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sabato, aprile 15, 2006
Una rosa senza spine
Diciotto deputati su 340 sono ben pochi soprattutto se l'opposizione ne ha 277 (sono esclusi i deputati dall'estero): la maggioranza rimarrebbe comunque larga.
Ben altro discorso si potrebbe fare se, accolto il ricorso della Bonino, al Senato entrassero quattro senatori della Rosa nel Pugno. Ma la possibilità è remota.
Capezzone durante tutta la campagna elettorale aveva lanciato messaggi chiari all'Unione: saremo la vostra spina nel fianco. E ci teneva a ricordare che in base agli ultimi sondaggi (maledetti!!!) la percentuale di voti della RnP sarebbe stata pari allo scarto tra le due coalizioni. Così, lo sappiamo tutti, non è stato.La media nazionale è stata del 2.6% con una punta massima in Calabria del 3.9% grazie al
candidato socialista di Cosenza, Giacomo Mancini.Totale voti alla Camera: 991.049considerando che la differenza tra le due coalizione è stata all'incirca di 64mila voti è impossibile dare ragione a Capezzone.Sicuramente la RnP con i suoi voti ha portato un valido aiuto al superamente di quelli della
Casa delle Libertà ma, proprio per il premio di maggioranza, nè lei nè nessun altro partito ha un numero tale di deputati da far trabballare la maggioranza. Solo con dei cartelli interni a Montecitorio, tipo Rifondazione più Comunisti Italiani, si potrebbe fare un discorso del genere ma sono comunque ipotesi poco verificabili. Voti alla mano è una Rosa senza spine. Sarà difficile adottare linee estremiste che possano far tremare la maggioranza.
Non voglio mettere in nessun modo in dubbio l'importanza della Rosa nel Pugno nella scena politica italiana, anzi come ho scritto già in un primo commento alle elezioni sono convinto che ci si debba impegnare al massimo affinchè il progetto vada avanti, però è doverso prendere coscienza della difficoltà della formazione radicalsocialista di imporre la sua voce in capitolo.
Ha trovato difficoltà a farlo Di Pietro con 24 tra deputati e senatori, figuriamoci Bonino e Boselli con alcuni meno.
Se da un lato auspico un futuro "roseo" per la RnP dall'altro auspico che questo futuro non sia in un possibile Partito Democratico.Che a destra ed a sinistra si pensi ad unire le forze non mi crea nessun problema, anzi, ma credo che forze non omologabili come tale è la Rosa nel Pugno debbano rimanerne fuori.
Formazioni come queste possono mantenere la loro pecuiliarità ed identità solo se non si omologano a tutte le altre. E' per questo che spero Daniele Capezzone metta fine a questo inutile scontro con D'Alema e anzi con un motto d'orgoglio dichiari di essere contento di rimanere fuori dal calderone.A stento credo che possano entrarvi a fare parte DS e MArgherita figuriamoci i Radicali.Eh si perchè non posso parlare di radicalsocialisti perchè i Socialisti di Boselli sarebbero ben accetti nel PD ma non la componente radicale. Se Boselli è convinto della scelta elettorale, che quantomeno dal mio umile punto di vista non è un "cartello elettorale", deve accettare il fatto che rimangano fuori. Credo che aspirazione dei Liberalsocialisti debba essere quella di entrar a far parte del Partito socialista europeo come il PSOE di Zapatero, a cui si ispirano.

Non posso però, dopo il citato scontro Capezzone-D'Alema, che rimarcare l'infantilità degli attacchi del Presidente dei DS alla Rosa nel Pugno. Che potessero aver accettato Bonino-Boselli e compagni solo per portare più voti alla coalizione era chiaro da tempo, ma che non si riesca, nemmeno ad elezioni, concluse dopo le dura campagna elettorale anche interna, dettata dalla legge porcata, a cominciare a voler costruire un percorso unico per la prima grande sinistra al governo dell'Italia mi sembra poco serio.
Come si consegue da quanto detto prima anche un eventuale "espulsione" o estromissione della Rosa dalla maggioranza non provocherebbe gravi danni numerici ma ne provocherebbe di molto più gravi ad un Premier che ha fatto della serietà il suo pay off elettorale.

Un ultima critica la ripeto, dal mio piccolo, ai Radicali duri e puri. Se condannate, come nella Bibbia, la progenie fino alla decima generazione, se continuate quindi a vedere nei Socialisti la corruzione dei propri padri credo che commettiate un errore madornale. Proprio perchè consci del passato si può giudicare più sapientemente le eventuali pecche di Boselli e colleghi, ma ricondurre tutto ai "padri" sarebbe pregiudiziale e poco intelligente.E' vero che alcuni nomi di ora, come il candidato in Calabria, sono i nomi di allora ma il tempo ha sicuramente avuto modo di cambiare la coscienza di molti. Molti vedono nel flop elettorale della RnP la difficoltà dei radicali nel riconoscersi alleati dei Socialisti e questo avrebbe portato ad una diaspora. In parte me ne convinco pure io ma voglio continuare a pensare che il flop sia stato causato dalle scarse risorse comunicative.Sono giovane quindi non posso dichiararmi nè puramente radicale nè puramente socialista, ma posso dichiararmi convinto sostenitore del loro progetto unitario, posso cioè dichiararmi Liberalsocialista e spero che molti, anche molto più grandi di me, possano cominicare a riconoscersi.

Un'email appena ricevuta me lo ricorda: auspico un importante ruolo per la Bonino - Emma for PResident rimane sempre il sogno più grande - e inizierò a lanciare una campagna banner per Pannella senatore a vita.
posted by Andreas Martini @ 1:06 PM  
1 Comments:
  • At 5:17 PM, Anonymous Anonimo said…

    Caro Andreas, ancora una volta mi trovo in piena sintonia con te e le tue riflessioni. Io mi sento profondamente rappresentato dalla definizione liberal-socialista, e credo fermamente in questa nuova identità politica. Differentemente da te però vengo da una storia di socialista ed avendo 45 anni ho conosciuto e vissuto la stagione dei padri che certi radicali rifiutano di accogliere. Ho sempre appoggiato ogni convergenza con le lotte radicali,non proprio dal divorzio, (allora almeno ero giovanissimo! ;) )ma partecipando negli anni seguenti a molte battaglie referendarie.
    Non ho certo niente da rimproverare alla mia storia socialista, ma dagli inizi degli anni 90 mi ero distaccato per un rifluire nel privato amareggiato.
    Oggi credo in questa nuova creatura emergente, in un soggetto liberalsocialista che credo anch'io debba restare il più possibile autonomo per incidere come forza critica e propositiva all'interno di una sinistra che tende a rarefare il senso di identità per conservare una fittizia unità a fini di potere.
    Non perdiamo quindi anche questa occasione di rimanere vicini, di batterci per i diritti civili che abbiamo sempre sostenuto insieme.
    Un caro saluto e dato che ci siamo, Buona Pasqua!

     
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About Me: Andreas Martini è uno pseudonimo, ma non sono "una velata": sono visibile dappertutto, ma per scelte diverse, anche politiche, non lo sono su questo blog e nella rete. 26enne, 100% orgoglioso abruzzese, 100% innamorato di Roma, la città che dal 2000 mi ha adottato. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista praticante. Il mio blog è il mio impegno nella lotta per i diritti civili glbt. C'è anche attivismo vero: sono iscritto all'associazione di ispirazione socialista Rosa Arcobaleno e alla Federazione dei Giovani Socialisti.
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