Martina e Francesca, Andrea e Chiara. Due mamme ed i loro figli. E poi i nonni, gli amici ed il paese con la campagna romana tutto intorno. Le abitudini e gli imprevisti. Il ciclo della vita, quella bucolica e quella umana. Fino alla morte improvvisa, inaspettata, che confonde e sembra rompere gli equilibri dolorosamente conquistati. Subito dopo un pianto, la battuta giusta al momento giusto e tutto sembra come prima. Anche se prima si era in quattro ed ora in due. Anzi, sin dall’inizio della narrazione due. Per poi riscoprire, nei ricordi della famiglia di amici, quanto era stato difficile e allo stesso modo bello essere quattro. Questo è Quattro, il primo libro di Cristiana Alicata (Milano, Il dito e la luna, 2006): la storia di un amore tutt’altro che debole, la storia di una famiglia tutt’altro che tradizionale, omogenitoriale ed allargata. Questo libro è soprattutto la storia del coraggio di due donne che sfidano le loro più grandi paure e le loro ansie più nascoste . Le stesse che accompagnano qualsiasi persona omosessuale e che crescendo si superano, ma che di fronte a scelte come quella di avere un figlio tornano a galla, più prepotenti di prima. Gli amici, con cui si era allargata la famiglia, sono dalla tua parte: un figlio “sarebbe scelto. Voluto. Desiderato. E così sofferto da non poter essere che amato”. Ma il “problema generale” rimane. “Forse l’amore non basta”. Per gli eterosessuali “a volte, spesso, una figlio è un caso, succede. È semplicemente nella natura della vita di una coppia”. Per gli omosessuali no, non può succedere quasi per caso. Va pensato, programmato, ponderato, in un’ottica sola: il mondo. E quando si decide che, pronto o meno, il mondo non è più un problema, allora bisogna aspettare che arrivi, per tutte e due “la stagione di essere madre”. La stagione arriva, a distanza di tempo, per tutte e due e così Martina e Francesca diventano mamme. E da qui si trovano ad affrontare i problemi che affronta qualsiasi genitore: “le domande buffe di due bambini prima e le contestazioni di due adolescenti dopo.”
Quattro è il racconto di tutto questo, con gli occhi ed il cuore di un figlio che, con le sue domande buffe, cerca di trovare, insieme alla sua famiglia arcobaleno, un “lessico familiare” che possa raccontare al meglio il mondo che lo circonda. Questa ricerca altro non è che quella dell’autrice che, per forza di cosa, si trova a dover sperimentare un linguaggio nuovo. È così difficile trovare il modo di parlare delle due mamme, senza confondere. Ma la confusione, almeno all’inizio, è inevitabile e l’autrice spesso non ci aiuta, volutamente. Ma poi il romanzo ti coinvolge, ti avvolge, entri anche tu nell’arcobaleno costruito da Francesca e Martina, capisci il loro linguaggio e capisci quello di Cristiana Alicata, che si fa più fluido e meno interrotto rispetto all’inizio.
L’autrice, pur raccontando una storia non vera, ti descrive emozioni e sensazioni così autentiche e percettibili che non ci si pone minimamente il problema di se in realtà sarebbe andata così come nel romanzo.
Name: Andreas Martini Home: Roma, Italy About Me: Andreas Martini è uno pseudonimo, ma non sono "una velata": sono visibile dappertutto, ma per scelte diverse, anche politiche, non lo sono su questo blog e nella rete. 26enne, 100% orgoglioso abruzzese, 100% innamorato di Roma, la città che dal 2000 mi ha adottato. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista praticante. Il mio blog è il mio impegno nella lotta per i diritti civili glbt. C'è anche attivismo vero: sono iscritto all'associazione di ispirazione socialista Rosa Arcobaleno e alla Federazione dei Giovani Socialisti.
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