Esattamente dieci giorni fa, io e l'amico blogger FireMan abbiamo scritto una lettera aperta ad Alezzandro Zan, sia in quanto coordinatore nazionale della manifestazione Diritti Ora!, sia in quanto membro del Segreteria Nazionale di Arcigay. Era una lettera aperta perchè pubblica ed anche perchè ritenevamo di poter rappresentare non solo il nostro pensiero ma anche quello di altri, che però non si erano presi la briga di scrivere direttamente e personalmente. A giudicare dalle adesioni non è stato un gran successo o quanto meno ci siamo illusi di poter rappresentare il pensiero di molti. Onestamente credo di no per vari motivi: perchè non puntavamo al successo tant'è che appena scritta l'abbiamo pubblicata ed inviata, senza cercare troppi sostegni; perchè quanto meno io l'ho fatto senza l'aspettativa di un largo consenso essendo convinto che nella nostra comunità, per quanto nella rete ci siano validissime eccezioni, l'interesse verso la politica, sia quella del paese sia quella interna al movimento, è bassissimo. Forse è giusto così, forse si può essere interessati ma non coinvolti, partecipi ma non militanti. D'altronde come potrei io, "attivista free lance" (come mi definisce simpaticamente Stefano di Queerblog), dire che non è possibile. Lo è, ne sono convinto, ma lo può essere solo tenedo un occhio puntato sul movimento inteso come insieme di tutte le associazioni glbt. Ovvero posso, come gesto più semplice di impegno nella battaglia per i diritti civili, scendere in piazza e partecipare alle varie manifestazioni ma non posso farlo senza pensare che c'è un manifesto politico e soprattutto un organizzazione che l'ha stilato. Ci sarebbe da fare un discorso a parte sulla necessità di partecipare anche solo per dimostrare forza, per fare numero, detto in maniera spicciola. E' vero anche il contrario di quello che ho detto: le associazioni devono saper rappresentare le istanze di tutti i glbt non solo dei "soci" e dei militanti. E devono saper fare autocritica o anche autoelogi se mai arrivasse occasione per farlo. Ho detto questo convinto, insieme a FireMan, che l'Arcigay da anni necessita di un "esame di coscienza", soprattutto ora, dopo il "caso Diaco".
Ed eccomi arrivato al punto: come ha risposto Zan alla nostra lettera. Al contrario di quanto può sembrare Zan ha risposto e sono colpevolmente in ritardo nel riportare quanto mi ha detto. Ne chiedo scusa in primisa a Fabio che ha fatto benissimo a scrivere un post al riguardo senza aspettare che ne arrivasse prima uno mio. Inizialmente ho ricevuto un'email in cui Zan mi chiedeva un recapito telefonico e datoglielo mi ha contattato venerdì scorso. E' stata una telefonata cordiale ma non c'era nessun presupposto perchè non lo fosse. Le critiche che gli muovevamo erano circoscritte e, credo, ben argomentate. Sostanzialmente ha dichiarato che si deve ammettere, a posteriori, che sulla scelta di Diaco c'è stata "inegnuità". Avevano ricevuto la sua disponibilità, e quella di alcuni altri artisti, a condurre la manifestazione. L'unica condizione è che condividessero il manifesto e che comunque facessero una conduzione da moderatori ovvero gestendo gli interventi ma non esprimendo posizioni personali. E, salvo l'intervista ad Avvenire, sembrava che Diaco veramente lo condividesse. Mi ha anche parlato del "caso Cecchi Paone" e dell'invito che gli fu fatto, dopo la conferenza stampa di presentazione della manifestazione, di non esacerbare i toni anticlericali poichè è al governo che si chiede di legiferare non al Vaticano. E come non essere d'accordo? Ma io questo lo dissi già subito dopo, sentendomi rispondere che avevo scritto "castronerie", che avevo in qualche modo difeso la "censura" di Arcigay. Ma questo è un altro discorso. Nel merito della critica che io e Fabio abbiamo fatto a Zan, cioè riguardo alla mancanza di una sua presa di posizione mi ha raccontato che lui aveva già pronto un comunicato stampa inviato a tutti i circoli ma che Lo Giudice ha voluto bloccare preventivamente. In un'email per i circoli (che ringrazio Zan di avermi girato) ha scritto che voleva, il presidente uscente (finalmente!) di Arcigay, vedere se l'intervista di Diaco avrebbe avuto risonanza o meno. Risonanza, come era nelle speranze della presidenza Arcigay, non ce l'ha avuto e quindi hanno voluto evitare di gonfiare troppo la notizia. Hanno voluto cioè evitare l'autogol: a quel punto molte più persone avrebbero notato gli errori di Arcigay nelle gestione dell'organizzazione. Questo è grave. Perchè tantissimi gay hanno letto l'intervista che io ho pubblicato in anteprima e che poi ha fatto il giro di tutti i più grandi siti tra cui Gaynews, Gay.tv e Gay.it e loro (a parte il Cassero che è si il circolo storico di Arcigay ma la cui lettera aperta a Diaco è a nostro avviso e come abbiamo scritto non è sufficiente) non hanno sentito il bisogno di fare autocritica. Non hanno sentito il bisogno di rivolgersi e di spiegare a noi che stavamo lì sotto al palco, a noi che siamo maggiormente offesi dalle parole di Pierluigi Diaco, perchè hanno scelto quel personaggio. Hanno preferito insabbiare. Ha concluso la sua chiamata dicendomi che Arcigay si è presa l'impegno, per le prossime manifestazioni, di affidare la conduzione solo a personalità del mondo gay. Noi avevamo chiesto a Zan di valutare, a partire dal suo caso particolare, quanto realmente Arcigay rappresenti la comunità gay italiana. Questo non l'ha fatto ed io, purtroppo, perchè era già passata una settimana ed ero quasi convinto che non chiamasse più, non sono stato pronto a richiederglielo. comunque, quanto meno a me, rimangono pochi dubbi sulla questione rappresentatività. Ne riparleremo.
pikello hai scritto bene: tendono ad insabbiare! purtroppo questa è una pratica molto diffusa nel nostro belpaese (galbani), basta leggere oggi su repubblica questo articolo: http://www.repubblica.it/2007/03/sezioni/politica/coppie-di-fatto-6/cattolici-margherita/cattolici-margherita.html anche qui, di fronte ad un atto volgare e feroce della chiesa i "nostri" politici tendono a minimizzare, ad insabbiare appunto... e come pensiamo che ArciGay, piena di tesserati +/- noti, possa comportarsi diversamente?
Ciao Andrea ....sono Cristiana Alicata (mi avevi anche citato da qualche parte)...vorrei proporre alle associazioni GLBT una federazione nazionale anche per supoerare il servilismo in alcuni casi di alcune associazioni ai partiti....non faccio nomi....il mio blog è http://wordwrite.wordpress.com la mia mail cristianaalicata@libero.it Ciao!
Name: Andreas Martini Home: Roma, Italy About Me: Andreas Martini è uno pseudonimo, ma non sono "una velata": sono visibile dappertutto, ma per scelte diverse, anche politiche, non lo sono su questo blog e nella rete. 26enne, 100% orgoglioso abruzzese, 100% innamorato di Roma, la città che dal 2000 mi ha adottato. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista praticante. Il mio blog è il mio impegno nella lotta per i diritti civili glbt. C'è anche attivismo vero: sono iscritto all'associazione di ispirazione socialista Rosa Arcobaleno e alla Federazione dei Giovani Socialisti.
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Gotcha! Come sempre complimenti per la tua diplomazia.