sarà mantenuto.
"Cosa farà la Rosa nel Pugno? Uscirà dalla maggioranza? Perchè in effetti ci piacerebbe ricordare che, sì la signora Bonino è uscita sbattendo la porta, ma il programma l'avete firmato anche voi, dunque in cosa vi distinguete davvero?"
Daniele Capezzone risponde in due punti: "Uno. La Rosa nel Pugno, anche Prodi lo sa, ha sottoscritto il programma solo per adempiere agli obblighi della legge elettorale. Rivendichiamo per questo al 101% piena libertà d'azione sui temi della laicità anzi invito chi vuole garanzia laica da un partito a domandarsi se sia migliore un Parlamento con la Rosa nel Pugno dentro o fuori. Due. Questa vicenda va affrontata e risolta ben prima dei 100 giorni e per questo chiederema di ripresentare il progetto di legge sui PaCS nella sua versione completa e non nella versione sforbiciata. Sarà uno dei primi atti della nuova legislatura e quindi la sfida comincerà immediatamente ancor prima dei tre mesi. La battaglia sulla laicità è cominciata quando Emma Bonino ha abbandonato il tavolo del programma e siamo pronti a tutto pur di portarla avanti."

Se per capire che effetto avrà la Rosa nel Pugno sul panorama politico italiano bisognerà comunque aspettare il voto di Aprile ed i primi mesi di governo, è intanto già chiaro quali effetti il partito ha avuto all’interno della nostra comunità: la tanto temuta diaspora del voto gay è avvenuta. A poco sono servite le dichiarazioni di Gayleft a poco è servito l'endorsment del direttore di Pride e a poco serviranno le candidature dei vari Grillini e Vladimir Luxuria, i sondaggi lo hanno già detto e la lista dei firmatari dell'"appello rosa" lo conferma: sempre più gay scelgono di sostenere e di votare la Rosa nel Pugno.
Il solo antiberlusconismo, come ha ricordato una stranamente pacata e chiara Helena Velena, non paga e l'ambiguità, anche quella di Vladimir Luxuria che prima si definisce drag queen ora transgender, nemmeno. Con il passare del tempo sono venuti alla luce gli strani giochi di potere e anche i meno lungimiranti hanno capito le strumentalizzazioni messe in atto da alcuni partiti del centrosinistra.
La Rosa nel Pugno, con la fermezza e la chiarezza delle sue posizioni, ha dimostrato di saperci rappresentare, anche senza candidare eminenti rappresentati della nomenklatura gay italiana.


Testo ed elenco dei primi firmatari dell'Appello
posted by Andreas Martini @ 2:49 AM  
5 Comments:
  • At 2:56 AM, Blogger Andreas Martini said…

    Avendo avuto problemi con il blog ho dovuto cancellare e reinserire il post.
    Equalmarriage mi dispiace che il tuo commento si sia cancellato.

     
  • At 2:42 PM, Anonymous Anonimo said…

    Non ti preoccupare. :-)

     
  • At 2:51 AM, Anonymous Anonimo said…

    davvero la Luxuria si è definita drag queen? :-)
    La "diaspora" di fatto c'è sempre stata, è la vecchia nomenklatura ad aver sempre fatto finta di non capire. Ma piano piano tutte le ipocrisie vengono a galla...
    Non dimenticatevi che esiste almeno 1 MILIONE di persone omosessuali che continuerà a votare Forza Italia e altri partiti alleati di Berlusconi. Dopo il 10 aprile certe battaglie saranno sempre e solo trasversali, quindi per quanto mi riguarda inviterò a votare DC-PSI e i laici di Forza Italia per premiare tutti i candidati impegnati per i PACS, proprio TUTTI. Non solo i vostri alleati.
    Chiara Moroni ha depositato una proposta di legge, De Michelis si è detto pronto a battaglie trasversali, La Malfa e Della Vedova idem. Tanti altri di Forza Italia idem. Saranno una quarantina di deputati in tutto, faranno LORO la differenza, non dimenticatelo!!

     
  • At 12:39 PM, Blogger Andreas Martini said…

    Ben venga l'impegno trasversale ma con la rosa nella maggioranza :-)

     
  • At 4:29 PM, Blogger Andreas Martini said…

    beh si angelus: luxuria fino a non molto tempo fa si è sempre definita drag queen. Come quando era una "drag dj" al gay village prima ed all'alpheus dopo....

     
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About Me: Andreas Martini è uno pseudonimo, ma non sono "una velata": sono visibile dappertutto, ma per scelte diverse, anche politiche, non lo sono su questo blog e nella rete. 26enne, 100% orgoglioso abruzzese, 100% innamorato di Roma, la città che dal 2000 mi ha adottato. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista praticante. Il mio blog è il mio impegno nella lotta per i diritti civili glbt. C'è anche attivismo vero: sono iscritto all'associazione di ispirazione socialista Rosa Arcobaleno e alla Federazione dei Giovani Socialisti.
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