Un dibattitto un pò insolito quello di ieri organizzato da Imma Battaglia e dal suo Dì Gay project. A ridosso delle elezioni amministrative che interesseranno anche Roma, il mondo glbt della Capitale si incontra e incontra i candidati al Comune e alla circoscrizione. Insolito perchè a parlare non sono (solo) i "soliti", ma forse per la prima volta ci sono i titolari di discoteche, gli organizzatori di grandi eventi, gestori di pub e rappresentanti di gruppi sportivi. Il punto di partenza è la desolante realtà di Roma: una, se non la più importante, capitale europea, quanto meno dal punto di vista storico artistico culturale, che non ha "un politica indirizzata a valorizzare il turismo glbt come una risorsa economicamente e culturalmente importante" e che "non incentiva lo sviluppo di grandi eventi culturali (Sidney Mardi Gras, Film Festival Gay…) e/o eventi sportivi (Gay Games) così come dell’imprenditoria GLBT che permetterebbero un incremento occupazionale ed inoltre renderebbe più appetibile la capitale agli occhi della popolazione turistica GLBT mondiale."Roma chiama quell'Europa che oltre che dal punto di vsta dei diritti civili anche dal punto di vista culturale appare sempre più lontana: in giro per le altre capitali europee si trovano quartieri gay, gay streets, case della cultura gay, musei dell'omosessualità e monumenti in ricordo dei gay vittime dello sterminio nazista. Roma, purtroppo, non ha nulla di tutto questo. Ancora una volta la causa è la disunità, che ha impedito all'Amministrazione, in quei rari cari di interessamento, di trovare un interlocutore capace di proporre idee e istanza condivise da tutti. A partire da Rosanna Praitano, che non interviene nel suo ruolo di presidente del Mario Mieli ma come responsabile di Muccassassina si inizia a palesare una questione, che nemmeno il dibattito avrebbe potuto risolvere: ci sono troppi interessi particolari e quindi economici in ballo per aspirare ora come ora ad una visione condivisa dei progetti da portare avanti e alle conseguenti richieste alla politica locale.Muccassassina, come ricorda la Praitano, è nata più di dieci anni fà e oggi come allora mantiene la sua peculiarità: è una festa di autosostenamento. Un modo, sicuramente apprezzabile, per non dipendere da nessuno se non dalle proprie capacità. Con gli anni Muccassassina è diventata la serata più trendy della Capitale e si è fatta conoscere in tutta Italia ed anche all'estero, non più quindi una festa per soli gay dove per fare la file ci si nascondeva, ma una serata capace di attrarre il pubblico più disparato. Un progetto che ha fatto scuola in tutta italia come le feste del Cassero, del Cig e dell'Arcigay di Firenze e nella stessa Roma con "Homogenic" la serata che sostiene il Dì Gay Project di Imma Battaglia.Muccassassina e Homogenic, due serate nello stesso giorno, il venerdì sera. Pluralità o competizione? I numeri ci sono e la competizione porta spesso buoni risultati, ma difficilmente lo direi del caso Roma. Quella stessa competizione si riversa sull'estate. Per due anni il Mario Mieli ha portato un progetto che proprio per mancanza di finanziamenti dal Comune ha dovuto chiudere i battenti, l'Altra Sponda: una serie di eventi culturali e musicali tutti completamente gratis sulle rive del Tevere. Raschiando il fondo cassa l'iniziativa è durata due anni e l'Amministrazione non ha mai avuto il coraggio di sostenerla. Sull'altra sponda geografica c'è il Gay Village, altro progetto che unisce spettacolo, eventi musicali e culturali ma tutto a livello imprenditoriale e non associativo. A Federico Assenza che ieri rappresentava il Village certo un sostegno da parte del comune, soprattutto per eventi culturali tipo il Festival del Cinema Gay ospitato a spese proprie già nelle scorse edizioni, non dispiacerebbero. E' qui che si concretizza il vero problema: anche di fronte ad eventi che richiamano pubblico e turisti l'Amministazione è latitante. Assenza ricorda che Veltroni visitò il Gay Village solo alla fine delle seconda stagione quando ormai era inevitabile chiudere gli occhi su un evento celebrato su quotidiani e televisioni, in Italia ed in Europa. Segno dei tempi che corrono è anche un'altra notizia di questi giorni: stasera Veltroni visiterà alcuni locali e discoteche del centro di Roma ma eviterà le grandi serate gay. Un altro settore è lo sport. Il Gruppo Pesce, i nuotatori gay, lamentano difficoltà nel trovare sedi per incontrarsi e comunque l'assenza a Roma di grandi eventi sportivi che in tutto il mondo richiamano migliai di atleti e quindi di turisti.La gestrice del Coming Out che col tempo è diventato il punto d'incontro di tanti gay e lesbiche italini e stranieri con l'inviadiabile scenografia offerta del Colosseo, sogna che la strada su cui si riuniscono i suoi clienti - che hanno riavviato l'economia di tutte le attività di Via San Giovanni in Laterano - diventi isola pedonale e si trasformi in gay street. Imma Battaglia con l'amica Annachiara organizzatrice da quasi 20 di serate esclusivamente riservate ad un pubblico femminile sognano una politica culturale più attiva per le donne e per le lesbiche ed una casa della Cultura Gay.I candidati intervenuti - Lovari e Sabatinelli per la Rosa nel Pugno, Mauro Cioffari per Rifondazione Comunista, Luca Bergamo per la Lista Civica Moderati e Antonio Falmini per l'Ulivo - promettono impegno ed attenzione per la "cultura gay" ma a giudicare dall'attenzione al dibattito solo da due di loro, Sabatinelli e Flamini, che sono rimasti fino all'ultimo, ci si può aspettare qualcosa. Le richieste non sembrano tanto impegnative, ma si combatte sul campo della cultura, dove tutti i pregiudizi trovano terreno fertile e i risultati semprano difficili da conquistare ,anche con la sinistra che quasi sicuramente continuerà a governare Roma.
Name: Andreas Martini Home: Roma, Italy About Me: Andreas Martini è uno pseudonimo, ma non sono "una velata": sono visibile dappertutto, ma per scelte diverse, anche politiche, non lo sono su questo blog e nella rete. 26enne, 100% orgoglioso abruzzese, 100% innamorato di Roma, la città che dal 2000 mi ha adottato. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista praticante. Il mio blog è il mio impegno nella lotta per i diritti civili glbt. C'è anche attivismo vero: sono iscritto all'associazione di ispirazione socialista Rosa Arcobaleno e alla Federazione dei Giovani Socialisti.
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