Paziente di Nicolosi: la terapia per exgay non funziona!
Il dibattito sui DiCo e più in generale sulle coppie di fatto e sui diritti per gay, lebische e trans ha riperto un'annosa questione: l'omosessualità è una malattia? Le parole della Binetti, che a Tetrix su La7 ha affermato che l'omosessualità e una devianza, e la pubblicazione in Italia di un libro di Jospeh Nicoloso, psichiatra americano teorizzatore della "teoria riparativa" per i gay che vogliono "guarire", hanno dato il la a vari articoli poco critici e, a seconda del linguaggio e dello stile usato, più o meno omofobi. Su questo blog mi sono occupato dell'articolo apparso su La Stampa, sul blog dell'amico Daw (su iniziativa di un altro blogger liberale, il Megafono) ci si è occupati dell'articolo di Claudio Risè apparso su "il Domenicale", rivista liberale diretta da Marcello Dell'Utri. Entrambi parlano delle teorie di Nicolosi, del Narth e di altre associazioni che attraverso la fede illudono, gay afflitti dalla loro condizione ed incapaci di accettarla, sulla possibilità che si possa diventare eterosessuali. Come l'APA (American Psychiatric Association) e l'OMS, né io né Daw, crediamo che tutto questo sia scientificamente possibile. Non avendo a disposizione casi di italiani che si sono sottoposti a questa terapia e sui quali questa abbia fallito, abbiamo deciso di tradurre la testimonianza di Daniel Gonzales di Exgaywatch per dimostrare la non scientificità delle terapie riparative.
Naturalmente ringrazio DAW che si è occupato di tutta la realizzazione del video. Un grazie speciale a Daniel che si è dimostrato molto disponibile e che ci ha messo a disposizione il video ed i testi.
Un grazie (e le scuse per non averlo fatto prima) a Teo, insostituibile collaboratore e "moral supporter" direttamente Yale (mica cazzi!). Thanks buddy!
La gente continua ancora a fare confusione tra la fede in Dio e la fede in chi amministra il suo culto. Basta poco per perdere la seconda, mentre la prima, se ce l'hai, non la perdi.
Chissà quando vedremo, magari sul blog di Daw, una bella condanna nei confronti della destra che lui vota e sostiene sull'omofobia dei partiti che lui spera vadano al governo per migliorare il paese.
Scusa se scrivo qui queste mie considerazioni, avrei voluto farlo sul blog di Daw ma evidentemente il libero pensiero e lo scambio democratico di pareri non rientra nella sua cultura politica.
In primo luogo ti saluto e mi presento. Mi chiamo samuele e da tempo seguo il tuo blog che reputo intelligente. E' da un po' che però avrei voluto scriverti un'obiezione a proposito di questo argomento. Credo possa essere controproducente parlare in termini di "la cura funziona" o "la cura non funzione". Va ribadita l'attenzione sulla parola CURA, che implica come controparte una malattia. E' questo il punto. Nessuna cura e nessuna malattia. E meno che mai, a questo punto, credo serva la testimonianza - che può essere per altro pericolosa - di chi dice che non funziona e che se mai è un modo per lavare il cervello. Te lo segnalo, perché nessuna terapia ha efficacia al 100%. E questo potrebbe in qualche modo avvalorare il senso della cura. No, amico, nessuna cura. Si contesti con forza la cosa, ma non si faccia loro gratuita pubblicità.
Ciao Samuele, grazie per il commento e per il complimento. Anche quando è contro i propri interessi non è mai controproducente dire o cercare di dire la verità. La parola cura, il più delle volte è stata virgolettata proprio ad indicare che è un termine improprio. Inutile dirti che io non considero l'omosessualità una malattia ma visto che, come ho scritto nell'introdurre il video, è in atto sulla stampa un forte offensiva omofoba in cui strumentalizzano le esperienze di pochi abbiamo ritenuto opportuno fare contro informazione. Un altro video dimosterà meglio di questi quanto sia non scientifica la terapia per "curare" i gay e soprattutto quanto questa sia stata orrendamente strumentalizzata dalle associazioni religiose e da associazioni anti-gay.
Concludo che se abbiamo tradotto questo ed altri video in uscita è perchè condividiamo quello che si dice e non per "pubblicità".
Name: Andreas Martini Home: Roma, Italy About Me: Andreas Martini è uno pseudonimo, ma non sono "una velata": sono visibile dappertutto, ma per scelte diverse, anche politiche, non lo sono su questo blog e nella rete. 26enne, 100% orgoglioso abruzzese, 100% innamorato di Roma, la città che dal 2000 mi ha adottato. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista praticante. Il mio blog è il mio impegno nella lotta per i diritti civili glbt. C'è anche attivismo vero: sono iscritto all'associazione di ispirazione socialista Rosa Arcobaleno e alla Federazione dei Giovani Socialisti.
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La gente continua ancora a fare confusione tra la fede in Dio e la fede in chi amministra il suo culto. Basta poco per perdere la seconda, mentre la prima, se ce l'hai, non la perdi.
Io non ho nessuna delle due e vivo bene comunque.