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mercoledì, gennaio 11, 2006
Gay al lavoro!
Un gay in ambito lavorativo è libero di non nascondere la sua sessualità e non temere conseguenze?
Nel novembre 2000 la Comunità Europea ha emanato la direttiva 2000/78/CE con il normale invito che tutti i paesi membri la recepissero e emanassero decreti legislativi attuativi. La direttiva in sostanza vuole tutelare omosessuali e non solo sul luogo di lavoro contro eventuali discriminazioni.
Il governo italiano ha recepito, un pò in ritardo in realtà, la direttiva con il Dlgs 216/03 .
Ricordo che a suo tempo (mi trovavo in compagnia dell'On. Grillini quando uscì la notizia sui giornali) scatenò non poca indignazione da parte delle associazioni GLBT. A detta loro la direttiva era stato recepita male ed in taluni punti stravolta.

Quanto avevano ragione?

In preparazione a questo post mi sono riletto i decreti che ho qui linkato e li ho confrontiati con la proposta di modifica presentata dall'onorevole, nonchè fondatrice e presidente di Arcilesbica dal 1996 al 2002, Titti de Simone (Prc).

Il mal recepimento si riferiva ai comma3, 5 e dell'art. 3 del Dlgs ma fu il ministro (sic!) Giovanardi a chiarire. Pare logico, per esempio, che una scuola cattolica si possa rifiutare di assumere un gay o un mussulmano. E' sicuramente non condivisibile, io stesso non condivido, ma mi sembra inutile gridare al razzismo ricordardando, tra l'altro, l'infelice uscita di Fini quando nel '98, al Costanzo Show, disse che secondo lui un gay non può fare il maestro.
La De Simone propone varie modifiche, che nn sto qui a riportare, per riaddrizzare il tiro, aggiungendo piccole specificazioni.

Lo stravolgimento, e qui diciamolo c'è sul serio, è quando si parla dell'onere della prova, cioè a chi tocca dimostrare la supposta discriminazione. La direttiva UE dice al discriminatore ("convenuto"), il dlgs italiano dice al discriminato. La proposta di modifica riabilita il testo della Commissione Europea.

Indubbiamente il decreto italiano lascia troppo all'interpretazione ma anche con il senno di poi, sono passati più due anni ormai, possiamo dire che fortunatamente non ci sono stati casi di discriminazione o quantomeno nn sono stati diffusi. Ma credo che se ci fossero stati i siti delle associazioni gay li avrebbereo presto denunciati. Insomma i GLBT hanno forse esagerato nel gridare allo scandalo.....

Tuttavia è lecito pensare che di fronte ai problemi riguardanti i gay la Destra italiana ha ancora troppi problemi, soprattutto con la propria coscienza. Che poi quali problemi gli avrebbe creato recepire adeguatamente la direttiva UE non riesco proprio a capirlo.... ne ha creati anzi di più proprio il non volersi sbilanciare troppo e questo lo sa benissimo il caro ex ministro Buttiglione.
posted by Andreas Martini @ 11:22 PM  
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Home: Roma, Italy
About Me: Andreas Martini è uno pseudonimo, ma non sono "una velata": sono visibile dappertutto, ma per scelte diverse, anche politiche, non lo sono su questo blog e nella rete. 26enne, 100% orgoglioso abruzzese, 100% innamorato di Roma, la città che dal 2000 mi ha adottato. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista praticante. Il mio blog è il mio impegno nella lotta per i diritti civili glbt. C'è anche attivismo vero: sono iscritto all'associazione di ispirazione socialista Rosa Arcobaleno e alla Federazione dei Giovani Socialisti.
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