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mercoledì, novembre 21, 2007
Contro la violenza sulle donne. Un impegno anche per gli uomini.
La Redazione di GayToday sostiene e si impegna nella lotta alla violenza contro le donne, ma non aderisce alla manifestazione del prossimo 24 novembre.

Per le donne tra i 15 e i 44 anni la violenza è la prima causa di morte e di invalidità: ancor più del cancro, della malaria, degli incidenti stradali e persino della guerra.
La violenza nei confronti delle donne assume varie forme. Comprende: la violenza domestica, gli stupri, il traffico di donne e bambine, l'induzione alla prostituzione e la violenza perpetrata in occasione dei conflitti armati, quali omicidi, stupri sistematici, schiavitù sessuale e maternità forzate. Vi rientrano inoltre i delitti d'onore, la violenza collegata alla dote, gli infanticidi femminili e la selezione prenatale del sesso a favore dei bambini di sesso maschile, le mutilazioni dell'apparato genitale femminile, e altre pratiche e tradizioni dannose.
Le ricerche compiute negli ultimi dieci anni sono concordi: la violenza contro le donne è caratteristica tanto dei paesi in via di sviluppo quanto di quelli industrializzati. E non conosce differenze sociali o culturali: le vittime ed i loro aggressori appartengono a tutte le classi ed a tutti i ceti economici.
Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, almeno una donna su cinque ha subito abusi fisici o sessuali da parte di un uomo nel corso della sua vita.
L'Italia non fa eccezione, oltre 14 milioni di donne italiane sono state oggetto di violenza fisica, sessuale e psicologica nella loro vita. La maggior parte di queste violenze arrivano dal partner (per esempio circa il 70% degli stupri) o dall'ambito familiare, ma oltre il 94% non è mai stata denunciata.
Nei primi 6 mesi del 2007 nel nostro paese sono morte, per mano del partner (o ex-partner), ben 57 donne, una ogni 3 giorni!
La violenza sulle donne è purtroppo ancora, in qualche modo, "accettata" e solo una piccola speranza è fornita dallo stralcio del ddl sulle "misure contro gli atti persecutori e la discriminazione fondata sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere" che è stato approvato nei giorni scorsi.
Ma è solo con una vera e massiccia battaglia culturale che potremo sperare di sconfiggere questa piaga.
"La violenza contro le donne è forse la violazione dei diritti umani più vergognosa. Essa non conosce confini né geografia, cultura o ricchezza. Fin tanto che continuerà, non potremo pretendere di aver compiuto dei reali progressi verso l'uguaglianza, lo sviluppo e la pace."
Kofi Annan, ex Segretario Generale delle Nazioni Unite

Con questa frase dell'ex segretario dell'ONU ci sarebbe piaciuto concludere questo editoriale e poter dare, in qualche modo, il nostro appoggio considerata la bontà e la necessità, visti i dati, della manifestazione. Ma, c'è un ma.
Siamo convinte e convinti che non bastasse dare un sostegno soltanto morale alla causa, ma partecipare attivamente al corteo che rappresenta indiscutibilmente il momento massimo di sensibilizzazione dell’opinione pubblica su questo tema.
Avremmo voluto, ma noi maschietti di GayToday non possiamo e le femminucce, pur consapevoli – è bene sottolinearlo – dell’importanza di questa piaga sociale, non vogliono.
Si legge infatti sul sito delle organizzatrici: "Manifestazione di donne per le donne. Si invitano tutte le realtà ad accogliere questa decisione dell'assemblea nazionale di organizzare una manifestazione di sole donne".

Noi questa scelta non la condividiamo, in nessun modo. Non vogliamo mettere in discussione le teorie femministe separatiste, non è questo il “luogo” ed il modo più opportuno, ma non possiamo tacere la nostra dissonanza ed il nostro rammarico.
Crediamo e ci impegniamo quotidianamente nella lotta ad ogni forma di discriminazione, violenta e non, e siamo convinti che l’unica strada percorribile per ottenere uguaglianza e rispetto dei diritti umani fondamentali sia quella dell’impegno condiviso attraverso l’integrazione e la partecipazione di tutte le realtà sociali.
È impossibile per noi pensare che una manifestazione di sensibilizzazione politica la si faccia escludendo dei soggetti. Diventa ancora più grave apprendere che questa esclusione è basata su una discriminazione d’identità sessuale.
Noi di GayToday non ci stiamo ad accettare questa assurda linea politica secondo la quale la violenza è iscritta nel DNA di ogni essere umano di sesso maschile.
Con rabbia rifiutiamo questa ideologica generalizzazione e con delusione constatiamo che la battaglia contro le discriminazioni diventa senza fine se la si continua a portare avanti con queste teorie anacronistiche e con questi arroccamenti ideologici.

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posted by Andreas Martini @ 1:38 PM  
2 Comments:
  • At 5:16 PM, Anonymous Anonimo said…

    Non sostengo il separatismo, sono fatta "di ben altra pasta" e me ne vanto. In ogni caso, la faccenda è molto meno semplicistica di quanto pensi tu. E' ovvio che non tutti gli uomini di per sé sono potenziali stupratori, ma è altrettanto ovvio che la violenza contro le donne (e contro i gay, e tutte le diversità) altro non è che il frutto avvelenato della misoginia comunque diffusa a livello di cultura generale. E' quanto sostenevo nei miei articoli su Hina Saleem http://danielatuscano.wordpress.com/2007/07/02/la-disinformazione-dellinformazione/ e su Maria Antonietta http://www.mentecritica.net/per-mariaantonietta-maschi-vergogna/cronache-italiane/daniela-tuscano/1145/ . Qui scrivo tutto con molta chiarezza, si legga e poi, semmai, si commenti.

    Daniela Tuscano

     
  • At 11:57 PM, Anonymous Anonimo said…

    ciao
    volevo segnalarti che per la manifestazione di domani è venuto fuori un documento che sintetizza molte posizioni di donne contrarie al separatismo e che si troveranno in coda al corteo nello spezzone misto.
    se ti interessa aderire o farlo circolare ti passo il link QUI

    poi volevo dirti che ho pubblicato parte del tuo intervento sul mio blog
    grazie
    ciao

    Femminismo a Sud

     
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Name: Andreas Martini
Home: Roma, Italy
About Me: Andreas Martini è uno pseudonimo, ma non sono "una velata": sono visibile dappertutto, ma per scelte diverse, anche politiche, non lo sono su questo blog e nella rete. 26enne, 100% orgoglioso abruzzese, 100% innamorato di Roma, la città che dal 2000 mi ha adottato. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista praticante. Il mio blog è il mio impegno nella lotta per i diritti civili glbt. C'è anche attivismo vero: sono iscritto all'associazione di ispirazione socialista Rosa Arcobaleno e alla Federazione dei Giovani Socialisti.
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