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giovedì, marzo 15, 2007
Diaco, lo schizofrenico democristiano, infiltrato della Chiesa a Piazza Farnese
Pierluigi Diaco: vi spiego il mio disagio su quel palco

Ha riascoltato per alcuni giorni il disagio provato in piazza Farnese e ora lo tira fuori tutto d'un fiato. Replicando a Cecchi Paone, dissociandosi (di nuovo) dagli slogan contro la Chiesa e rivendicando il merito di aver mantenuto la manifestazione pro Dico "nei binari della serietà". Ma per Pierluigi Diaco, il conduttore di Onorevole Deejay su Rtl e Temporale su Sky Canale Italia 813, le polemiche di sabato scorso dimostrano ancora un'intrinseca debolezza dei sostenitori del disegno di legge governativo sui Dico, "che non sarà mai approvato se non ritroveranno un canale di dialogo con la Chiesa".

Cos'ha provato quando Cecchi Paone se ne è andato da piazza farnese, accusando lei e l'Arcigay di essere succubi del Vaticano e della Cei?
Disagio e tristezza, ma ho anche capito che ero stato ingannato. Cecchi Paone non si era presentato alle prove ed è arrivato poco prima del momento in cui avrebber dovuto salire sul palco, giusto in tempo per polemizzare e andar via. Un gesto isterico, condito da insulti, ma non solo questo.

Qual è il retroscena?
Cecchi Paone non ha accettato l'impostazione della manifestazione. Alessandro Zan aveva concordato con me e la collega Delia Vaccarello una conduzione equilibrata, l'unica che avrei accettato perché è nelle mie corde e nella mia formazione. Da cattolico, non potevo certo condurre una manifestazione contro la Chiesa, tant'è vero che quando sono partiti striscioni e slogan contro Mastella, Andreotti e la Cei li ho zittiti. Secondo noi, la manifestazione doveva esprimere rispetto verso tutte le posizioni e questo giustifica anche il patrocinio del comune di Roma. Cecchi Paone la vedeva diversamente, ma non si è neppure presentato alla riunione organizzativa per parlarne. Ha semplicemente spento il cellulare e qualche ora dopo si è presentato in piazza per creare il caso.

L'addio di Cecchi Paone è la metafora di un dialogo impossibile?
Dimostra che una parte del movimento gay sbaglia tutto, incattivendosi contro la Chiesa, che invece ha il diritto di proporre la sua dottrini alla quale è dovuto grande rispetto.
L'atteggiamento di Cecchi Paone, che è mosso da una grande passione civile anche se il suo outing è coinciso con la sua campagna elettorale per le europee, ripropone una posizione gay macchiettistica, che pretende di cambiare l'Italia e non porta ad alcun risultato. Sabato molti fischiavano l'Unione e la Margherita, cioè gli unici a poter decidere se trasformare i Dico in legge. Quel che è peggio, i fischi alla Chiesa demoliscono la speranza di un rispetto reciproco. Chi si comporta così difende la propria ideologia, non i diritti.

I Dico sono un diritto?
Si possono riconoscere alcuni diritti agli individui che convivono. su questo sono d'accordo, ma è sufficiente utilizzare il codice civile. Non condivido la scelta di impegnare il governo in questo provvedimento, preferirei che la soluzione scaturisse dal dibattito del Parlamento, proprio per svuotarla di significati troppo ideologici.

Crede veramente che si possa ragigungere un accordo in Parlamento?
Solo ritrovando un dialogo con la Chiesa, che per gli italiani rappresenta molto, sia come istituzione che come realtà fatta di uomini, di associazioni, di volontariato. Il dibattito cammina sulle gambe del rispetto reciproco e ci sono molti personaggi che seguono questo registro, fortunatamente, da Veltroni a Berlusconi, dalla Serafini alla Santanchè, da Fassino a Rutelli. In mezzo c'è mastella, ingiustamente fischiato sabato, Il Guardasigilli è stato l'unico a difendere la parte più nobile della storia di un Paese che cresce dialogando, la storia democristiana. Da cattolico liberale, dò un consiglio a Grillini: se vuole davvero arrivare ai Dico pensi a una nuova proposta con chi fa politica con il buon senso.

(intervista di Paolo Viana su Avvenire)

Etichette:

posted by Andreas Martini @ 12:12 PM  
6 Comments:
  • At 3:37 PM, Blogger siddhartino said…

    ridicolo..., il vaticano proponga pure la propria dottrina, ma nelle chiese, non in parlamento. Inoltre smettiamola di dire che la dottrina della chiesa è rispettabile. Rispettabile un corno. Di fronte alle
    discriminazioni effettuate a alle morti causate nei secoli, è rispettabile tanto quanto il nazifascismo.

     
  • At 4:25 PM, Anonymous Anonimo said…

    commento rilasciato anche su queerblog:
    "complimenti a Zan ed AG che haoo optato per affidargli la conduzione della manifestazione… e spero che non l'abbiano pagato perche sarebbe da chedergli la restituzione delle tessere…"
    FireMan

     
  • At 5:39 PM, Anonymous Anonimo said…

    nn so, ma nn mi sconvolge questo comportamente di Diaco... due impressioni a caldo:
    arcigay nn sa nemmeno organizzare le manifestazione "pro", mi accodo al commento di fireman.
    Diaco e Cecchi Paone, stessa scuola, stessa pasta, si sono fatti un piacere a vicenda: doppia visibilità. e il mondo glbt ancora ne paga le conseguenze.

     
  • At 6:04 PM, Blogger Michele said…

    DIACO(NO)...

     
  • At 10:10 AM, Anonymous Anonimo said…

    Che ipocrisia...ma chi li fa salire sul palco questi rappresentanti? Perchè devono rappresentarci? Solo perchè sono passati per il letto di Luxuria?

     
  • At 8:50 PM, Blogger Unknown said…

    Post linkato.

     
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Name: Andreas Martini
Home: Roma, Italy
About Me: Andreas Martini è uno pseudonimo, ma non sono "una velata": sono visibile dappertutto, ma per scelte diverse, anche politiche, non lo sono su questo blog e nella rete. 26enne, 100% orgoglioso abruzzese, 100% innamorato di Roma, la città che dal 2000 mi ha adottato. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista praticante. Il mio blog è il mio impegno nella lotta per i diritti civili glbt. C'è anche attivismo vero: sono iscritto all'associazione di ispirazione socialista Rosa Arcobaleno e alla Federazione dei Giovani Socialisti.
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