Il DGP propone, per mano del suo segretario Marco Belfiore (fino a poco fa gost writer di Imma Battaglia), questa riflessione: "Chiuso in attesa della rivoluzione" Riassunto in pochissime parole è una critica al Mario Mieli e a all'Arcigay che non hanno saputo capire l'importanza della proposta DiDoRe. In pratica, suggerisce Belfiore, suddette associazioni dovrebbere appendere un cartello con su scritto "Chiuso in attesa della rivoluzione".
Io ho commentato così:
Il DGP ha già messo il cartello "Chiuso in attesa di discriminazioni omofobiche"?
Quanto ce piace - anche al sottoscritto fino a poco tempo fa - dire che bisogna fare una battaglia trasversale. Però da qualche parte (politica) bisognerà pure cominciarla questa battaglia. Cominciarla con la defunta Unione, che proponeva poco più dei DiDoRe, non si poteva. Prodi, quel "c.... di m...", era inaffidabile. Rotondi e Brunetta, ahò, quelli si che so affidabili e sono pure coerenti - il centro destra è coerente per definizione, lo dicono anche i compagni - mica come quei comunisti, però salviamo il buon Francesco, lui è troppo friendly! E poi ce l'ha promesso che ci fa la casa della memoria glbt.
Ho smesso di parlare di trasversalità quando ho capito che Zapatero noi non ce l'abbiamo, ma potremmo averlo, se lo volessimo veramente e se non cedessimo ai ricatti dei partiti.
A voi che sostenete il Pd, a voi che quindi sostente questa donna. E non ci venite a dire che è lei da sola e che non conta nulla. E non ci venite a dire che il resto del partito è impegnato contro l'omofobia.
Binetti: un rimedio contro i pedofili
ROMA — Senatrice Paola Binetti, ha visto il documento del Vaticano sui gay che non possono diventare preti?
«La Chiesa sta ribadendo una dottrina consolidata per la scelta dei suoi pastori. Del resto...».
Del resto cosa?
«Non dimentichiamo che proprio recentemente si è verificata la situazione drammatica dei preti pedofili».
E la pedofilia ha a che fare con la omosessualità?
«Stiamo attenti. Il documento della Congregazione per l'Educazione cattolica parla di "tendenze omosessuali fortemente radicate" ».
Quindi?
« Quindi queste tendenze omosessuali fortemente radicate presuppongono la presenza di un istinto che può risultare incontrollabile. Ecco: da qui scaturisce il rischio pedofilia. Siamo davanti ad un'emergenza educativa ».
Educativa?
«Ma sì. Il compito dei pastori della Chiesa si esplica al massimo proprio con i giovani, giovanissimi. Non mi stupisce che il Santo Padre abbia voglia di avere sacerdoti sani, sportivi, vissuti come modelli potenziali. Per questo ha ribadito anche l'importanza della castità. Perché...».
Perché?
«La pedofilia, in fondo, c'è anche nei confronti delle ragazzine. Anche se molto meno frequente».
Il 25 ottobre ''salva l'Italia'', ma anche lotta all'omofobia
Mesi fa Walter Veltroni si era ripromesso di salvare l'Italia, dai danni di Berlusconi. La salvezza l'aveva prevista per il 25 ottobre, domani. Poi arrivano altri misfatti berlusconiani o fatti per mano dei suoi e allora la manifestazione si deve rivedere, anche perchè nello stesso periodo il consenso per il Pd scende a livelli preoccupanti. Arriva la riforma Gelmini, gli studenti tornano (giustamente) sulle barricate. E allora perchè non sfruttare l'onda del malcontento dei giovani? Roma (e immagino altre città) viene tappezzata di manifesti sul 25 ottobre in cui si chiamano in piazza anche gli studenti e tutti coloro che vogliono protestare contro la distruzione del nostro sistema scolastico.
Negli stessi mesi aumentano gli attacchi razzisti e quelli omofobici. Aurelio Mancuso, insieme ad altri esponenti del Pd, chiede che la manifestazione di domani sia anche contro l'omofobia. Uolter si premura di rispondere ieri, a due giorni dall'evento e senza dire nulla di chiaro ribadisce l'impegno del Pd alla lotta all'omofobia. Con quali strumenti non si sa, con quali proposte nemmeno, ma Aurelio Mancuso è convinto: la risposta di Veltroni ''consentira a gay e lesbiche di partecipare alla manifestazione di domani del Pd". Tempo per i manifesti non c'è, ma voi fidatevi sulla parola da domani il Pd si impegnerà contro l'omofobia. I manifesti non cambiano la vita di nessuno o fanno decidere a pochi di partecipare, ma scripta manent e Veltroni forse non vuole prendere impegni così rischiosi vista la folta componente conservatrice all'interno del suo partito.
