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sabato, giugno 21, 2008
Un anno di GayToday
Nella colonna di sinistra di questo blog il logo di GayToday è sotto la scritta “Il mio orgoglio”.
Perché è veramente con orgoglio che partecipo il più possibile (ultimamente meno come ultimamente scrivo molto meno su questo blog) al lavoro che c’è dietro quello che in un anno è diventato un bellissimo luogo di incontro virtuale per la nostra comunità, una agorà dove confrontarsi, un laboratorio di idee, una fucina di progetti e, soprattutto, un modo per fare politica glbt, che parte dalla visibilità e si concretizza nella partecipazione a manifestazioni e dibattiti.
GayToday compie un anno, il sito ha visto la luce il 16 gennaio 2007, in concomitanza con il Roma Pride07, ma c’erano già stati almeno un mesetto e più di preparazione anzi direi di “definizione”.
Abbiamo cominciato a vederci, su invito di Cristiana Alicata, senza un progetto ben definito in mente il 3 maggio dell’anno scorso. E da lì quasi ogni settimana ci incontriamo e scontriamo per rendere sempre di più GayToday un progetto innovativo che possa portare nuova linfa al nostro movimento.
Allora, come oggi, c’era tanta voglia di unire, a partire dal mondo blog, varie esperienze che non si riducesse solo a “rivoluzioni da tastiera”, ma che prendessero in qualche modo vita, forma, efficacia.
Siamo partiti con l’idea di un documento da presentare alle numerose associazioni glbt, ma ci sembrava poco incisivo, uno dei tanti che dopo si sarebbe potuto trasformare in poco o niente.
Però sentivamo che la “base” glbt doveva iniziare a farsi sentire. Dovevamo inventarci qualcosa. Allora ho proposto un’idea che sognavo da tempo di realizzare, ma che non ero mai stato in grado di fare: un aggregatore per blog glbt. D’altronde noi tutti della redazione ci siamo incontrati proprio grazie ai blog.
L’iniziale diffidenza verso qualcosa che rischiava di ridursi in uno dei tanti siti web inutili, si è trasformata in passione, in impegno costante. Passione ed impegno che hanno stupito anche me, che credevo l’idea non potesse interessare. Quando GayToday, il 16 giugno 2007, ha visto la luca ero contentissimo quasi commosso.
E settimana dopo settimana, giorno dopo giorno, vedere il tempo che ognuno della redazione dedica a GayToday, continua a stupirmi.
Soprattutto perché non è sempre tutto facile. In un anno ci sono state, naturalmente, divergenze di idee e discussione, a volte anche scontri con toni accesi ma siamo ancora lì, a dispetto di chi ci preannunciava una breve esistenza, perché forte è la voglia di portare un contributo concreto alle battaglie politiche della nostra comunità.
Ho avuto anche io la tentazione di mollare, ma fortunatamente – forse sfortunatamente per loro – sono ancora lì. Anche se, purtroppo, visto il master che sto frequentando poco presente e meno partecipe del solito.

Un’ultima cosa. Parlo di GayToday come suo redattore ma se andate a vedere il “Chi Siamo” tra la redazione il mio pseudonimo (Andreas Martini non è il mio nome, lo sapevate vero?) non c’è. Non c’è per rispetto degli altri redattori che mettono il nome e cognome ma, ultimamente, per scelta personale. Infatti sono “diventato visibile” o meglio “più” visibile (lo ero già prima evitavo di diffondere sul web la notizia), anche io potrei, quindi, mettere il mio nome e cognome nel “Quanti siamo” e quindi nel “Chi siamo”. Ma non lo faccio per sentirmi un po’, senza che nessuno mi riconosca tale, paladino degli “invisibili”. Dimostrare che un piccolo contributo alla politica glbt lo si può dare anche coprendosi dietro uno pesudonimo. Perché spesso lo pseudonimo è uno stato di necessità o anche solo una paura che non possiamo condannare.
Sicuramente mantengo l’invisibilità anche per vezzo e un po’ per continuare ad essere libero di dire cose che normalmente non potrei dire (anche se molti, almeno nell’ambiente glbt, sanno chi si nasconde dietro Andreas Martini). Questo senza nulla togliere a chi, oltre la faccia (quella ce l’ho sempre messa) ci mette anche il nome reale.

Quanto so stato lungo, ho quasi recuperato mesi di poca pubblicazione.
Ma ora concludo sul serio. E se prima ho rivendicato, con un po’ di vanità, di essere stato l’ideatore di GayToday, vorrei che fosse chiaro a tutti che quell’idea non si sarebbe trasformata in quello che è – nel bene e nel male – ora se non ci fossero state Cristiana, Daniela, Gabriella, Marica, Marzia, Roberta, Simona, Viola e poi Andrea, Francesco, Luca, Pedro, Riccardo. Grazie, grazie, grazie (anche solo per sopportarmi). Grazie a chi ci ha partecipato e poi ha lasciato, a chi si è aggiunta da poco, Chiara che collabora da Milano e a chi ogni tanto ci viene a trovare (Guido e Andrea, tra tutti). Con l’auspicio, come si legge nell’editoriale di GayToday, che presto da altre città si aggiungano anche tanti altri amici che ci diano una mano a far divenatare GT sempre più grande, sempre più bello, sempre più interessante, sempre più produttivo, sempre più concreto. Sempre di più.

Ad maiora!

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posted by Andreas Martini @ 2:14 AM  
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Name: Andreas Martini
Home: Roma, Italy
About Me: Andreas Martini è uno pseudonimo, ma non sono "una velata": sono visibile dappertutto, ma per scelte diverse, anche politiche, non lo sono su questo blog e nella rete. 26enne, 100% orgoglioso abruzzese, 100% innamorato di Roma, la città che dal 2000 mi ha adottato. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista praticante. Il mio blog è il mio impegno nella lotta per i diritti civili glbt. C'è anche attivismo vero: sono iscritto all'associazione di ispirazione socialista Rosa Arcobaleno e alla Federazione dei Giovani Socialisti.
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