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venerdì, ottobre 19, 2007
Il minestrone non mi piace
Come ci ricorda l'editoriale di GayToday domani c'è la manifestazione indetta dalla sinistra radicale, contro ogni forma di precaritetà. Quest'ultima intesa anche come discriminazione verso le persone glbt che vivono, a causa del vuoto legislativo in materia di unioni civili, in un perenne stato di "precarietà sociale".
Io non parteciperò. Capisco ancora così poco di politiche sul welfare che non penso di potermi schierare. Se partecipassi lo farei solo per la questione dei diritti civili, ma in questo caso credo che l'inserimento nel manifesto politico della manifestazione sia stata solo un operazione strategica, per richiamare più persone. Quel manifesto è un minestrone e proprio il richiamo alla laicità ed unioni civili per le coppie glbt ne è la dimostrazione.
La manifestazione era stata indetta, mesi fa, esclusivamente per protestare contro la precarietà lavorativa. Solo successivamente si è allargato il manifesto e come ho detto prima solo per richiamare una fetta importante della sinistra in piazza, il nostro movimento.
Aurelio Mancuso ha aderito e con lui Rossana Praitano, sicuramente a titolo personale, ma non mancano comunicati che invitano anche tutti i singoli glbt alla partecipazione.
Perdonatemi il termine forte, a me tutto questo sembra una strumentalizzazione.

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posted by Andreas Martini @ 10:44 AM  
3 Comments:
  • At 11:39 AM, Blogger Andrea Maccarrone said…

    Andreas, le cose non sono precisamente come dici tu. Il manifesto che ha lanciato la manifestazione vede come promotori e non come aderenti Rossana Paraitano e Aurelio Mancuso (assieme ai direttori di Liberazione e il Manifesto e altri) evidentemente sin dall'inizio dando rilievo al tema dei diritti civili. Piuttosto al'inverso le tematiche sociali hanno poi preso maggiore visibilità comunicativa e mediatica.
    Credo che il punto che ha spinto anime diverse a indire questa manifestazione sia chiedere al governo di rispettare il programma in quelle parti che sono state più o meno chiaramente accantonate, dai diritti civili appunto a quelli sociali. Un modo di creare una rete di solidarietà tra le componenti a diverso titolo escluse o marginalizzate dall'azione di governo.
    Quanto alle tematiche sociali, il Circolo Mario Mieli, ha da sempre una chiara identitità di sinistra e ha spesso parteciapto a manifestazioni in cui le tematiche sociali o civili fossero protagoniste, (manifestazione per la pace a Roma, G8 a genova, etc.).
    Un modo di intendere la partecipazione glbt a 360° nella società, da cittadine e cittadini con idee e coscienza (quello che in in inglese si chiama anche movimento queer).
    Detto questo è chiaro che ci saranno anche tanti che preferiscono mobilitarsi solo per i pride o per le cose che ci riguardano direttamente (ma poi non aspettiamoci solidarietà della società civile etero allora...) ma spesso questo tipo di azioni servono a creare ponti e a non fare apparire le nostre questioni come staccate o separate.
    Evidentemente non tutti condivideranno di scndere in piazza in una manifestazione che è così visibilmente schierata con una parte del mondo partitico e politico, anche io mi sono posto questo problema, ma l'adesione non ha neanche la pretesa di farlo. Semplicemente è una possibilità data a glbt che si riconoscono in una piattaforma più ampia di scendere in piazza mettendo l'accento sulla questione dei diritti civili. La cosa è talmente limpida che davvero non vedo la strumentalizzazione. Non credo che nessuno di gaylib o di gayleft si troverà in piazza sabato per sbaglio pensando che si tratti di un pride e trovandosi invece in un covo di pericolosi comunisti!

     
  • At 12:33 PM, Blogger Andreas Martini said…

    Andrea, grazie per il commento che mi fa pensare cose che avevo letto ma dimenticato. Particolare non insignificante quello su chi ha promosso la manifestazione, ma che per me non cambia la sostanza della cosa.
    Nella mia mancanza di approfondimento sul tema welfare e politiche economiche sul lavoro, so di non pensarla come la sinistra radicale ed è soprattutto per questo che non partecipo.
    Forse mi sono espresso male, ma volevo dire che fosse stato un minstrone ma con ingredienti che mi piacevano (pur se non legati fra loro) avrei partecipato. Ma qui l'unico ingrediente che mi piaca è la battaglia sui diritti civili. Solo che non mi sento di partecipare alla manifestazione solo in quanto gay.
    E non credo di doverlo fare solo per poi potermi aspettare la solidarietà della società civile etero. Che è importantissima ma credo che siano abbastanza intelligenti da capire che molti glbt possano non sentire il corteo di domani solo perchè glbt.
    Questa è per me la strumentaliazzazione.
    L'etero che dà solidarietà al movimento glbt, partecipando alle sue manifestazioni lo deve fare perchè convinto non per "scambio di solidarietà".
    Questa è secondo me la strumentalizzazione.

    Credo di essermi espresso ancora male, cercherò di rifare a breve un discorso più chiaro.

     
  • At 1:21 PM, Blogger Andrea Maccarrone said…

    Capisco la tua posizione e concordo con te sul fatto che solo la questione dei diritti può non essere ragione sufficiente ad andare...
    Quanto al mio riferimento alla partecipazione di etero ai pride o simili eventi io non parlavo di scambio di solidarietà ma della capacità di aderire a piattaforme che non ci includono del tutto o non condividiamo in totot soltanto per convinzione ideale appunto. Mantendendo la propria individualità.
    Possibilmente tanti etero che vengono a un pride non condividono le tette al vento o le paillettes, o la musica sui carri o persino alcuni punti della piattaforma o delle richieste politiche (ad es. matrimonio, adozioni etc), ma lo fanno lo stesso pesando che la battaglia sia nel complesso giusta. Questa è la mia posizione. Anche io non sono del tutto d'accordo su alcune cose, ma credo che rimettere al centro alcune tematiche sia nel complesso giutsto e utile al paese e al governo (se non vuole navigare su consensi vicini al 40%, continuando a disilludere una buona parte del suo elettorato). Non è che io vado come scmabio di favori con Bertinotti o Diliberto... questo sarebbe ridicolo.

     
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Name: Andreas Martini
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About Me: Andreas Martini è uno pseudonimo, ma non sono "una velata": sono visibile dappertutto, ma per scelte diverse, anche politiche, non lo sono su questo blog e nella rete. 26enne, 100% orgoglioso abruzzese, 100% innamorato di Roma, la città che dal 2000 mi ha adottato. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista praticante. Il mio blog è il mio impegno nella lotta per i diritti civili glbt. C'è anche attivismo vero: sono iscritto all'associazione di ispirazione socialista Rosa Arcobaleno e alla Federazione dei Giovani Socialisti.
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