Buona manifestazione a tutti! Io non ci sarò.
P.S. leggo ora su Facebook che Franco Grillini domani sarà a Roma, per la manifestazione. Qualcuno ha commentato che è una notizia. E infatti lo è. Avevo qualche sentore e.... no comment.
Trapelano indiscrezioni sui Di.do.re. di Brunetta e Rotondi e iniziano i primi commenti dagli esponenti del movimento glbt. Imma Battaglia li giudica il minimo auspicabile ma non si può dire che sia contraria, anzi. ''Dai due esponenti di centro-destra - afferma Battaglia in una nota - e' venuta una proposta che puo' essere migliorata, ma a chi pone veti diciamo no. Quindi siamo favorevoli alla proposta di Paola Concia di migliorare il testo e di renderlo bipartisan come e' gia', tra l'altro, nell'intento di Rotondi e Brunetta, ma diciamo no a posizioni pregiudiziali che sembrano trasparire dalle dichiarazioni di alcuni esponenti del movimento gay. Il Parlamento deve legiferare in materia di unioni civili e i DiDoRe sono un primo importante passo. Quindi andiamo avanti''.
Aurelio Mancuso giudica la proposta ''inconsistente'' e contenente ''affermazioni pericolose e anti-costituzionali''. "Comprendiamo che in questo Parlamento - prosegue - così come si configurano i rapporti di forza, non sia possibile dare una vera risposta alla dignità delle persone e delle coppie Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender), al loro diritto di veder riconosciuti parità di diritti e di doveri. Ci auguriamo che il Parlamento modifichi sostanzialmente questa proposta di legge, soprattutto in ordine al fatto che l'accesso a diritti e doveri sia una possibilità per le coppie conviventi e non un obbligo dal sapore illiberale. Se si intende fornire una prima e limitata risposta al fenomeno sociale delle coppie nate fuori dal matrimonio, vanno chiariti meglio gli ambiti di azione e l'estensione a diritti e doveri sostanziali necessari a rispondere concretamente alle esigenze quotidiane di milioni di persone, depurando le affermazioni di principio ideologiche".
Che dire, Imma Battaglia si continua a dimostrare ancora pericolosa per il nostro movimento e per la credibilità dello stesso. Ricordiamo ancora alla Battaglia che questi Di.do.re sono peggiore dei pessimi Dico. Quelli erano inaccettabili (e Brodi era un ciccione di m....) questi sono un buon inizio (ed i ministri hanno un bel culetto da leccare). Non posso che concordare con Mancuso la proposta è illiberale: ''conviventi da almeno tre anni non legati da vincoli di parentela né da precedenti matrimoni". Questa frase Imma Battaglia l'ha letta? Solo questa sflada tutte quelle che lei difinisce delle buone basi.
Tra un mesetto si terranno le elezioni più seguite del mondo. Ma chi dovrebbe votare, o meglio, chi avrebbe il diritto di votare le segue poco, tant'è che negli States l'affluenza alle urne è sempre sorprendentemente bassa (non so le percentuali) rispetto alla popolazione. Per votare devi reigstrarti e molti non lo fanno proprio per non dover pensare a passi successivi: informarsi e poi scegliere chi votare.
Pare sia un'emergenza nazionale questa poca attenzione (dei giovani) alla politica e allora sono scese in campo parecchie star del cinema e della tv americana per inviatare i giovani a votare, parlandogli di guerra, di welfare ed economia, di diritti civili tra i quali quelli glbt, di Darfur e di tante altre cose che riguardano il mondo ma che dipendono molto spesso dal presidente deli Stati Uniti.
A leggere i commenti su youtube il video sortisce l'effetto contrario. Sapete, sentirsi ripetere decine di volte quello che si deve fare non piace a sti giovani ribelli! Però a me il video è piaciuto e ve lo posto...
E se avete amici e amiche, parenti e conoscenti negli States fate quello che suggeriscono nel video: ricordategli di registrarsi. Vi chiederanno a noi dall'Italia che ce frega se loro votano o meno. Beh, sicuramente saprete come rispondere!
