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martedì, giugno 05, 2007
Da Sui Generis a proposito di "scelta"
Pubblicizzando la festa organizzata dal collettivo universitario Sui Generis, ho inserito anche una piccola presentazione che fanno di loro stessi. E' un testo che avevo già letto in precedenza, essendo iscritto alla loro ML, ma colpevolmente non lo avevo fatto prestandovi la dovuta attenzione. Più attenzione l'ha messa un mio lettore, Giò, che ha fatto notare quanto fuorviante possa essere l'uso dell'espressione "scelta sessuale" e poi in seguito solo "scelta".

Un notazione a cui potevo rispondere direttamente io e che farò, naturalmente esprimendo un mio parere personale, ma prima riporterò la risposta di una delle membre più attive del collettivo. Ho infatti inviato in ML in commento lasciando loro di dire la loro. Barbara ha risposto così:

Io credo che va rivendicata la libertà di scelta quando si parla di sessualità e orientamento sessuale...non mi è chiaro perchè dire che l'omosessualità sia una scelta rafforzi un pregiudizio...io ho scelto di non essere eterosessuale...il mondo che mi circonda, la scuola, l'educazione, forniscono modelli di identificazione prettamenteeterosessuali...io credo che nel nostro mondo non si sceglie di essere eterosessuali... piuttostoso bene che per molte gay e lesbiche l omosessulaità èvista come la naturale inclinazione del proprio esserema rivendicare la libertà di scelta nopn vuol direnegare la naturalezza e spontaneità dell'essere gay olesbica...quando ero piu piccola ho represso il mio esserelesbica...non sto a spiegare: piccolo paese del sud,terrore di dirlo, di nominarmi; assenza di realtà lgbtq... In un secondo momento qui a Roma ho scelto di smettere e di vivermi con calma la mia omosessualità.
Infine a me spaventano sempre i discorsi su cosa sia naturale e cosa non lo sia... io penso che non si può fare a meno di vedere che intorno a noi ci sono condizionamenti sociali e che la nostra sessualità non fa a meno di condizionamenti sociali... storicamente pero è stato proprio quando si è affermato che l'omosessualità fosse biologica che sisono scatenati i pregiudizi e che la scienza e andata alla ricerca di cure per questa deformazione dalla naturalità eterosessuale e il movimento lgbt ha elaborato la questione della libera scelta.

Perchè non condivido: perchè questa posizione, di orientamento sessuale come scelta, è due passi avanti rispetto alla cultura italina (e non solo). Voler trasmettere il messaggio secondo cui l'orientamente sessuale anche se "scelto" sarebbe comunque da difendere e tutelare è troppo "avanguardista" in una società in cui un omosessuale e, peggio ancora, un transgender è tuttora visto come malato. E' per di più un malato che sceglie di rimanere tale.
Io credo che tuttora si debba far comprendere come l'essere omosessuali o transgender è una cosa innata, la scelta c'è quando si sceglie di vivere liberamente la propria sessualità senza condizionamenti "eteronormanti".
E' secondo me sbagliato poi dire che i pregiudizi si sono "scatenati" quando si è posta la questione omosessuale su basi biologiche. In quel caso si sono sollevate le polemiche di chi asseriva che l'OMS e l'Associazione psichiatrica americana fossero state condizionate della lobby omosessuali per far eliminare l'omosessualità dai manuali diagnostici (il transessualismo permane come "disforia dell'identità di genere", ci vuole infatti un'attestazione di un terapeuta per dimostrare che sussistono le basi per un cambio di genere). Le cure le andavano a cercare prima (i nazisti usavano l'elettroshock e poi le cure di testosterone, per esempio) e le si cerca tuttora (ora ci sono "cure religiose").
I condizionamenti sociali, imposti anche a noi persone glbt, si possono evitare, scegliendo individualmente di evitarli visto che anche facendo un discorso di "scelta dell'orientamento sessuale" rimarrebbero comunque. Mi sembra veramente difficilissimo utilizzare argomenti come quelli del collettivo Sui Generis in un momento in cui si è veramente molto indietro nel dibattito.
Spero di essere stato chiaro, anche se sicuramente non esaustivo. Mi farebbe piacere comunque continuare ed allargare questo discorso.

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posted by Andreas Martini @ 11:19 AM  
1 Comments:
  • At 9:52 PM, Blogger F said…

    Secondo me, tutti e due non state centrando il nocciolo della questione.

    Tutti noi abbiamo e proviamo delle INCLINAZIONI NATURALI, ovvio che poi però SCEGLIAMO se viverle fino in fondo o no.

    Nessuna delle due tesi prevale sull'altra, perché sono complementari. E chi se ne frega dell'effetto politico dell'una o dell'altra affermazione!

    Non possiamo arrivare a piegare la definizione di chi siamo, al puro calcolo di convenienza politica.

    Voglio dire: non è che se la società fosse più "avanti", sarebbe meglio dire che è una "scelta"! Mica si sceglie di innamorarsi di un ragazzo, men che mai di provare piacere sessuale con chicchessia!

    Lo stesso vale per chi riduce tutto alla biologia. Se gay è una definizione sociale, di presa di posizione nella società, un omosessuale solo a parole, che nella pratica quotidiana è etero, allora cos'è? E' evidente che il problema è solo di logica delle definizioni verbali.

     
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About Me: Andreas Martini è uno pseudonimo, ma non sono "una velata": sono visibile dappertutto, ma per scelte diverse, anche politiche, non lo sono su questo blog e nella rete. 26enne, 100% orgoglioso abruzzese, 100% innamorato di Roma, la città che dal 2000 mi ha adottato. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista praticante. Il mio blog è il mio impegno nella lotta per i diritti civili glbt. C'è anche attivismo vero: sono iscritto all'associazione di ispirazione socialista Rosa Arcobaleno e alla Federazione dei Giovani Socialisti.
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