Gli argomenti si accavallano, oggi volevo parlare delle dichiarazioni del padre di Matteo, il sedicenne tragicamente suicidatosi a Torino. Però, per completezza e per rispettare un "impegno" preso, torno sull'argomento del post "Dobbiamo dissociarci", nei commenti avevo infatti scritto che avrei risposto più esaustivamente alle giuste critiche di Disorder.
Come ho scritto nei commenti con lui condivido la critica agli attestati di solidarietà, bipartisan, a Bagnasco & Co., con lui condivido la critica alla disinformazione e alla maliziosa faziosità dei media e il silenzio, di questi stessi e dei politici, sulle scritte omofobiche a Milano. Quello su cui non concordiamo è la risposta che io, e suppongo altri, attendo dalle associazioni gay. L'ho già scritto, mi aspetto un presa di posizione forte e chiara che condanni le scritte più vandaliche e - un pò dietrologicamente - create ad arte, che intimidatorie. Non sto affato dicendo che anche da parte nostra debba arrivare solidarietà alla Chiesa ed alla CEi, anzi sono convinto che Bagnasco & Co. si debbano vergognare per le loro posizioni disciminatorie, omofobiche al limite del nazismo, ma non mi riconosco in nessun modo in gesti come le scritte sui muri che, con o senza la sigla BR, richiamano ad eventi troppo tragici ed incivili che ogni minimo avvallo da parte del movimento glbt mi risulterebbe inaccettabile. Ed anche il silenzio, purtroppo, quando lo si interpreta come assenso è inaccettabile. Non credo che mi si possa dire che non possiamo, noi gay, contribuire ad ingigantire la cosa. Mi si fa notare che scritte simile sono sempre comparse sui muri, contro chicchessia ma mai nessun (tele)giornale ha segnalato ogni singolo avvistamento. Ora lo stanno facendo ed un motivo ci sarà. Vogliono contribuire a far crescere lo scontro e la polemica, però a senso unico. Danno infatti voce solo agli "intimidati" ed ai cori di solidarietà lasciando e mettono in risalto, sempre, indizi che possano ricondurre ad una matrice glbt anticlericale. Sicuramente dopo una nostra presa di posizione le accuse non finiranno, servirebbero prove certe, ma quantomeno potremmo dire di avere la coscienza a posto. Non abbiamo certo bisogno di dimostrazioni o giustificazione, tutti sanno quali sono i mezzi con cui si esprime e fa politica il nostro movimento, ma allora cosa costa ricordare che la nostra azione politica è pacifica e mai incivile (vedi i tanto bistrattati pride o manifestazioni di piazza)? Badate, intoltre, che dopo le scritte a Genova, le prime in ordine cronologico, anche il presidente di Arcigay Sergio Lo Giudice ha espresso solidarietà a Bagnasco! E poco conta che abbia aggiunto "ma ancor più alle vittime delle sue affermazioni dei giorni scorsi". Non riesco proprio ad interpretare quale strategia il nostro movimento stia mettendo in atto. Anzi, non mi rimane che constatare che una strategia non c'è e come ho già detto spero che sia dovuta ad un momento di empasse. Lo ripeto, sarà dietrologia, ma mi convinco sempre più che le scritte siano state pensate ad arte per mettere in difficoltà il già sgangherato movimento glbt.
Name: Andreas Martini Home: Roma, Italy About Me: Andreas Martini è uno pseudonimo, ma non sono "una velata": sono visibile dappertutto, ma per scelte diverse, anche politiche, non lo sono su questo blog e nella rete. 26enne, 100% orgoglioso abruzzese, 100% innamorato di Roma, la città che dal 2000 mi ha adottato. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista praticante. Il mio blog è il mio impegno nella lotta per i diritti civili glbt. C'è anche attivismo vero: sono iscritto all'associazione di ispirazione socialista Rosa Arcobaleno e alla Federazione dei Giovani Socialisti.
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