PAPA: P.LOMBARDI, ACCUSE INFONDATE SU CONTRACCEZIONE E AIDS
(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 25 LUG - Sono state respinte al mittente con una nota del direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, le accuse mosse alla enciclica Humanae Vitae da alcune associazioni cattoliche con una lettera aperta pubblicata a pagamento sul Corriere della Sera, in cui si fa appello al Pontefice per una revisione delle posizioni della chiesa cattolica su contraccettivi e procreazione. In particolare padre Lombardi respinge l'accusa che le posizioni cattoliche in materia di contraccezione siano causa della diffusione dell'Aids. ''I firmatari - ha commentato padre Lombardi in una dichiarazione rilanciata dalla Radio Vaticana - sono un certo numero di gruppi ben noti per le loro posizioni contestatrici, che non si limitano al solo insegnamento sulla morale coniugale, ma riguardano molti altri argomenti (ad esempio l'ordinazione delle donne) e si pongono quindi da tempo in antitesi con il magistero della chiesa''. Il direttore della sala stampa della Santa sede afferma poi che ''l'accusa piu' dura, che cioe' la posizione cattolica sia causa della diffusione dell'Aids, e quindi di dolore e morte, ostacolando politiche illuminate di sanita' pubblica, e' manifestamente infondata''. A suo giudizio, ''le politiche di risposta all'Aids fondate principalmente sulla diffusione dei preservativi sono largamente fallite - ha detto ancora padre Lombardi - e la risposta all'Aids richiede interventi ben piu' profondi e articolati, in cui la chiesa e' attiva su molti fronti''. Soprattutto pero' - sottolinea padre Lombardi - la lettera ''non tocca nemmeno da lontano la vera questione che e' al centro della Humanae Vitae, cioe' il nesso fra il rapporto umano e spirituale fra i coniugi, l'esercizio della sessualita' come sua espressione e la sua fecondita'''. ''E' evidente - conclude la nota - che non si tratta di un articolo che esprima una posizione teologica o morale, ma di una propaganda a pagamento a favore dell'uso dei contraccettivi. Viene anche da domandarsi - aggiunge il portavoce - chi l'ha pagata e perche'''. (ANSA).
FISICHELLA: CON NO ALLA PILLOLA FU PROFETA
''La verita' non e' data dalla maggioranza, la verita' e' data dalla fedelta' al Vangelo e all'insegnamento della Chiesa''. Per questo Paolo VI fu ''profetico'' quaranta anni fa quando nella enciclica ''Humanae vitae'' ribadi' il ''no'' alla pillola contraccettiva, nonostante il parere difforme della commissione di esperti. Lo afferma il presidente della Pontificia accademia per la vita, mons. Rino Fisichella, ai microfoni di Radio vaticana. Come e' noto per la stesura della enciclica Paolo VI scelse, tra i due documenti preparatori che aveva chiesto ad una commissione di esperti, quello di minoranza; quello di maggioranza aveva invece una posizione aperturista nei confronti della pillola. ''Non soltanto e' stato profetico - spiega mons. Fisichella a proposito della scelta di papa Montini - ma oggi questo insegnamento e' stato ripreso in maniera quanto mai inequivocabile anche da molti scienziati e da molti filosofi, che hanno valorizzato pienamente questo contenuto e proprio alla luce delle scoperte tecnologiche e scientifiche. Permangono dunque con una profonda verita' - aggiunge - i fondamenti antropologici, i fondamenti etici alla base dell'Humanae Vitae: la dignita' della persona, la liberta' dei propri gesti sempre e dovunque e la responsabilita' che li deve caratterizzare''. ''Il Papa ha ribadito, con grande coraggio, credo anzi con un coraggio ineguagliabile, - rimarca mons. Fisichella a proposito della scelta di Paolo VI - la continuita' della tradizione, la continuita' della dottrina e soprattutto ha esplicitato un principio fondamentale''Etichette: chiesa cattolica, contraccezione, papa, preservativo |