GayToday ne dà notizia nella sezione fotonews ecco qui la notizia dell'Ansa:
BERLINO, 24 SET - Un prete cattolico è stato condannato a sei mesi con la condizionale da un tribunale di Francoforte, in Assia (centrovest), per avere morso il pene dell'uomo con cui aveva un rapporto sessuale orale. Il religioso, un 46enne nel frattempo sospeso dall'attività pastorale, aveva dichiarato di essere stato costretto con la forza all'atto sessuale dall'uomo conosciuto in un locale frequentato da omosessuali, ma il giudice del tribunale di Francoforte non gli ha creduto e lo ha giudicato colpevole di lesioni fisiche. Per il sacerdote, ordinato nel 1989, non si trattava della prima volta davanti a un giudice: nel 1995 era stato condannato a dodici anni di reclusione per tentato omicidio dopo che in Austria aveva aggredito con un coltello un giovane prostituto. Il pubblico ministero aveva chiesto 18 mesi di reclusione, considerato che l'episodio è avvenuto mentre l'uomo era ancora in libertà condizionale per la condanna precedente, il giudice invece ha emesso la sua sentenza tenendo conto delle "buone prospettive sociali". (ANSA).
E' notizia di ieri, data anche nelle fotonews di GayToday, che Imma Battaglia ha incontrato il ministro per l'Attuazione del programma, leader della Nuova Democrazia cristiana, Gianfranco Rotondi e gli da' una bozza dei ''contratti privatistici'' elaborata dai legali (?) del Dgp.
E' interessante leggere prima di tutto le dichiarazioni della Battaglia, prima di passare a commentare un aritcolo sullo ''storico incontro'' ed ritratto-intervista pubblicati oggi dal Corriere di oggi. Piccola premessa sull'articolo: il titolo è sbagliato, infatti recita ''Rotondi incontra i leader gay''. Al contrario di quanto affermato in questo titolo Rotondi ha incontrato una leader gay (che rappresenta solo se stessa).
''E' un fatto storico che un segretario democristiano incontri un'associazione gay'' ha sottolineato Battaglia (Ansa). ''E' la prima volta che un'organizzazione omosessuale incontra un uomo di centro di questo Paese'' (Corriere)
C'è una sottile differenza tra le parole ma in entrambi i casi credo che Battaglia, come dice il Corriere, ''esagera''. E' infatti alle cronache che Arcigay ha incontrato Cossiga, quando era ministro. Probabilmente non era segretario della Dc, ma comunque un leader d'alto livello.
Ma vediamo cosa sono i contratti privastici del Dgp: Secondo Imma Battaglia, c'e' troppa gente che aspetta una regolamentazione delle convivenze. Per questo, la proposta dell'associazione e' ''un contratto realistico'' che stabilisce poche cose, basilari, in materia soprattutto di alloggio, assistenza sanitaria, beni mobili, eredita'.
E subito si para dagli attacchi delle altre associazioni. ''Non e' un cedimento - avverte - e le altre associazioni devono capirlo. La questione non si puo' bloccare sullo scontro ideologico''. Con Rotondi, conclude, ''ci siamo dati un mese per arrivare a una proposta di legge'' e gia' da oggi l'esponente gay chiedera' di incontrare tutti i capigruppo parlamentari per cercare sostegno.
A questo punto mi sento in dovere di rinfrescare la memoria alla ''leader gay'', che il 9 febbraio 2007 a proposito dei Dico dichiarò:
'' Non e' un progetto di legge sufficiente per la comunita' omosessuale''. ''Per il diritto di accesso in caso di malattia del convivente, per l'assegnazione di alloggi di edilizia pubblica e nelle materie del lavoro - ha continuato Battaglia - lo Stato sceglie di lavarsi le mani, lasciando totale discrezionalita' a soggetti terzi di regolare le modalita' di esercizio di questi diritti, creando nei fatti situazioni diversificate e discriminanti. Per non parlare del rinvio della reversibilita' della pensione a data da destinarsi, ad una ipotetica riforma delle pensioni, in cui comunque non si applica la disposizione sulla retroattivita'''. ''Per questo - ha concluso Battaglia - bocciamo questo ddl, e il 10 Marzo (manifestazione Diritti Ora a p.zza Farnese, ndr) scenderemo in piazza a Roma per una grande Manifestazione Nazionale e scenderemo ancora in piazza al Gay Pride Nazionale di Roma del 9 Giugno''. (Ansa)
Qualche mese, il 12 giugno (a ridosso del Roma Pride 2007), dichiara: ''Ne' Pacs, ne' Dico, il vero modello e' quello di Zapatero perche' essere omosessuali oggi e' soprattutto una questione di dignita'''. ''La sinistra e Prodi - e' detto in una nota - avevano cavalcato molto la nostra protesta, durante la scorsa Legislatura, sembrava che un cambiamento fosse dietro l'angolo, invece siamo fermi come e peggio di prima perche' questo Governo non sembra in grado di poter cambiare nulla. Vogliamo aprire una nuova stagione di riforme democratiche, civili e libertarie in Italia, abbiamo capito che dobbiamo mettere fine alle divisioni delle nostre organizzazioni e dialogare con tutti, perche' l'omosessualita' non e' ne' di destra ne' di sinistra''. Queste parole arrivavano pochi giorni prima del Roma Pride 2007 in cui la presidente di Dgp pronunciò il ''famoso'' discorso contro Prodi e la sinistra allora al governo.
