In questo servizio trasmesso da La7 (non so in quale programma - credo sia un servizio di approfondimento del loro TG) oltre a cose più o meno note a tutti, c'è un'intervista ad Imma Battaglia che ripropone la costituzione di un Partito Gay. Mai idea mi è sembrata più balzana ed ho sempre scongiurato che chi prima di lei l'aveva proposto cambiasse idea. Grillini sembra ormai indirizzato verso la Costituente Socialista, Checca Paone se rimane il più a lungo possibile sull'Isola non fa un euro di danno a nessuno, e altri che lo proponevano pare abbiano cambiato idea. Finora ha funzionato, quindi; ora spero che pure la cara Imma accantoni l'idea!
Non mi pare che Imma abbia esplicitamente detto che desideri un nuovo partito. Ha espresso un pensiero un po' più articolato: ha parlato di organizzare una struttura nuova che tenga conto del disagio che si sta creando. Il riferimento che io colgo è alla necessità di organizzare una forza di pressione sociale meno frammentata e più capace di fare proposte concrete e di essere presente nei momenti cruciali, al di là del gay pride. Ma le mie speranze su questo sono ormai molto labili...
Interpreto le dichiarazioni di Imma così come le legge Guido. Credo che nessuna mente lucida del movimento possa prendere in considerazione come cosa seria l'idea di un partito gay. Sarebbe la dichiarazione del fallimento totale del movimento lgbtq. Vincenzo
Una domanda semplice e diretta: come possono pensare di poter metter su un partito quando non riescono a trovare un punto d'accordo neanche come associazioni (e ricordiamo che l'associazionismo non rappresenta neanche la totalità delle realtà GLBT)?
Come dice Guido la risposta di Imma è stata un pò articolta, ma a domanda diretta ha risposto "sì" e poi parlato di "struttura". Anche nel riassunto sul sito infatti si parla chiaramente di partito gay e l'intervista con Imma è l'unica in cui si parla di questo partito.
Naturalmente spero anche io che facesse riferimento ad una struttura intesa come sovrastruttura delle associazioni, ma sappiamo bene tutti quanto difficile sarà questo percorso.
Vincenzo menti considerate lucide lo hanno pensato in passato, speriamo abbiano acquisito una vera lucidità ed abbiamo definitivamente accantonato il progetto!
Dai! Quel "si" è detto in un modo che è evidente che non è una risposta affermativa alla domanda, quanto un "si ho capito", tant'è che subito dopo si parla di tutt'altra questione.
L'idea di creare una "lobby" organizzata, è ben diversa ed è invece, spesso emersa in numerosi interventi e dibattiti, e non solo dalla bocca di Imma. In linea di principio, non sono sfavorevole, anche se non immagino come si possa organizzare un gruppo di pressione politica che deve portare avanti un discorso chiaro e preciso, quando, ribadisco, c'è una diffusa tendenza all'approccio locale e a mantenere una prospettiva a breve.
Si potrebbe pensare ad un'ipotesi "preterassociativa" ovvero al di fuori del mondo associativo, ma anche qui mi risulta difficile immaginare quale "controllo" la comunità potrebbe poi esercitare sui rappresentanti della sua lobby.
Vedremo. Comunque, meglio un gruppo di pressione organizzato che questa macchietta di movimento che ci tocca sorbirci e un partito nuovo!
Name: Andreas Martini Home: Roma, Italy About Me: Andreas Martini è uno pseudonimo, ma non sono "una velata": sono visibile dappertutto, ma per scelte diverse, anche politiche, non lo sono su questo blog e nella rete. 26enne, 100% orgoglioso abruzzese, 100% innamorato di Roma, la città che dal 2000 mi ha adottato. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista praticante. Il mio blog è il mio impegno nella lotta per i diritti civili glbt. C'è anche attivismo vero: sono iscritto all'associazione di ispirazione socialista Rosa Arcobaleno e alla Federazione dei Giovani Socialisti.
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Non mi pare che Imma abbia esplicitamente detto che desideri un nuovo partito.
Ha espresso un pensiero un po' più articolato: ha parlato di organizzare una struttura nuova che tenga conto del disagio che si sta creando.
Il riferimento che io colgo è alla necessità di organizzare una forza di pressione sociale meno frammentata e più capace di fare proposte concrete e di essere presente nei momenti cruciali, al di là del gay pride.
Ma le mie speranze su questo sono ormai molto labili...