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lunedì, agosto 04, 2008
Vittima della violenza dei buttafuori del Gay Village
Cara Imma,
ti scrivo, anzi ti disturbo, per segnalarti, a titolo di cronaca, uno spiacevole episodio di cui sono stato vittima sabato scorso al Gay Village.
Ero in compagnia di amici e del mio ragazzo che, stanco, voleva sedersi sul cubo accanto al consolle della pista commerciale. Una ragazza della sicurezza in piedi su quel cubo ci ha brutalmente detto che non era possibile sedersi e alla richiesta di spiegazioni ci ha spinto ad allontanarci. Convinto che non fosse accettabile un comportamento del genere ho continuato a protestare anche alzando i toni. A quel punto la buttafuori ha chiamato due colleghi che mi hanno preso per i polsi e violentemente trascinato, tant’è che ho perso pure una scarpa, e buttato fuori dal Gay Village. Ho chiesto, costretto ad urlare, di darmi la possibilità di chiarire l’incidente ma i due si sono dimostrati sordi e sbeffeggianti. Credo che fosse mio diritto che, anche nel caso fosse stato riconosciuto il mio comportamento come pericoloso per la sicurezza del locale e degli altri clienti, fossi invitato ad uscire ed accompagnato fuori senza bisogno di usare esagerata violenza.
Convinto di essere stato vittima di un abuso, non giustificato nemmeno da un insulto personale che ho rivolto all’addetta alla sicurezza, ho raggiunto l’ingresso del locale e sono riuscito a parlare con il direttore che, molto garbatamente, mi ha chiesto di spiegargli l'accaduto. Mi ha risposto assicurandomi che avrebbe preso provvedimenti, ha fatto rientrare me ed il mio ragazzo, offrendoci due consumazioni.
Pur apprezzando lo stile e la gentilezza del direttore non credo che le sue scuse possano risolvere la cosa e non perché pretendessi che allontanasse seduta stante i buttafuori violenti, ma perché credo che avrebbe dovuto fare in modo di farmi confrontare direttamente con loro. Non pretendevo di avere ragione e che la mia versione dei fatti fosse la unica accettabile ed ero pronto a riconoscere il mio errore ed in caso si fosse stata dimostrata la pericolosità del mio comportamento avrei io stesso lasciato il Gay Village senza protestare ulteriormente e chiedendo scusa alla ragazza.

Imma, mi conosci di persona e sai come sono fisicamente, credi che ci fosse bisogno di bloccarmi per i polsi, di trascinarmi e spingermi fuori dal Village? Pur non conoscendomi personalmente credi che la mia prestanza fisica si quella di uno che può permettersi risse con energumeni, rispetto a me, come i buttafuori?
Sono convinto che il personale di sicurezza debba impegnarsi a prevenire situazioni di tensione e non a crearle. Sono altresì convinto che prima di prendere provvedimenti ci si debba accertare della reale entità dei fatti. Sono infine convinto che troppo spesso i buttafuori abusino della loro forza, che se non accompagnata da una buona capacità di autocontrollo diventa molto pericolosa, e si concentrino su episodi di poco conto rispetto a altri fatti, spesso reati, che vengono compiuti nelle discoteche.

Non sto qui a raccontarti l’umiliazione provata in quei momenti, rischierei di trasformare questa segnalazione in un patetica e vittimistica lettera di protesta. Anche perché riconosco che ci siano episodi ancora più gravi che ogni giorno ci umiliano ed offendono.
Scusa per il disturbo
[La lettera l'ho firmata con il mio nome reale]

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posted by Andreas Martini @ 7:42 PM  
5 Comments:
  • At 12:43 AM, Anonymous Anonimo said…

    Non dirmi che era la bionda.

    Co,unque hai la faccia da pericolosissimo delinquente, ecco. :D

    :*

     
  • At 1:15 AM, Blogger Andreas Martini said…

    e invece ti dico che era proprio la bionda.

    Te piacerebbe che avessi la faccia da coatto delinquente vè? :-)

     
  • At 7:54 AM, Anonymous Anonimo said…

    Certo che anche te a scatenare la rissa per mettere in mostra la tua forza bruta! ;)

    Comunque mia nonna diceva sempre: dagli "du' soldi de comannitto" e se credono re!
    Ho sempre pensato che quella frase calzasse a pennello ai buttafuori (in generale!)

     
  • At 8:44 AM, Blogger Guido Allegrezza said…

    solo ai buttafuori?
    pensa anche a quelli della vigilanza privata...

    pensa che proprio qualche sera fa ne ho dovuti mettere a posto tre! tralasciando il dove e il perché mi trovavo... a un certo punto, in auto, mi si mettono una dietro e l'altra di fianco. quella di fianco mi supera e mi si mette di traverso davanti (probabilmente vedono troppa realtv...).
    I tre imbecilli escono dalle macchine e cominciano a minacciare e a fare domande. Il tutto ovviamente con toni "accesi". Io rimango seduto e gli chiedo di qualificarsi e prendo da scrivere dal cassettino (se fossero stati carabinieri, ora sta già dentro!). Il coglionazzo della macchina davanti mi dice che lui è un pubblico ufficiale, al che io: "A belli, nun ce provate, che siete vigilanza privata". Il meno idiota dei tre, capisce l'antifona e cerca di conciliare appoggiandosi al bordo del finestrino e toccandomi la spalla... la Callas che è in ciascuno di noi non ha potuto resistere ed è partita con una sequenza di minacce di ritorsione immediata alla loro azienda... il tipo, mi dice: "Allora se pensi che abbiamo fatto qualcosa di sbagliato, andiamo dai Carabinieri che stanno qui dietro". "Perfetto!" dico io e giro immediatamente la macchina dicendo loro "vi aspetto lì davanti". Ovviamente, i tre imbelli pusillanimi, si sono allontanati nella direzioni opposta. Ma io dai Carabinieri ci sono andato e gli ho segnalato che due macchine della società di vigilanza XXX hanno effettuato una immotivata manovra pericolosa coinvolgendomi in un fermo illecito. I Carabinieri, ovviamente mi hanno detto che avevo ragione (qualunque fosse la circostanza) poiché i vigilanti privati non hanno alcun potere di fermo, né identificazione, né interrogatorio e che se volevo potevo fare un esposto contro loro e l'azienda.
    Ho preferito lasciare che i conigli se la facessero sotto alla sola minaccia di andare alla forza pubblica, piuttosto che "rovinargli" una carriera tutto sommato inadatta a loro... ma sai so' giovani, devono imparare...

     
  • At 12:30 AM, Blogger Andrew said…

    Ma tutta s'tazione tutti quanti! :D Io manco mezza manganellata sto mese!
    (Il primo che azzarda un doppio senso gli stacco il pisello a mozzichi :P)

    Comunque ho altri tipi di fetish che l'uomo rude. La bionda é inquetante, l'ho notata (e non solo io) due sabati fa. Che fosse serata "no" anche quella?

     
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Name: Andreas Martini
Home: Roma, Italy
About Me: Andreas Martini è uno pseudonimo, ma non sono "una velata": sono visibile dappertutto, ma per scelte diverse, anche politiche, non lo sono su questo blog e nella rete. 26enne, 100% orgoglioso abruzzese, 100% innamorato di Roma, la città che dal 2000 mi ha adottato. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista praticante. Il mio blog è il mio impegno nella lotta per i diritti civili glbt. C'è anche attivismo vero: sono iscritto all'associazione di ispirazione socialista Rosa Arcobaleno e alla Federazione dei Giovani Socialisti.
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