Battaglia, nelle dichiarazioni di ieri, non ha specificato chi ''registrerà'' questo ''contratto privatistico'', ma tutto lascia pensare - dal nome stesso dato alla bozza e guardando all'orientamento di chi dovrebbe accogliere la proposta - che si tratterà di un atto dal notaio. Allora i Dico erano insufficienti ora questa proposta non lo è, come non è un cedimento. Allora era necessario scendere in piazza e chiedere il ''modello Zapatero'' ora bastano ''poche cose basilari''. Nel 2007 partecipo' al Roma Pride per chiedere ''parità, dignità, laicità'', lo scorso giugno non ha fatto altrettanto perché non le piaceva quel ''testardamente''. Un avvicinamento alla destra cominciato da almeno un anno, passato attraverso varie esternazioni tra le quali quelle degli ultimi giorni in cui dice che le associazioni (romane) stanno facendo del vittimismo e che bisogna dare una svolta strategica, non arroccandosi ideologicamente contro il centrodestra. A distanza di poco più di un anno, sembra non più in mente, lei stessa, che bisogna porre fine alla divisione tra organizzazioni e procede a briglie sciolte verso la destra, a cominciare da Alemanno.
Nel ritratto-intervista spiega perchè ad aprile non ha appoggiato Grillini: ''Per forza, altrimenti i voti degli omosessuali sarebbero andati a lui e avrebbe vinto la destra''.
Almeno una riflessione sul calcolo sbagliato di strategia? Rutelli non credo abbia perso per quei pochi voti andati al primo turno a Grillini. E comunque, con la sua mossa quanti voti pensava di spostare?
''Nella scorsa campagna elettorale di Roma mi sono schierata con Rutelli perché mi sembrava avesse un'apertura verso i gay. Ma io non sto da nessuna parte politica. Nulla è statico nella vita. non è qualunquismo questto''. ''Sto dove sta l'intelligenza. E l'intelligenza è cambiamento. E per cambiare le cose devi avere il consenso. Tutto qui.''
Già il consenso. Lei di chi ce l'ha? Un’altra poi era necessaria dopo gli strali che ripetutamente in passato aveva lanciato contro l’ex leader della Margherita e che, al contrario della sua valutazione, secondo molti non aveva fatto nessuna apertura verso la nostra comunità ma solo ripetuto cose già dette che, ripetiamolo ancora, prima aveva sempre duramente criticato.
Dopo i fasti del 2000 quando ha organizzato il World Pride, la Battaglia è in declino e - un po' vittimisticamente - ha accusato le altre associazioni - durante l'incontro con Alemmano ad inizio mandato - di averla messa da parte. Al Corriere spiega che nel 2000 se n'è andata dal Mario Mieli perche aveva ''bisogno di cambiare, di dare un senso di svolta all'associazionismo omosessuale vittimista e ghettizzato''. Sono convinto che molti che mi leggono sanno, invece, perché Imma Battaglia se n’è andata dal Mieli. Altrettanti sanno che alle critiche di ‘vittimismo’ e ghettizzazione lei ha semplicemente opposto aperture a destra e a manca, a caccia di visibilità e di resurrezione.
Dimostrando più volte che per quel “ghetto” lei non ha delle proposte, ma anzi lo ignora e procede bellamente per la sua strada senza valutare se è quello che la comunità si aspetta da un suo “rappresentante”.
Dall'angoletto in cui qualcuno l'avrebbe messa tenta di uscire cercando la nuova via che porta a destra. Ma il dubbio rimane sempre lo stesso, se - come dice lei stessa - è stata messa in un angolo, il consenso dove lo trova?
Name: Andreas Martini Home: Roma, Italy About Me: Andreas Martini è uno pseudonimo, ma non sono "una velata": sono visibile dappertutto, ma per scelte diverse, anche politiche, non lo sono su questo blog e nella rete. 26enne, 100% orgoglioso abruzzese, 100% innamorato di Roma, la città che dal 2000 mi ha adottato. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista praticante. Il mio blog è il mio impegno nella lotta per i diritti civili glbt. C'è anche attivismo vero: sono iscritto all'associazione di ispirazione socialista Rosa Arcobaleno e alla Federazione dei Giovani Socialisti.
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